Di solito, soprattutto se il bambino arriva alla scuola primaria senza una diagnosi di ADHD, gli insegnanti danno il tempo di capire le regole di comportamento e tollerano i comportamenti problematici per i primi tre mesi. Successivamente, se un bambino non riesce ancora a stare seduto, risulta evidente che ha delle difficoltà di cui è opportuno parlare al più presto con la famiglia.
Le regole di comportamento sociale da seguire in classe e a scuola vanno spiegate bene, e se possibile illustrate visivamente, in modo calmo ma autorevole a tutti i bambini, fin dai primi giorni di scuola. Vanno ripetute regolarmente per aiutarli a ricordarle.
Innanzitutto spiegate quali sono i comportamenti socialmente inopportuni e perché. Per farvi capire meglio, fate degli esempi concreti chiedendo: secondo voi, va bene alzarsi durante la lezione? Se lo facessero tutti, cosa succederebbe?
Ricordate anche che, se è importante arginare i comportamenti socialmente inopportuni, è ancora più importante bloccare i comportamenti socialmente inaccettabili, per evitare che questi, nel lungo periodo, diventino il «marchio» del bambino con ADHD.
Il bambino iperattivo ha comportamenti problematici, ma NON è un bambino problematico.
Le regole devono essere stabilite da voi, perché voi siete i responsabili della classe.
Le regole devono essere semplici, comprensibili, ma soprattutto devono avere senso. Vanno definite bene, condivise e non semplicemente imposte. Accertatevi che siano chiare per tutti. All’inizio dell’anno scolastico condividetele con i genitori e chiedete di adottarle anche a casa (per gestire meglio un bambino con ADHD è necessario il gioco di squadra con la famiglia).
Tenete presente che ci sono situazioni in cui questo sarà più difficile perché la famiglia non è collaborativa, ma provateci comunque.
Per far rispettare le regole e per farvi rispettare come leader della classe serve autorevolezza, pertanto:
- controllate che le regole siano semplici da capire e da seguire
- non siate pedanti, ma siate voi stessi flessibili e non giudicanti.
Soprattutto nella classe prima, ma sicuramente fino alla classe terza, i bambini amano molto il paradosso e si ricordano meglio le cose se li fate ridere o sorridere con esempi simpatici o con qualche battuta spiritosa.