Il progetto stop bullying: una buona pratica

Il progetto stop bullying: una buona pratica

Nel 2015 Amnesty International ha realizzato il progetto Stop Bullying! A human rights based approach to tackling discrimination in schools, con l’obiettivo di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione e bullismo nelle scuole attraverso la partecipazione diretta di tutte le componenti scolastiche. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Daphne III, ha visto la partecipazione di 17 scuole secondarie di secondo grado di Italia, Irlanda, Portogallo e Polonia ed è stato un importante laboratorio metodologico e partecipativo.
Come primo passo, le scuole dei quattro Paesi europei sono state invitate a compilare un questionario online (in forma anonima), che è servito a comprendere quanto erano diffusi al loro interno episodi di discriminazione e bullismo e la loro tipologia. Il questionario era rivolto a tutte le componenti scolastiche e i risultati sono serviti come base per stabilire un piano condiviso di prevenzione e contrasto.

Una volta analizzati i dati del questionario, attraverso workshop e lavoro di gruppo è stato chiesto a tutte le componenti scolastiche di disegnare una mappa della propria scuola, individuare i luoghi considerati a rischio bullismo e discriminazione e trovare insieme strategie per renderli sicuri. Per aiutare studenti, insegnanti e personale non docente a elaborare soluzioni per migliorare l’ambiente scolastico, attivisti di Amnesty International hanno organizzato laboratori esperienziali in cui sono state elaborate proposte di azione, che in seguito sono servite come base per la trasformazione dei luoghi considerati a rischio in «safe places».

Parallelamente al percorso formativo, si è costituto all’interno della scuola un gruppo di lavoro misto, costituito da docenti, studenti e personale parascolastico (segreteria amministrativa, ausiliari, tecnici, ecc.) con il compito di raccogliere il materiale prodotto durante i corsi, elaborare strategie di prevenzione e contrasto alla discriminazione e al bullismo e migliorare l’ambiente scolastico.
Alcune componenti del gruppo misto delle scuole italiane coinvolte hanno partecipato a un campo giovanile internazionale a Palermo che ha visto il coinvolgimento di rappresentanti di tutte le scuole aderenti al progetto. Il campo è stato un importante momento di scambio e condivisione in cui studenti e docenti hanno potuto confrontarsi, condividere proposte e modalità di azione.

Il patto di corresponsabilità

Una delle prime attività del gruppo misto è stata quella di raccogliere i regolamenti interni alla scuola e integrarli con i suggerimenti presenti nei documenti elaborati da studenti, docenti e personale parascolastico durante i percorsi formativi. Sulla base della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il gruppo misto ha redatto un documento in cui venivano definiti i comportamenti che ogni componente scolastica doveva seguire per la creazione di un ambiente sicuro e libero da ogni forma di discriminazione e bullismo.

La campagna di comunicazione

Gli studenti, i docenti e il personale parascolastico, che hanno preso parte ai percorsi formativi e intrapreso l’esperienza del gruppo misto, hanno voluto condividere con tutta la scuola il lavoro svolto insieme, attraverso la creazione di una campagna di sensibilizzazione contro il bullismo. L’attività si è concentrata sul lavoro legato al corpo e al movimento: attraverso l’approccio fisico sono state sperimentate pratiche di relazione, comunicazione e conoscenza di sé e dell’altro, che sono servite come punto di partenza per creare un confronto sulle dinamiche relazionali ed emotive alla base della definizione dei ruoli all’interno di gruppi e contesti sociali. I partecipanti, lavorando sul proprio corpo e quello dell’altro, hanno potuto allargare la propria percezione e darsi nuovi strumenti per modificare e leggere in modo diverso e più sensibile le dinamiche del quotidiano.

Il laboratorio ha portato alla creazione di centinaia di immagini che il gruppo misto ha selezionato e a cui ha legato parole, pensieri e slogan. I poster con le immagini e gli slogan contro la discriminazione e il bullismo sono stati quindi affissi nelle scuole, per ricordare l’importanza di vivere e studiare in un ambiente dove ognuno potesse sentirsi sicuro e libero di esprimere se stesso.

L’esperienza maturata all’interno del progetto Stop Bullying dimostra che la conoscenza e l’analisi di stereotipi e pregiudizi, l’adozione di metodologie partecipative e un approccio olistico che favorisca il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche, possono essere strumenti efficaci per prevenire e contrastare il bullismo, fenomeno che ancora oggi rappresenta una delle più diffuse violazioni dei diritti umani tra gli adolescenti.