Osservando cento o più bambini con disturbi dello spettro autistico, noteremmo che la diagnosi è la stessa per tutti, ma il funzionamento globale di ciascuno è completamente diverso!
È per questo motivo che si parla di disturbi dello “spettro” autistico: ogni bambino con disturbi dello spettro autistico è unico e necessita di accorgimenti concreti ed efficaci che rispondano ai suoi peculiari bisogni e siano utili al miglioramento del suo specifico funzionamento globale.
Alcuni bambini possono risultare inizialmente estremamente difficili da comprendere, ma se impariamo a costruire una buona relazione di fiducia reciproca, a guardarli come «bambini» e non come «bambini autistici», a scoprire i loro punti di forza e potenzialità, possono offrirci delle soddisfazioni enormi.
Ecco alcuni suggerimenti da tenere presenti nella relazione con bambino dello spettro autistico, per conoscere meglio questo tipo di disturbi e porre le basi per un approccio personalizzato.
- I bambini autistici provano tantissime emozioni: spesso le percepiscono, le elaborano e le gestiscono in modo estremamente differente dalle persone neurotipiche.
- I disturbi dello spettro autistico NON sono causati da uno scarso affetto da parte dei genitori del bambino ma hanno un’origine neurobiologica.
- L’autismo NON passa con l’età: è una condizione che comporta un funzionamento cerebrale «neurodiverso» che dura tutta la vita e di cui molte persone autistiche vanno assolutamente fiere.
- Per aiutare un bambino autistico serve indubbiamente tanto amore, ma questo da solo non basta: sono altrettanto fondamentali le competenze specifiche e il lavoro di rete.
- Anche le persone «a sviluppo tipico» devono cercare di compiere degli sforzi per «mettersi nei panni» delle persone neurodiverse, non solo il contrario.
- Non tutte le persone autistiche sono dei geni o dei fenomeni. La maggior parte delle persone con disturbi dello spettro autistico presenta purtroppo delle significative difficoltà cognitive, comunicative e relazionali che spesso rendono difficile la vita in totale autonomia.
- Non considerate «patologici» i comportamenti di un bambino con disturbi dello spettro autistico solo perché ha una diagnosi. Spesso le persone neurotipiche non riescono a comprendere alcuni comportamenti dalla prospettiva di chi l’autismo lo vive in prima persona: alcuni di essi possono sembrare in qualche modo «sbagliati» o «da modificare», ma in realtà non lo sono affatto. Valutate attentamente quali comportamenti volete cercare di ridurre o eliminare e se è davvero il caso di farlo.
- Fatevi aiutare a comprendere il funzionamento neurodiverso guardando le interviste o leggendo le tante esperienze e testimonianze di persone con autismo, oggi ampiamente disponibili.
- Trovate tutti i possibili punti di forza e sfruttateli per aumentare la motivazione e il senso di autoefficacia del bambino.
- I bambini autistici NON sono «rinchiusi in una bolla»: a volte però, a causa di un sistema percettivo estremamente particolare e sensibile, hanno bisogno di ridurre al minimo gli input sensoriali.
- I bambini con autismo sono una risorsa per tutti i loro compagni di classe e spesso le soluzioni educative e didattiche adottate dai docenti per venire incontro ai loro bisogni speciali risultano molto utili anche ai compagni a sviluppo tipico.