Didattica Universale della matematica: il ruolo e il valore del gruppo

Didattica Universale della matematica: il ruolo e il valore del gruppo

Che cos’è il bullismo

Promuovere una Didattica Universale della matematica a scuola e quindi garantire una didattica di base per la totalità degli studenti e delle studentesse è possibile, nel momento in cui si decide di porre la massima attenzione su alcuni aspetti educativo-metodologici fondamentali. Tra questi particolare rilevanza riveste la costruzione del gruppo-classe come comunità di apprendimento, all’interno della quale i bambini e le bambine si «allenano» in una sorta di palestra sociale a condividere idee e percorsi con altri diversi da sé, a rispettare e valorizzare tempi, risorse, modalità apprenditive molteplici e spesso diverse dalle proprie.

Per favorire un lavoro efficace e significativo, orientato alla costruzione di una comunità che apprende, è fondamentale che nei percorsi didattici proposti agli studenti si preveda con una certa continuità l’alternanza di momenti di lavoro individuali ad altri di piccolo e grande gruppo fino ad arrivare a quelli di condivisione e argomentazione finali collettivi nel grande gruppo.

Per rendere maggiormente efficaci i momenti di lavoro comune, è bene progettare le attività in base ai principi del cooperative learning, metodologia che fa leva sulla risorsa del gruppo, utilizzando e valorizzando i punti di forza di ogni studente, che diventa allo stesso tempo protagonista e artefice del proprio processo apprenditivo.

Il modo più facile e immediato per aiutare gli studenti a sperimentare le attività cooperative è il lavoro di coppia, che consente di avviarsi ad attività cooperative sempre più strutturate e complesse e facilita l’insegnante nella gestione positiva di classi numerose. Il lavoro a due infatti garantisce non solo lo sviluppo di competenze fondamentali per l’apprendimento, ma anche di importanti competenze inclusive. Tra queste:

  • la capacità di confrontarsi con l’altro accettandone il punto di vista, rendendone espliciti i ragionamenti e gli schemi di pensiero, imparando a rispettarne i tempi e i modi, mettendo in condivisione i materiali, gli spazi, le soluzioni per raggiungere un obiettivo comune;
  • la valorizzazione del proprio ruolo nel processo di apprendimento: dal momento che gli studenti lavorano in coppia riconoscono immediatamente di avere un ruolo attivo e percepiscono come da ciò derivi la valorizzazione del proprio lavoro. Nella relazione a due si affrontano problemi, si attuano strategie di risoluzione, ci si aiuta e si impara a chiedere aiuto al compagno senza fare costantemente riferimento all’adulto;
  • lo sviluppo metacognitivo ed emotivo: lavorare in due amplia lo spazio del confronto, potenzia la capacità di ascolto reciproco e di riflessione metacognitiva sul proprio e altrui operato. Rispetto al gruppo poi, quello della coppia è uno spazio emotivo più protetto, dove l’errore è vissuto come fase del tutto normale del processo di apprendimento, come possibilità di confronto tra pari e non come sanzione da parte dell’adulto insegnante;
  • un apprendimento autentico, più efficace e personale: un alunno che si mette in gioco in prima persona, che discute e si confronta con il compagno, che impara a lavorarci insieme, avrà la possibilità di sperimentare un apprendimento più solido, una memorizzazione più stabile e una maggiore facilità nel recupero e nell’applicazione di strategie e conoscenze, facendo costante riferimento a ricordi significativi di quanto sperimentato con il compagno.