Conto da 1 o conto in avanti?

Conto da 1 o conto in avanti?

Riuscire a rappresentarsi correttamente la quantità espressa da un numero (5 rappresenta 5 dita o 5 mele) è una conoscenza di base fondamentale per l’apprendimento matematico. Infatti, calcolare richiede la capacità di manipolare la quantità di due o più numeri, frazionare richiede di dividere in parti uguali una quantità, ecc.

Giochi in scatola che lavorano coi numeri possono sostenere questa conoscenza perché aiutano i bambini e le bambine a connettere tra loro informazioni visive, cinestetiche, uditive e temporali rispetto alla quantità rappresentata da un numero. Infatti in giochi come Il gioco dell’Oca i bambini vedono il simbolo numerico («3»: rappresentazione visiva del numero), sentono il suo nome pronunciato dagli altri giocatori o da se stessi («tre»: rappresentazione uditiva del numero) e percepiscono la sua quantità rispetto al tempo necessario per muovere una pedina nel tabellone e ai movimenti necessari per spostare la propria pedina da un punto a un altro (se la mia pedina si trova sulla casella 3 e ho fatto 5 con il dado/spinner ci metterò più tempo — informazione temporale — e dovrò fare più movimenti — informazione cinestetica — per spostare la mia pedina sul tabellone che se avessi fatto 2 al dado/spinner). 

Laski e Siegler (Learning from number board games: you learn what you encode, «Developmental psychology», vol. 50, n. 3, p. 853) propongono il cognitive alignment framework per spiegare come i materiali fisici e le azioni (mentali e fisiche) che facciamo con questi materiali producono apprendimento: più i materiali e le esperienze di apprendimento sono allineati con la rappresentazione mentale desiderata, più queste esperienze producono apprendimento. E questo può spiegare perché diversi studi hanno trovato che giochi in scatola con tabelloni che includono caselle con i numeri disposti in ordine crescente sembrino supportare la conoscenza relativa alla quantità rappresentata dai numeri.

Laski e Siegler hanno quindi ipotizzato che un gioco in cui i bambini tirando un dado (o facendo girare uno spinner) contano ogni volta a partire da 1 il numero di caselle in cui spostare la pedina possa non essere il modo migliore per supportare l’acquisizione di numeri grandi (oltre il 10) e della quantità che rappresentano. Ipotizzano invece che contare in avanti dal numero in cui si trova la pedina del numero di caselle indicato dal dado/spinner possa essere più efficace (ad esempio se la pedina si trova nella casella 6 i bambini e le bambine contano a partire dal numero 7).

I ricercatori hanno proposto a bambini di 5 anni un gioco che hanno chiamato Race to Space. Il gioco prevedeva l’uso di un tabellone con caselle disposte in una griglia 10x10 con i numeri da 1 a 100. C’era poi uno spinner con i numeri da 1 a 5 che indicava ai giocatori di quante caselle potevano avanzare. I ricercatori hanno chiesto ad alcuni bambini e bambine di contare a partire da 1 fino al numero indicato dallo spinner (ad esempio, se un bambino si trovava sulla casella 16 e aveva ottenuto il numero 2, contava «1» quando spostava la propria pedina sul numero 17 e «2» sul numero 18). Altri bambini e bambine contavano in avanti partendo dalla casella dove erano le loro pedine (ad esempio, se una bambina aveva la propria pedina sulla casella 16 e aveva ottenuto il numero 2, contava «17» quando si trovava sulla casella 17 e «18» sulla casella 18). Se i bambini e le bambine faticavano in questo compito i ricercatori aiutavano. I bambini che contavano in avanti hanno ottenuto maggiori vantaggi in termini di apprendimento su importanti abilità numeriche di base quali la capacità di stimare la posizione di un numero su una linea numerica, la capacità di identificare e nominare numeri tra 0 e 100 e la capacità di produrre la sequenza dei numeri a partire da numeri diversi dall’1.

Quindi, quando si propone a bambini e bambine di giocare a un gioco in scatola con un tabellone in cui ci sono dei numeri disposti in ordine crescente, suggerire loro di contare in avanti, piuttosto che ripartire ogni volta da 1, può portare a un miglioramento della conoscenza dei numeri grandi (oltre il 10).