Il termine giftedness (plusdotazione) viene utilizzato per descrivere un insieme di caratteristiche genetiche, psicologiche e comportamentali che caratterizzano bambini, bambine e adolescenti plusdotati. Circa il 2% della popolazione scolastica è plusdotato, cioè, nel confronto con i coetanei, mostra o ha il potenziale per mostrare livelli eccezionali di performance in una o più delle seguenti aree: 1. Abilità intellettiva generale; 2. Specifica attitudine scolastica; 3. Pensiero creativo; 4. Attitudine alla leadership; 5. Arti visive e dello spettacolo.
La plusdotazione è correlata ad un quoziente di intelligenza (QI) molto alto, cioè ≥ 130, e a funzionalità specifiche quali la capacità di pensare in modo divergente e creativo, risolvere problemi complessi, pensare in maniera astratta, apprendere rapidamente processando una grande mole di dati, facendolo più velocemente degli altri.
Intorno alla plusdotazione ruotano molti pregiudizi ed immagini stereotipate. Uno dei pregiudizi più comuni è quello che possedere un altro potenziale intellettivo sia garanzia di successo a scuola, nel lavoro e nella vita. In realtà l’alunno o l’alunna plusdotata potrà sviluppare appieno il suo potenziale se viene precocemente identificato e il suo percorso scolastico viene adeguatamente supportato. Se ciò non avviene, le insidie sono molte.
Il mancato riconoscimento dei bisogni educativi speciali di alunni ed alunne plusdotate può determinare, infatti, una continua carenza di stimoli che può far insorgere problemi di adattamento e comportamento.
Quando l’alto potenziale non viene riconosciuto e adeguatamente supportato aumenta il rischio di discrepanza tra il rendimento scolastico e gli indici di capacità. In questi casi si parla di sottorendimento (underachievement), che può anche portare a disagio socio-relazionale e abbandono scolastico più o meno precoce (drop-out).
La plusdotazione può inoltre essere accompagnata da traiettorie di sviluppo atipiche, che possono minare il percorso scolastico. In questi casi si parla di doppia e multi-eccezionalità, cioè alunne ed alunni plusdotati che manifestano anche difficoltà, come ad esempio i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), disturbi della personalità, disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, deficit da attenzione e/o iperattività (ADHD, ADD), disturbi dello spettro autistico. In questi casi di doppia eccezionalità, il disturbo potrebbe mascherare la plusdotazione, così come la plusdotazione potrebbe mascherare il disturbo, il cosiddetto masking effect.
È fondamentale che alunni ed alunne plusdotati vengano riconosciuti e valorizzati il più precocemente possibile in quanto solo con interventi educativi adeguati possono sviluppare appieno il loro potenziale ed avere uno sviluppo armonico.
All’estero, ed in particolare negli Stati Uniti, già da decenni, nel sistema scolastico è riconosciuta l’importanza di individuare e stimolare gli studenti plusdotati attraverso progetti individualizzati e personalizzati e programmi di accelerazione. In Italia, solo a partire dal 2019 la plusdotazione è riconosciuta formalmente all’interno del sistema dei Bisogni Educativi Speciali.
In Italia, mancano ancora approcci, metodologie, strumenti e professionalità per rispondere in modo adeguato ai bisogni di alunni e alunne plusdotati. Accogliere la sfida dell’inclusione, significa porre attenzione ai bisogni specifici di alunni e alunne plusdotate, alle loro esigenze didattiche e educative, in un’ottica ampia, non élitista. All’interno, quindi, di una visione che coinvolga l’intero gruppo classe. Significa adottare un approccio inclusivo che permette di sviluppare le potenzialità, manifeste o nascoste, di tutti gli alunni e tutte le alunne e contemporaneamente progettare attività stimolanti per sfidare chi è più dotato e necessita di opportunità e ritmi di apprendimento diversi dal gruppo classe.
Il Modello di Arricchimento Scolastico di Renzulli e Reis rappresenta una pietra miliare nella ricerca sulla plusdotazione. Consente di estendere la pedagogia legata alla plusdotazione a tutta la popolazione scolastica, fornendo opportunità, risorse e incoraggiamento per sviluppare appieno i molteplici doni e talenti di tutti gli alunni e tutte le alunne, offrendo contemporaneamente attività di arricchimento e accelerazione per alunni e alunne plusdotate. Tale pedagogia permette inoltre di riconvertire il processo di sottorendimento prevenendo l’abbandono scolastico, e di rispondere ai bisogni educativi di studenti e studentesse doppiamente eccezionali.