Come si struttura un laboratorio di psicomotricità?

Gli elementi necessari per sviluppare attività e percorsi di psicomotricità nella scuola dell'infanzia e primaria

Come si struttura un laboratorio di psicomotricità?

Gli elementi da tenere presenti nelle fasi di progettazione e realizzazione di un laboratorio di psicomotricità a scuola sono principalmente quattro: le risorse umane, lo spazio, i materiali e il tempo. 

  1. Innanzitutto per realizzare un laboratorio di psicomotricità occorrono le risorse umane: insegnanti-psicomotricisti interni oppure esterni. Occorre formare tutto il personale scolastico, attraverso un’azione di ascolto e passaggio di conoscenze, anche informale, ma chiara, e comunicare la novità del progetto veicolando l'offerta formativa e le esigenze.
    È ovviamente importante coinvolgere nel progetto le famiglie e gli operatori sanitari esterni che seguono eventuali bambini del gruppo e, gradualmente, i docenti non direttamente implicati.
  2. Creato lo spazio progettuale, occorre allestire lo spazio fisico. L’intervento psicomotorio richiede infatti uno spazio specifico che va strutturato. È chiaro che la condizione ideale è avere a disposizione uno spazio dedicato, nel quale non si propongano altre attività e dove poter lasciare i materiali specifici. Tuttavia, è assai raro trovare nelle scuole questa condizione, nella maggior parte dei casi lo spazio va condiviso con altre discipline o va con cura ricercato. In primo luogo, lo spazio deve garantire la sicurezza fisica, tenendo conto che il gioco psicomotorio attiva nel bambino il movimento spontaneo e l’assunzione di iniziative personali e di gruppo. È necessario dunque azzerare o ridurre al minimo i pericoli oggettivi costituiti, ad esempio, da strutture spigolose. Si deve mirare a creare un ambiente accogliente e sicuro, in cui si possa esplorare il movimento e l’azione a terra o nella dimensione verticale. L’importante è dare identità allo spazio, connotarlo come luogo dove si svolge l’attività psicomotoria.
  3. Una volta individuato lo spazio, è necessario procurarsi il materiale. Il materiale deve essere non strutturato affinché possa essere usato dal bambino con diverse modalità ed essere liberamente investito del suo immaginario. Infatti giocattoli precostituiti, con una precisa identità, indirizzano il gioco e una modalità d’uso mentre avere materiali che non suggeriscono di per sé una determinata azione, né l’associazione a particolari oggetti, sviluppa maggiormente azioni creative. Si possono impiegare a tal scopo materiali di recupero come carta, scatoloni di cartone, stoffe di diversi colori, dimensioni e consistenze.
  4. Infine, ma sicuramente non meno importante, è la strutturazione del tempo, sia nella calendarizzazione sia nella scansione delle fasi dell’incontro, aiuta il bambino a formare il suo tempo interno. Per i bambini è importante sapere quando avvengono gli incontri, quanti sono quelli previsti dal ciclo, quanti sono già avvenuti e quanti ne rimangono. Per costruire il calendario laboratoriale è bene porre sempre l’attenzione su questi aspetti. In psicomotricità sono rilevanti sia il tempo dell’incontro sia il tempo dell’attesa, in cui il bambino immagina e progetta quello che farà.