La matematica viene spesso percepita dagli studenti come una materia difficile. La presenza di difficoltà in questa materia è di solito attribuita a fattori di tipo cognitivo (ad esempio, mancanza di capacità e di preparazione, scarso esercizio e conoscenza), mentre i fattori emotivi vengono spesso ignorati o non vengono considerati come potenziali cause di una difficoltà. Tuttavia, è sempre più evidente il fatto che molti studenti possono presentare delle reazioni emotive negative nei confronti della matematica. Queste reazioni emotive possono diventare degli ostacoli che scoraggiano la scelta di percorsi educativi in cui la matematica è centrale, anche quando la prestazione dello studente è adeguata.
La presenza di reazioni emotive negative e debilitanti nei confronti della matematica è meglio conosciuta con il termine «ansia per la matematica», che viene definita come «un sentimento di apprensione e preoccupazione che interferisce con la manipolazione dei numeri e la risoluzione di problemi matematici […] sia nel contesto scolastico che nella vita di tutti i giorni» (F.C. Richardson e R.M. Suinn, The Mathematics Anxiety Rating Scale, «Journal of Counseling Psychology», vol. 19, pp. 551-554, 1972).
L’ansia per la matematica varia da un sentimento di lieve preoccupazione a un’esperienza di forte paura.
Spesso non si limita solo al contesto scolastico, ma può essere generalizzata anche al di fuori dell’ambiente scolastico e agli adulti. L’ansia matematica è spesso presente anche negli studenti con adeguate conoscenze e capacità matematiche, e non solo negli studenti che presentano difficoltà di apprendimento in questa materia. Inoltre, tende ad essere più elevata nelle bambine e nelle ragazze per almeno due motivi: la presenza di stereotipi di genere, e una maggiore predisposizione a sentimenti di tipo ansioso da parte di bambine e ragazze. Vediamo di analizzare più nel dettaglio questi due fenomeni.
In molte società le abilità matematiche e scientifiche sono ancora, purtroppo, considerate dei domini più adatti al sesso maschile, e questo produce forti stereotipi di genere. La minaccia dello stereotipo si presenta quando una persona si trova in una situazione in cui si sente a rischio di confermare lo stereotipo stesso. Ad esempio, uno stereotipo potrebbe essere: «le ragazze sono meno capaci dei ragazzi in matematica». In presenza di tale stereotipo, la prestazione in una prova di matematica da parte delle ragazze potrebbe risultare peggiore rispetto a quella dei compagni di sesso maschile. L’influenza degli stereotipi è anche legata al fatto che le ragazze, in relazione alla matematica, spesso mostrano un minore livello di fiducia in se stesse rispetto ai ragazzi. La fiducia in se stessi si riferisce alla stima che l’individuo ha di sé rispetto alla capacità di raggiungere quell’obiettivo. Gli studenti con buona fiducia in se stessi impiegheranno grandi sforzi per arrivare a risultati di successo. Al contrario, la presenza di una scarsa fiducia in se stessi in matematica è collegata ad alti livelli di ansia matematica. Questo potrebbe spiegare come mai le bambine e le ragazze presentano maggiore ansia per la matematica.
Tuttavia, le ricerche mostrano anche che bambine e ragazze sono in grado di riportare il loro livello di ansia matematica in modo più accurato rispetto ai ragazzi. Questa maggiore abilità nel riportare i propri stati emotivi da parte delle ragazze è legata alla presenza di migliori capacità metacognitive. È da aggiungere che, in alcune culture, è ancora ritenuto più accettabile che le ragazze ammettano la presenza di ansia rispetto ai ragazzi.
In conclusione, è importante che il mondo della scuola e gli insegnanti promuovano le materie scientifiche con ragazze e ragazzi indistintamente, per contribuire così ad abbattere gli stereotipi di genere sull’apprendimento della matematica. È importante ricordare che, dopo i genitori, gli insegnanti sono le figure di riferimento più importanti per gli studenti. Le credenze e le aspettative degli insegnanti condizionano fortemente il comportamento e la prestazione degli studenti, ed è fondamentale quindi che gli insegnanti in primis siano consapevoli dei meccanismi sottostanti che portano a sviluppare l’ansia per la matematica.