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Si può insegnare il piacere della lettura?

Con il Reading and Writing Workshop è possibile realizzare laboratori di lettura in classe per educare lettori e lettrici di oggi e di domani

Siamo insegnanti di italiano. Le probabilità che ciascuno di noi abbia sperimentato i piaceri — e a volte anche la necessità — della lettura, il privilegio di poter trascorrere un tempo disteso, senza altri pensieri, persi dentro un libro, sono elevate. In molti casi sarà stato addirittura l’amore per la lettura e la letteratura a guidarci, insieme forse ad altre motivazioni, verso questa professione. Allo stesso modo, facilmente avremo vissuto almeno una volta la gioia di vedere i nostri studenti entusiasmarsi e volare insieme a noi in un altrove, in una bolla spazio-temporale creata grazie a una speciale alchimia mentre leggevamo un libro ad alta voce per loro e con loro.

Ma che cosa significa insegnare a leggere? È davvero possibile?

Come sappiamo, l’espressione «insegnare a leggere» nella scuola italiana ha un significato preciso: si riferisce esclusivamente alla capacità di decodificare le parole sulla carta. Ma noi intendiamo ben altro rispetto a questo.

E dunque si può insegnare «la lettura»? Si può insegnare come diventare lettrici e lettori esperti, critici, abituali, sensibili? Soprattutto si possono insegnare abilità e atteggiamenti che caratterizzano lettori competenti e autentici senza far sbiadire e scomparire i piaceri e la gioia di leggere?

Si tratta di domande che pungono e mordono. E ancora non sono finite. La più importante, forse, è questa: come possiamo metterci a servizio dei nostri studenti e offrire loro una reale possibilità di diventare lettori e lettrici perla vita e a vita, soprattutto fuori da scuola e a scuola finita?

Porci questa singola domanda, che è dirompente, dovrebbe spingere ciascuno di noi a mettere seriamente in discussione il proprio agire didattico, qualunque esso sia.

Ci si potrebbe sussurrare: «Ma è un obiettivo troppo alto. E poi non possiamo contrastare l’attrazione magnetica dei videogiochi e dei social. Perché lo dovremmo fare, in fondo?».

Le ragioni della lettura

In realtà le ragioni sono moltissime. Ormai gli studi che illustrano l’impatto della lettura sulle possibilità di successo a scuola e nella vita non si contano.

Non vogliamo certo limitarci a sostenere la lettura in quanto portatrice di vantaggi concreti. Lo sappiamo bene: la lettura porta con sé ben altro. Plasma le nostre identità di persone. La lettura, naturalmente quando è riferita a letteratura di qualità, diviene, in modo naturale e senza bisogno di forzature da parte di adulti mediatori, formativa: offre risposta ad alcuni tra i bisogni umani più intimi e importanti legati alla crescita e all’autorealizzazione, tra cui in primis quello di conoscere se stessi.

Educare alla lettura con il Reading Workshop, tra arte e scienza

Educare alla lettura inizia dalla volontà di aiutare bambini e ragazzi a desiderare una vita da lettori, a immaginarla e costruirla con e per loro stessi.

Educare alla lettura, infatti, per poter divenire un’arte richiede una visione unificatrice che metta insieme tutte le componenti separate per trasformarle in qualcosa di vitale, ricco di grazia e significato. Perché non è il numero di buone idee che trasforma il nostro lavoro in arte, ma la selezione, l’equilibrio, la coerenza e la progettazione di tutte queste idee eppure ciò non basta ancora: perché educare alla lettura deve essere anche scienza. Deve diventare un processo rigoroso, basato sullo studio, sulle evidenze, sull’osservazione attenta di noi stessi e dei nostri studenti, del nostro e del loro processo di lettura, sulla preparazione scrupolosa dell’ambiente, su scelte ponderate legate alle strategie, agli insegnamenti più utili ed efficaci per accompagnare e sostenere lettori e lettrici nella loro crescita.

Il Reading Workshop offre una chiave per trovare, con un coraggioso e irriducibile funambolismo, un possibile equilibrio fra arte e scienza nell’educazione alla lettura.

In sintesi, potremmo definirlo come un approccio in cui gli alunni possono dedicare tempo in classe e a casa a esplorare testi letterari e sviluppare il loro processo di lettura e la loro identità di lettori con il supporto, il confronto e il feedback dell’insegnante e di una comunità.

Sembra semplice e lo è nelle premesse di base, ma è complesso e raffinato nel suo tradursi in un arazzo variopinto eppure armonioso di azioni deliberate da parte di studenti e insegnanti, pratiche autonome e guidate, momenti di spontaneo confronto e gioie aumentate perché condivise.

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