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Il valore del “fare assieme” contro la cultura dominante dell’individualismo - Erickson 1

Il valore del “fare assieme” contro la cultura dominante dell’individualismo

Il ruolo del « lavoro di comunità» spiegato da Fabio Folgheraiter, docente universitario ed esperto di welfare

Sempre più spesso nel settore del welfare si parla di «lavoro di comunità». Con questa espressione, si intende far riferimento a due situazioni distinte. Da un lato, si intende la capacità delle comunità locali di intraprendere autonomamente forti iniziative per la soluzione di propri problemi o innestare processi di cambiamento importanti. Dall’altro, si indica la capacità di singoli operatori o servizi sociali di promuovere progetti di attivazione, sviluppo o rigenerazione comunitaria. In questo secondo senso, il lavoro di comunità è un preciso metodo professionale, ad alto spessore relazionale.

L’elemento imprescindibile per un vero lavoro di comunità è la partecipazione. Il coinvolgimento reale delle persone, senza imposizioni dall’alto, ma lasciando spazio a un processo aperto, negoziale, paritario. Non è possibile, infatti, pensare di risolvere i problemi collettivi di una comunità intera se non facendo leva sulle capacità della stessa comunità di fronteggiare i propri problemi.

Ma la nostra società attuale, caratterizzata da un sistema economico disgregante, aiuta a generare un senso di comunità oppure è necessario rifondare il nostro sistema economico per riuscire a regolare i rapporti sociali in maniera diversa? Risponde Fabio Folgheraiter, docente universitario, esperto di welfare e promotore del convegno “Progettare comunità” organizzato a Trento in questo mese di dicembre dal Centro Studi Erickson: «Nel campo del welfare, noi diciamo che proprio per il fatto che il nostro sistema socioeconomico e la nostra cultura tendono a isolare le persone e le famiglie, cioè a rompere le relazioni, c'è ancora più bisogno di tessere legami. Le iniziative che si propongono tale obiettivo hanno seguito: la gente ormai ha fame di incontri e relazioni umanamente significative. E certamente il fatto poi che la gente possa stare assieme e fare assieme cose importanti per il loro benessere contrasta la cultura dominante improntata all'individualismo».

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