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I mini gialli dei dettati 2
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Un esperimento di mindfulness da provare

Come utilizzare la mindfulness lavorativa per fare attività che non amiamo

Pensate a un’attività che normalmente non gradite — che dentro di voi non associate all’idea di piacere o divertimento — e a cui vi dedichereste volentieri soltanto se foste ripagati con denaro, prestigio, o promesse di vantaggi futuri. 

Questo incarico potrebbe consistere nel lavare i piatti o il cane, tagliare l’erba del prato, compilare la dichiarazione dei redditi, scrivere una relazione, tenere un discorso in pubblico su un argomento che pensate di non gradire o di non capire (o che il vostro pubblico non gradirebbe o non comprenderebbe), o qualsiasi altra cosa. 

Ora provate a svolgere questa attività mentre praticate un po’ di mindfulness lavorativa.

1. Per prima cosa lasciate andare le vostre idee riguardo a questo compito, ad esempio, l’idea che non vi piace, che non merita di essere fatto, o che lo fareste soltanto se riceveste un compenso ragguardevole. 


2. Ora cominciate a svolgere questo compito, qualunque esso sia, rinunciando a ogni aspettativa riguardo all’effetto che vi farà e ai risultati che pensate di conseguire. 


3. Una volta cominciato, evitate coscientemente di attribuire ad esso delle etichette mentali: astenetevi, ad esempio, dal chiamarlo «lavoro», dall’attribuirgli caratteristiche come «bello» o «brutto», dal pensare che dovrebbe farlo qualcun altro o che sia terribilmente avvilente, noioso, sgradevole o quasiasi altra cosa di diverso rispetto a ciò che non sia effettivamente… l’esperienza concreta e reale di farlo! 


4. Dedicate al compito tutta la vostra attenzione. Che stiate lavando i piatti o il cane, falciando l’erba del prato, compilando la dichiarazione dei redditi, tenendo un discorso pubblico, ecc., cercate di non interferire con la realtà di quello che sta avvenendo effettivamente nel qui e ora. 


5. Evitate deliberatamente di confrontare le vostre esperienze attuali con qualcosa che è avvenuto in passato o che potrebbe accadere in futuro. 


6. Evitate deliberatamente di dedicare all’attività in corso solo una parte della vostra attenzione e di rivolgere tutto il resto (e la gran parte delle vostre energie rimanenti) alle vostre idee riguardo al compito. 


7. Cercate di apprezzare davvero le sensazioni provenienti dalla «superficie» lavorativa, la sensazione che danno al tatto i piatti, il cane, l’impugnatura del tosaerba, i tasti del computer (o la penna), la vista delle persone con cui lavorate… e limitatevi a sperimentare appieno quello che sta avvenendo in questo preciso momento. 


8. Smettete di lavorare quando siete chiaramente consapevoli che il lavoro è del tutto ultimato. Riflettete sull’esperienza. 


È stato piacevole lavorare consapevolmente, a prescindere dal tipo di lavoro svolto? È stato piacevole svolgere un compito che pensavate di non gradire, nel momento in avete dedicato ad esso tutta la vostra attenzione ed energia? 


Se la vostra mente cerca di sabotare i vostri tentativi di lavorare regolarmente in modo consapevole, gradevole e produttivo — dicendovi che non avete tempo o che è stupido oppure inutile — continuate a prendervi delle «vacanze di lavoro consapevole» (cioè a fare degli esperimenti di questo genere) e state a vedere che cosa succede.


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