«Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro. […] Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni in un movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere».
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Torino,Einaudi, 1973
Chi l’ha detto che a Natale non si possa giocare a una tombola diversa dalle solite? Ad esempio, una tombola con le storie? È l’originale proposta di Giulia Orecchia, un’illustratrice di libri per l’infanzia molto amata da bambini e ragazzi. Lo sfondo ispiratore del gioco è un coloratissimo poster con 90 caselle, che ospita immagini molto diverse tra loro: da un simpatico pipistrello a un funghetto velenoso, da un ragnetto spaventato a una strega molto arrabbiata, da un ranocchio con la corona a una palma da dattero. Dopo aver pescato tre gettoni a caso dal sacchetto con 90 gettoni, il primo giocatore-narratore cercherà sul tabellone le tre immagini che corrispondono ai numeri estratti e inventerà la sua storia, mettendo al lavoro la sua fantasia per trovare dei collegamenti tra le tre immagini pescate. Poi sarà il turno degli altri giocatori di pescare tre gettoni e di inventare la propria storia.
Una tombola diversa da quelle a cui siamo abituati, che permette a piccoli e grandi di accendere l’immaginazione e di improvvisarsi narratori, lasciandosi ispirare dalla bellezza delle immagini.
