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Soft skills per la gestione del cambiamento - Erickson 1

Soft skills per la gestione del cambiamento

Le competenze necessarie per affrontare le nuove sfide della scuola

In una società che muta più rapidamente che mai, è necessario che la progettazione e riprogettazione del servizio scolastico tengano il passo e forniscano alle giovani generazioni gli strumenti di cui hanno bisogno per affrontare la vita e il futuro. 

La vera sfida della scuola degli anni Duemila è la gestione della complessità e del cambiamento. È quasi superfluo affermare che, se nelle organizzazioni di tipo aziendale il cambiamento è non solo necessario, ma fortemente indotto e voluto, nella scuola vi è ancora una certa resistenza a modificare pratiche, ambienti, abitudini, procedure e processi. La resistenza al cambiamento è normale, soprattutto in una tipologia di organizzazione a legame debole; ma gestire il cambiamento è altrettanto naturale, anzi essenziale, per realizzare un modello di scuola che risponda alle esigenze della contemporaneità. 

Ciò che nelle teorie organizzative viene definito come change management rappresenta ormai anche nella scuola un’imprescindibile necessità. Significa, in buona sostanza, agevolare quei processi che portino a una trasformazione positiva e rispondente alla realtà esterna. Perché possano realmente realizzarsi, sono necessarie strategie chiare e una forte partecipazione e motivazione delle persone coinvolte. Uno dei più importanti modelli di change management, quello definito da Kurt Lewin (1951) negli anni Cinquanta, descrive il processo di cambiamento come un percorso in tre passaggi: 

  • il primo step è lo «scongelamento» (unfreezing), e determina il superamento dell’inerzia e lo smantellamento della mentalità e delle abitudini esistenti;

  • il secondo step è quello in cui si avvia il cambiamento, ed è caratterizzato da un clima di disorientamento e provvisorietà legati alla transizione. Ci si rende conto che il paradigma precedente è stato messo in crisi, ma non si ha ancora un’idea definita di come sostituirlo; 

  • il terzo step è quello del «ricongelamento» (refreezing). È il passaggio a un nuovo modello, nel quale si consolidano processi e pratiche, e le persone coinvolte attivamente ritrovano un livello di confidenza analogo a quello prima del cambiamento. 

Allo stato attuale, per gestire la complessità del cambiamento nella scuola occorrono competenze di tipo diverso e attribuibili non solo al Dirigente scolastico, ma a quelle funzioni di staff che lo affiancano e ne sono tramite per il Collegio dei docenti. Si tratta di competenze relative soprattutto alla gestione del cambiamento, ma anche alla progettazione organizzativa, alla comunicazione, alla gestione delle relazioni interne ed esterne. 

Uno strumento essenziale per il change management è la formazione dei docenti su competenze trasversali (soft skills) che mantenga e anzi rafforzi l’impegno e la fiducia degli insegnanti sulle innovazioni metodologico-didattiche ma anche organizzativo gestionali in atto, e faccia fronte alle prevedibili resistenze al processo di transizione.


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