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Affrontare l’ansia in età evolutiva con la mindfulness

Che cos’è e come si articola la terapia cognitiva basata sulla mindfulness rivolta a bambini e ragazzi

 

 

Come e perché psicoterapia cognitiva e mindfulness si completano?

La principale somiglianza tra i modi di vivere orientali, basati sul buddismo, e la psicoterapia occidentale è che entrambi mirano a produrre un cambiamento nella coscienza, nella nostra percezione della nostra stessa esistenza, della nostra relazione con la società umana e con il mondo naturale, per ridurre la nostra sofferenza.

 

 

Qual è la differenza tra terapia cognitiva e terapia basata sulla mindfulness?

La terapia cognitiva mira a modificare i pensieri allo scopo di modificare emozioni e comportamenti. L’intervento più importante è quindi la ristrutturazione cognitiva: osservare il contenuto dei pensieri, identificare gli errori che contengono, sostituirli con pensieri più utili.

La terapia cognitiva basata sulla mindfulness (MBCT) si pone come obiettivo la consapevolezza, per aiutarci a capire che i pensieri che abbiamo e le emozioni che proviamo possono essere collegate agli eventi esterni, ma sono diverse da essi. L’attenzione consapevole non si concentra soltanto su cu ciò che i pensieri dicono: si concentra anche sul processo di pensiero – osservando cosa i pensieri fanno.

 

 

Quali sono i principi della terapia cognitiva basata sulla mindfulness (MCBT) in età evolutiva?

Nel caso di applicazione della MBCT all’età evolutiva, anche se gli interventi specifici con i bambini sono diversi, la teoria, gli obiettivi e gli approcci sono in linea con il programma di MBCT. Parliamo in questo caso di MBCT-C (Mindfulness-Based Cognitive Therapy for Children). La MBCT-C si basa sull’idea che il bambino impari dapprima a osservare e riconoscere pensieri ed emozioni, poi esplora i modi in cui pensieri ed emozioni si collegano alle sue esperienze. Lo scopo del terapeuta è quello di aumentare la capacità del bambino di costruire un’immagine a puntini più vicina alla realtà. La maggiore consapevolezza può accrescere la capacità del bambino di tollerare i pensieri dolorosi, di accettare le emozioni forti e di affrontare in modo più competente la situazione in cui si trova.

 

 

Come è strutturato un programma di MBCT-C?

Il programma è suddiviso in 12 sessioni, per ciascuna delle quali sono forniti materiali, schede per esercitarsi a casa, poesie o racconti. Un programma si suddivide generalmente in tre fasi:

  • Prima fase (sessioni 1-3): si propone di dare un’introduzione alla mindfulness, definire le aspettative, esaminare i principi del programma, discutere i fattori che possono ostacolare lo svolgimento regolare degli esercizi a casa nel lungo termine. Ci si occupa qui anche di coltivare la consapevolezza del respiro e del corpo.

  • Fase intermedia (sessioni 4-10): approfondisce la consapevolezza con esercizi che coinvolgono i canali sensoriali. I bambini scoprono che i loro pensieri e le loro sensazioni fisiche possono contribuire a ridurre o aumentare l’ansia. Possono iniziare a distinguere il giudicare dal vedere e notare con più chiarezza quali possibilità di azione hanno.

  • Fase finale (sessioni 11 e 12): affronta l’integrazione della consapevolezza in tutti i canali sensoriali e il mantenimento delle pratiche di mindfulness nella vita quotidiana. Si affrontano le questioni legate alla conclusione del percorso. Si suggerisce di mandare ai partecipanti una lettera, a distanza di tre mesi dalla conclusione, per incoraggiare i partecipanti a continuare la pratica quotidiana.

 

 

Terapia individuale o di gruppo?

La MBCT-C è indicata in percorsi individuali e di gruppo: è importante però individuare i bambini adatti all’una o all’altra modalità tramite un colloquio iniziale con il bambino e con i genitori, per identificare i punti di forza del bambino, quelli di debolezza, i sintomi, per valutare il programma più adatto al bambino in quel particolare momento. Tra le domande da chiedere ai genitori, insieme ai quali si valuta ciò che è meglio per il bambino, alcune sono:

  • Qual è il livello di impegno dei genitori;

  • Qual è il livello di motivazione dei genitori e del bambino;

  • Se il bambino presenta ADHD, poiché potrebbe essere più complesso inserirsi in un contesto di gruppo con altri bambini che soffrono di ansia;

  • Se il bambino ha qualche allergia alimentare, per gli esercizi di consapevolezza alimentare;

  • Se il bambino sta affrontando un forte malessere che impatta negativamente sulla frequentazione degli ambienti scolastici.

 

 

Quali caratteristiche ha l’intervento di gruppo?

Nella MBCT-C, dove ogni sessione dura circa 90 minuti, il gruppo è formato da 6-8 bambini, con la presenza di uno o due terapeuti per fornire a ciascuno maggiore attenzione focalizzata. Se c’è la presenza di due terapeuti, si può allargare il gruppo fino ad un massimo di 12 bambini.
L’intervento di gruppo è stato sviluppato specificatamente per bambini tra 9 e 12 anni, poiché prima dei 9 anni ci possono essere differenze abissali in termini evolutivi; se possibile, sarebbe meglio comporre gruppi diversi per i bambini più piccoli (9-10) e quelli più grandi (11-12). Questo perché un bambino di 9 anni potrebbe essere più ricettivo verso paura e preoccupazione, mentre un dodicenne può conoscere bene la parola ansia.
Le conversazioni di gruppo sono parte integrante della MBCT-C: il proprio punto di vista personale rispetto alle scoperte che si fanno durante le attività sono materia di scambio e possono essere suggerimenti a beneficio degli altri partecipanti. Nel gruppo i bambini sono invitati a condividere le loro storie personali di come integrano la consapevolezza nelle routine quotidiane.

 

 

Quali caratteristiche ha l’intervento individuale?

Nell’intervento di gruppo, dove il bambino non ha i contributi dei pari da cui imparare, la diade terapeuta-paziente è considerabile come un piccolo gruppo in cui il grado di partecipazione del terapeuta è molto maggiore. La sessione individuale richiede meno tempo, scendendo ad una durata di circa 60 minuti complessivi

 

 

Come viene coinvolta la famiglia in un percorso di MBCT-C?

La MBCT-C è stata sviluppata in modo che i genitori siano parte integrante del programma. Il coinvolgimento dei genitori prevede la loro partecipazione, prima dell’inizio del programma, ad un incontro di orientamento: “introduzione alla mindfulness”, che si svolge in gruppo per la durata di due ore. Durante questo incontro, il terapeuta introduce il programma e i potenziali benefici della meditazione consapevole; i genitori, dall’altra parte, hanno la possibilità di fare domande e conoscersi in un contesto più disteso.
Anche durante le 12 sessioni del programma, il dialogo tra genitori e terapeuta è settimanale, dato che i materiali per i figli richiedono comunque anche la partecipazione, in un certo grado, dei genitori.
Alla fine del programma, i genitori partecipano ad una seduta conclusiva, in cui si condividono le esperienze e si chiariscono le modalità per supportare i bambini nel percorso di meditazione consapevole a seguito della conclusione dell’intervento. Inoltre, la sessione conclusiva è anche occasione per concludere il programma con i genitori stessi e salutarli.

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