Il travaglio e il parto sono momenti particolarmente delicati dal punto di vista emotivo, tanto che la percezione individuale ed i vissuti del travaglio e parto possono fare ampiamente la differenza nel determinare l’impatto emotivo più o meno positivo/traumatico del parto stesso.
Alle porte della fase 2 della pandemia, le misure restrittive si stanno allentando e si allenteranno progressivamente sempre più, ma sappiamo già che le stesse possono ritornare ad essere in vigore nel caso la circolazione del virus, e quindi le infezioni, tornassero ad aumentare.
La degenza ospedaliera che attualmente prevede l’esclusione delle visite presso il reparto, diviene un momento che rischia di essere scarsamente contenitivo per le ansie e le angosce che le donne in questo delicato momento possono vivere.
Ma è importante cercare di vedere il “bicchiere mezzo pieno” e riconsiderare come questo tipo di setting possa portare anche qualche cosa di buono… può essere infatti un’opportunità di raccoglimento per focalizzarsi sull’obiettivo travaglio/parto prima, e sul bambino e se stesse dopo il parto. Inoltre nei giorni successivi alla nascita il viavai di parenti ed amici è bandito. Questo si traduce per molte mamme nel non essere assillate dalla necessità di mostrarsi sul pezzo a parenti e amici che vengono in ospedale per far visita a mamma e bebè. Questi aspetti però costituiscono una consolazione solo parziale di fronte alla possibilità che il proprio compagno non possa possa essere presente a sostenervi durante il travaglio e il parto (misure che con la fase 2 dovrebbero allentarsi).
Proprio per questo la già centrale figura dell’ostetrica, in questo momento diviene ancora più determinante come professionista che accompagna, sostiene e contiene la donna durante il travaglio e il parto. È quindi importante “navigare a vista” cercando di documentarsi attraverso fonti ufficiali su linee guida e misure adottate dalla propria regione e dalla struttura in cui si intende partorire. Noi dal canto nostro abbiamo ritenuto importante come professionisti della salute mentale perinatale (www.maternitaindifficolta.it) in collaborazione con l’Associazione EMDR Italia (www.emdr.it) e con il patrocinio del Postpartum Support International (www.postpartum.net) dedicare uno spazio di pensiero che si è tradotto in un insieme di considerazioni/consigli che speriamo possano essere di aiuto a chi si appresta a partorire in questo difficile momento. Queste indicazioni hanno poi preso la forma di infografiche che sono state tradotte in inglese, francese, polacco e sono state diffuse, oltre che nel nostro paese, anche all’estero.
Alcune indicazioni per il parto ai tempi del coronavirus
- Il travaglio senza il papà è diverso da come ti aspettavi… è importante pensare che dentro a ogni donna ci sono le risorse per far fronte a questo momento. E avrai accanto personale sanitario che è lì per te. Informati sulle linee guida adottate dalla struttura in cui andrai a partorire e se puoi segui le indicazioni e i consigli delle ostetriche.
- Cogli le limitazioni delle visite durante la degenza prima del parto e la fase dei prodromi come un’opportunità per raccoglierti in te stessa senza essere disturbata dal mondo esterno. È un momento unico e irripetibile per te e per il tuo bambino vivilo appieno.
- Durante il parto focalizzati sull’obiettivo: il parto è un’esperienza psicologicamente unica che è influenzata dalla capacità di focalizzarsi sull’obiettivo di far nascere il proprio bambino e di spostare il focus sul versante introspettivo anche attraverso l’uso di strategie di meditazione e di rilassamento.
- La degenza postparto senza visite dei propri cari può spaventare, provate a pensare che avete tutta la quiete necessaria per accudire il vostro bambino, nessun impegno, nessuna pressione a mostrarsi e mostrare.
- Il rientro a casa senza aiuto di genitori e parenti può anche essere visto come un momento di raccoglimento ed intimità soprattutto se accanto a voi c’è il vostro partner. Se questo non è possibile scegliete una persona amica o familiare che sia di riferimento durante la giornata.
- Ricorda che non sei sola, ci sono medici, ostetriche, personale socio sanitario che si prenderanno cura di te, chiedi esplicitamente il loro aiuto non temere.
