Oggi i ragazzi sono iperconnessi, è un dato di fatto che noi adulti fatichiamo ad accettare. Eppure se proviamo ad analizzare il presente anche noi adulti trascorriamo molto tempo online, ma, a differenza dei più giovani, ci giustifichiamo sostenendo che lavoriamo in rete. Questo ragionamento ci porta a confrontare il nostro tempo trascorso in rete, a lavorare, con il loro, che spesso svalutiamo definendolo tempo perso.
Ma davvero i nostri ragazzi e ragazze perdono tempo online?
In realtà no. I ragazzi oggi si relazionano online, attraverso i social, i videogiochi, Whatsapp, costruiscono la loro identità (che è sempre e solo una anche se aprono e chiudono account diversi in continuazione). I ragazzi oggi crescono anche online.
Non perdono tempo ma si confrontano, dialogano, cercano un rapporto che vada oltre la famiglia, rapporti di amicizia che li aiutino a crescere. Esattamente come noi alla loro età. Noi passavamo ore al parco vicino casa o al telefono, loro chattano, probabilmente con l’amico seduto accanto per evitare che adulti indiscreti ascoltino la conversazione.
Sono iperconnessi, è vero, ma sono sempre adolescenti. Hanno delle competenze tecniche incredibili, creano contenuti, immagini, video, li condividono, li commentano, si divertono e crescono immersi in questa nuova tecnologia. Ma devono ancora imparare le tante competenze sociali che stanno alla base di qualsiasi relazione.
Devono imparare a comprendere con empatia le emozioni altrui, imparare che ogni azione porta una conseguenza, e capire in anticipo quale potrebbe essere la conseguenza non è affatto facile. Devono imparare che non basta una faccina sorridente per far capire all’altro che si sta scherzando. Devono capire che le immagini caricate online sono accessibili, scaricabili e modificabili da chiunque in rete, e che questo chiunque non sempre ha buone intenzioni.
Devono riflettere sul fatto che spesso ognuno di noi è sia vittima che cyberbullo… basta una immagine, un video, una parola che non rispetti le emozioni altrui per avviare un processo molto doloroso.
Non è facile, e spesso nemmeno noi adulti riusciamo a navigare in maniera saggia, anche noi adulti tendiamo a sottovalutare le conseguenze delle nostre azioni, e non sempre diamo il buon esempio.
Non è facile, e per navigare in sicurezza bisogna essere un po’ eroi, sempre attenti, divertendosi e accendendo il cervello sempre al momento giusto. Sicuramente La banda degli smanettoni può aiutarvi, ma attenzione, è molto severa nella scelta dei suoi componenti.
I super requisiti fondamentali dei membri de La banda degli smanettoni
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Super curiosità indispensabile nella vita, ma dobbiamo stare sempre attenti a analizzare ogni novità della rete in maniera critica: ai membri della banda le mode fanno un baffo.
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Super consapevolezza per navigare in rete dobbiamo essere consapevoli che ogni nostra azione online può essere vista, commentata, usata da chiunque in rete.
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Super conoscenza delle nuove tecnologie, conosci davvero tutto ad esempio di Instagram, o di Tik Tok? Conosci il linguaggio della rete, e le sue regole?
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Super coraggio ci vuole coraggio a leggere certe stupidaggini online (per non parlare delle bufale!!!)
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Super giustizia insomma… se è illegale, è illegale! Inutile girarci tanto attorno… ma sei sicuro di sapere esattamente cosa è illegale fare online?
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Super divertimento tra un clic e un like alla banda piace anche mangiare il gelato tutti assieme, perché l’amicizia, quella vera, non si nasconde dentro la rete!
Imparare a navigare giocando
La serie di libri dedicati a “La banda degli smanettoni” propone un approccio molto ludico ai ragazzi, per stimolarli ad apprendere alcune semplici “regole” della rete giocando e divertendosi. La storia si intreccia a una serie di giochi enigmistici che accompagnano il lettore fino alla conclusione. In allegato al libro i ragazzi troveranno le carte di un gioco di ruolo (42 ne Il furto dell’identità digitale) per stimolarli a comprendere le diverse dinamiche della rete giocando assieme, di persona.