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Come si impara a leggere e scrivere

Si può imparare a leggere anche da soli, mentre per scrivere serve una guida

Come non serve un libro per iniziare a camminare, parlare o usare il computer, così non servono istruzioni per imparare a leggere. Si può imparare a «leggere leggendo», cioè affrontando la complessità di questo impegno senza avere la presunzione di capire tutto subito. Questo se si può disporre degli strumenti giusti come la tastiera di lettura del Metodo Analogico che presenta tutto l’alfabeto secondo precisi connotati.

 

La questione del metodo per leggere si dissolve nella constatazione che ogni bambino ha il suo metodo segreto. Ben prima di arrivare sui banchi di scuola, si è avviato sulla strada del riconoscimento delle lettere e sempre più frequentemente arriva in classe sapendo già leggere. E spesso è frutto della casualità. Qualcuno ha imparato al supermercato. Qualcun altro davanti alla televisione scorrendo le sigle dei vari programmi. Anche a scuola l’apprendimento sarà imprevedibile perché, per ogni bambino, le cose si chiariscono in un momento diverso, nonostante il controllo esercitato dall’insegnante.

 

La comprensione, intesa come sintesi, avviene quasi in un «momento di distrazione»: improvvisamente il bambino si scopre capace di leggere e si meraviglia. Non riesce a capire come ha fatto e come è successo. Si è praticamente lasciato andare.


Non c’è «metodo» in senso generale e neppure in senso stretto, perché si può affermare che ogni parola venga letta in modo diverso dallo stesso bambino.


Alcune vengono riconosciute globalmente, altre analiticamente o in modo sillabico. Altre ancora in modo misto all’interno della stessa parola, saltando da una parte all’altra. E, a una successiva lettura, può cambiare tutto.

 

Ma se si può imparare a leggere anche da soli, per imparare a scrivere ci vuole una guida. Un conto è riconoscere la scritta «windows» sul computer, un’altra è saperla scrivere esattamente. Quando si legge, un po’ si può anche tirare a indovinare, mentre quando si scrive bisogna essere precisi fino al dettaglio di ogni singola lettera o accento.

 

E per riuscirci ci vogliono rigore, disciplina, applicazione. Inoltre ci sono vari modi di intendere la parola «scrivere». Un conto è digitare sulla tastiera la parola «windows» pigiando sette tasti, un altro è scriverla a mano seguendo un percorso grafico diverso per ciascuna lettera. Scrivendo con la matita si sperimentano la fatica, la pazienza, la perseveranza, l’accettazione di avanzare millimetro per millimetro rasentando lo sfinimento. È un’autodisciplina costante. Leggere e scrivere sono dunque competenze distinte.

 

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