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La scrittura è strumento di relazione

Praticare i principi del lavoro sociale nella scrittura professionale attraverso l’approccio relazionale

La scrittura è un’attività che occupa molto tempo nella pratica quotidiana del lavoro sociale. Tuttavia, è spesso vissuta dagli operatori come un’incombenza che sottrae spazio e tempo al lavoro diretto con le persone.

La scrittura è invece parte integrante e vitale del nostro lavoro con le persone, anche se non è immediato percepirne l’utilità e l’importanza nei percorsi di aiuto. Per questo motivo occorre prestare cura e attenzione allo strumento della relazione sociale.

Essere abili nello scrivere, infatti, non è sufficiente per produrre «buone» relazioni sociali.

L’assunto su cui basa questo lavoro è che la scrittura sia uno strumento delle professioni d’aiuto e la consapevolezza delle sue implicazioni, anche sul piano etico, è essa stessa una competenza professionale.

In particolare, occorre sviluppare una profonda consapevolezza delle responsabilità connesse alla scrittura nel contesto professionale, cogliendo l’occasione per mettere in pratica i principi etici del lavoro sociale.

All’individuazione di aspetti problematici derivanti dalle analisi teoriche del lavoro sociale si è accompagnata l’elaborazione di diversi approcci metodologici che si propongono di accogliere e affrontare i nodi critici e le questioni aperte.

È indispensabile, infatti, che la riflessione teorica sia tradotta sul piano metodologico, in modo da offrire una guida agli operatori per fronteggiare queste sfide nella pratica professionale quotidiana.

Appare importante, quindi, mettere in discussione un approccio «burocratico» alla scrittura, a favore di uno sguardo più critico che consenta di concretizzare questi aspetti nella scrittura di relazioni sociali.

La specificità dell’approccio relazionale è data dal focus sulle relazioni e non sulle singole persone, come «oggetto» e strumento di lavoro al tempo stesso, e dalla centratura sui punti di forza anziché sulle debolezze e le fragilità.

Dal punto di vista metodologico, la pratica professionale del lavoro sociale secondo la logica relazionale si concretizza in un’azione di guida da parte dell’operatore del processo di fronteggiamento intenzionale di un problema da parte delle persone interessate, ovvero delle azioni che una rete di persone mette in campo per affrontare un problema che le riguarda.

Praticare l’aiuto adottando la logica relazionale richiede un posizionamento etico preciso, che pone al centro la capacità di azione delle persone, la rafforza e la sostiene. 

Un agire relazionale autentico, che tocca tutti gli aspetti della pratica, compresa la scrittura, si basa sul rispetto di alcuni principi che guidano, appunto, l’operatore nell’esercizio del proprio ruolo.

Va evidenziato, infatti, che attuare un certo approccio alla scrittura professionale non può essere un’azione disgiunta dagli altri aspetti della pratica dell’aiuto: in altre parole, l’attenzione alla scrittura non è sufficiente se nelle relazioni di aiuto gli operatori non adottano una logica partecipativa anche nelle altre azioni che mettono in pratica. Il potenziale della scrittura utilizzata secondo un approccio relazionale non può essere usato in modo efficace se non all’interno di una pratica che si basa su una logica realmente partecipativa.

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