IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Focus - La tecnologia e il lavoro sociale 1

La tecnologia e il lavoro sociale

Una sfida attuale

Uno studio pubblicato sulla rivista «Journal of Social Work Education» a maggio 2021 (Mishna F., Sanders J., Sewell K. e Milne E., Teaching Note – Preparing Social Workers for the Digital Future of Social Work Practice) ha esaminato l’utilizzo della tecnologia da parte degli operatori sociali prendendo in considerazione un ampio gruppo di operatori. Il campione dell’indagine, infatti, era composto da 4.354 operatori sociali provenienti da Canada, Israele, Regno Unito e USA. Lo scopo del disegno di indagine trasversale è stato quello di raccogliere informazioni sulla frequenza, la natura e la portata dell’uso della tecnologia nella pratica del lavoro sociale.
Secondo i risultati del sondaggio (effettuato prima della pandemia), l’uso della tecnologia era già onnipresente nei quattro Paesi. Tra il 74%-87% dei partecipanti ha utilizzato informalmente la tecnologia nella propria pratica professionale. Quasi tutti i partecipanti (95%) che utilizzavano la tecnologia nella loro pratica hanno dichiarato che avrebbero continuato a farlo. La maggior parte dei partecipanti ha dichiarato di interagire con le persone che segue attraverso l’utilizzo di dispositivi elettronici al di fuori dell’orario di lavoro; inoltre, oltre un terzo degli operatori sociali coinvolti ha condotto ricerche online sulle persone che assistono attraverso i social network o Google.

Le risposte dei partecipanti alla ricerca hanno mostrato l’emergere di problemi complessi legati all’utilizzo della tecnologia nella pratica quotidiana: man mano che l’utilizzo della tecnologia si svilupperà aumenteranno anche le questioni pratiche da affrontare. Con l’incremento dell’utilizzo di strumenti digitali gli operatori sociali hanno bisogno di strumenti per riflettere e rielaborare tali questioni pratiche e devono poter confrontarsi con i propri responsabili, colleghi e con le policy di servizio per ottenere delle risposte.
L’introduzione della tecnologia ha portato a una modifica del setting di interazione; quindi, i professionisti non controllano più lo spazio fisico. Poiché alcune persone potrebbero non avere accesso a uno spazio privato nella loro casa per partecipare agli incontri online, potenzialmente sono maggiormente a rischio di essere influenzate dalla presenza di familiari o altri soggetti. Inoltre, dalla ricerca si evince che quando si contempla l’uso della tecnologia nel lavoro sociale vanno considerate le implicazioni che questa può avere per le singole persone, i gruppi e comunità che non hanno facile accesso a questo tipo di dispositivi. Pensiamo ad esempio a tutte le persone che hanno difficoltà di accesso alla tecnologia perché vivono in contesti di povertà urbana, in comunità remote dove non c’è connessione alla rete oppure dove questa è molto debole; oppure le persone anziane che potrebbero avere delle difficoltà nell’utilizzo di dispositivi che non conoscono, ecc. Le possibilità di accesso alla tecnologia non paritarie sono particolarmente preoccupanti quando il loro utilizzo non è un’alternativa alle modalità in presenza, ma è un utilizzo necessario. Questo lo abbiamo esperito durante la pandemia, che ha acuito in modo impressionante e preoccupante il divario digitale. Gli operatori sociali devono avere piena consapevolezza di questo rischio e di questa realtà oggettiva, agendo per delimitare il più possibile tale divario.

Rimanendo sugli aspetti pratici legati all’utilizzo di strumenti digitali, i risultati della ricerca rilevano che un’ampia percentuale di partecipanti non si è confrontata sull’utilizzo di questi dispositivi con i propri responsabili e i propri colleghi. La ricerca ha evidenziato che il 25%-40% dei partecipanti (la percentuale varia in base al Paese di riferimento) hanno dichiarato di non riflettere sull’utilizzo della tecnologia con colleghi e supervisori. Inoltre, una percentuale consistente non dispone o non è a conoscenza di una policy o un regolamento per l’utilizzo della tecnologia nel proprio luogo di lavoro. Confrontarsi con superiori e colleghi per sviluppare un’educazione etica e degli standard professionali nell’utilizzo delle tecnologie permette di superare gli ostacoli pratici che nascono dall’utilizzo. È importante esercitarsi nell’utilizzo delle tecnologie, riflettere su di esse anche per sviluppare o familiarizzare con le policy di utilizzo di questi strumenti.

L’articolo completo “La tecnologia e il lavoro sociale” è disponibile sul numero di dicembre 2021 della rivista Erickson “Lavoro sociale”

Leggi anche...
Ti potrebbero interessare...