IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Per un’economia solidale circolare 1

Per un’economia solidale circolare

Un progetto per trasformare in senso ecologico il Lavoro Sociale, integrando i concetti di “sociale” e “ambientale”

La realizzazione del progetto ESC-Economia Solidale Circolare è stata l’occasione per il CNCA, Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, di rielaborare pensieri e pratiche in grado di riposizionare il lavoro sociale nel nuovo panorama e in un nuovo rapporto con la dimensione ambientale.
Un lavoro sociale, territoriale, che anima, promuove relazioni e protagonismi, che mira a costruire moderne comunità solidali, dovrà acquisire gli strumenti e la metodologia per una nuova educazione alla democrazia e alla partecipazione. Dovrà reinventare forme organizzative di nuovo mutualismo, un ibrido tra forme più strutturate (la cooperazione) e istanze informali e volontarie.

Questo approccio, improntato a una logica di sviluppo di comunità, ci ha permesso di superare una concezione del lavoro sociale di tipo assistenziale, lenitivo, affermando al tempo stesso un processo di lavoro sociale basato sulla promozione e sulla responsabilizzazione delle persone. Abbiamo quindi praticato un’azione generativa del lavoro sociale, che permette il riscatto, l’emancipazione delle persone. Da «scarti sociali», «scarti umani», i beneficiari dei nostri interventi diventano protagonisti della propria vita e spesso assumono il ruolo di agenti di cambiamento.

Con il protagonismo diretto delle persone si affermano perciò percorsi di progressiva autonomia ed emancipazione, che le riconoscono cittadini con pieni diritti. Responsabili di processi e risposte sociali, animatori di iniziative locali e globali, attori e non esecutori della cura dei beni relazionali, ambientali e sociali, di città e territori. Mentre l’economia lineare (estrattiva ed egemone) produce copiose sacche di scarti, materiali ma anche umani, noi vogliamo agire nella direzione opposta, perché appunto rimettiamo nel circolo virtuoso dello sviluppo locale gli «scarti sociali» presi in carico, aumentando e valorizzando il capitale sociale di un territorio e ponendoci nella logica del modello circolare. Il nostro agire peraltro rappresenta un argine all’interpretazione restrittiva di una economia circolare ridotta a buone pratiche di riduzione dell’impatto ambientale ma che rischia di non parlare ai poveri e agli ultimi, generando così un’ulteriore marginalità. A questo punto possiamo ben dire che nel complesso delle nostre attività, siano esse produttive o riproduttive (servizi sociosanitari e educativi), dobbiamo inserire e includere le dimensioni tipiche dell’economia circolare.

L’articolo completo “Per un’economia solidale circolare” è disponibile sul numero di settembre 2021 della rivista Erickson “Lavoro sociale”

Leggi anche...
Ti potrebbero interessare...