IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

La giusta accoglienza o l'accoglienza giusta 1

La giusta accoglienza o l'accoglienza giusta

La crisi ucraina e le nostre politiche di accoglienza

Per quanto riguarda la crisi Ucraina, dobbiamo notare la presenza di una costante e di molte varianti che la caratterizzano e la distinguono da altre crisi migratorie che abbiamo viston egli anni. La costante risiede nel fatto che le persone migrano, mentre le varianti di questi movimenti sono molteplici e riguardano sia chi si sposta sia chi è coinvolto in questi nuovi e vecchi flussi migratori: l’impatto comunicativo, il colore della pelle, i confini che si fanno sempre più liquidi, la mancanza di democrazia negli Stati dai quali le persone fuggono, le sanzioni economiche, le legislazioni nazionali ed europee in tema di riconoscimento dello status di rifugiato e/o richiedente asilo, solo per fare alcuni esempi.

Queste varianti incidono e condizionano il nostro sistema di accoglienza. Accogliere chi è in difficoltà, chi è in pericolo, chi corre il rischio di morire per soprusi e violenze non solo è giusto ma è anche umano. Su questo principio non vi è null’altro da aggiungere. La questione su cui possiamo apprendere cose nuove in questa crisi tra Ucraina e Russia è un’altra, e riguarda quali sono le azioni migliori da mettere in campo in questo contesto.

I cittadini delle nazioni accoglienti hanno dimostrato di saper rispondere in modo rapido e puntuale ai bisogni dei profughi, anticipando di gran lunga la reazione degli Stati. Si sta facendo di tutto per essere accoglienti, ma dopo la prima fase emotiva dobbiamo farci domande, utili e rispettose anche dei progetti delle persone. Le reti diffuse delle diaspore ucraine saranno alleate utili per chi rimarrà in Italia? Le istituzioni riusciranno a fare fronte a questa ondata importante di arrivi? La generosità fin qui messa a disposizione potrà trasformarsi, alla lunga, in sentimenti e comportamenti altri quali la paura, il fastidio, l’intolleranza?

Nel mio piccolo ho raccolto diverse e molte disponibilità di chi intende mettere a disposizione case, lavoro, spazi per bambini e madri, indumenti, alimenti e anche soldi. Tutto ciò mi sembra un bel modo di procedere e di agire sul qui ed ora, ma questa crisi ci sta provando sui principi dell’equità e della solidarietà senza confini. Occorre cogliere questi aspetti tipicamente umani e trasformarli in principi guida primari, affinché, quando il sentimento di solidarietà che stiamo vivendo in questo periodo verrà meno, si eviti di rivivere quanto è già accaduto in termini di tensioni e di difficoltà di gestione dei flussi migratori da altre parti del mondo.

L’azione responsabile dell’accoglienza dovrà misurarsi con i meccanismi dell’inclusione sociale: il lavoro, la residenza adeguata, il sistema sanitario, il sistema scolastico. La crisi ucraina ci dimostra che, se governati da equità e attenzione ai diritti delle persone, altri modi di accogliere esistono. 

L’articolo completo “La giusta accoglienza o l’accoglienza giusta” è disponibile sul numero di giugno 2022 della rivista Erickson “Lavoro sociale”.

Leggi anche...
Ti potrebbero interessare...