IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Focus - Adolescenza e migrazioni 1

Adolescenza e migrazioni

Tra risorse e vulnerabilità: una complessità tutta da esplorare

Appena si accostano i due termini: «adolescenza» e «migrazioni» si entra in un’area in cui il rischio del fraintendimento culturale e delle reciproche proiezioni appare subito molto elevato.

Mentre nelle società più tradizionali il passaggio all’età adulta — con le sue complesse partite sul piano dell’integrità psichica individuale, dell’identificazione sessuale e del cambiamento generazionale — viene «gestito» dal gruppo sociale allargato, nelle società moderne viene sempre di più lasciato sulle spalle dei singoli individui i quali si troveranno spesso a dover affrontare tali imponenti compiti di crescita con le loro solo forze psichiche e relazionali, sperimentando spesso una profonda inadeguatezza nel dover elaborare le angosce che vi sono connesse.

Nelle situazioni migratorie, come si può intuire, spesso i giovani migranti si trovano più che mai in mezzo al guado, per così dire, questo sia per quanto riguarda i cosiddetti minori stranieri non accompagnati (MSNA) sia per quanto riguarda le seconde generazioni.

L’esperienza dei cosiddetti minori stranieri non accompagnati rappresenta qualcosa di nuovo, sia sul piano psichico che relazionale che antropologico, su cui occorre interrogarsi: un primo livello di riflessione riguarda il funzionamento istituzionale poiché attorno a questa fantasiosa sigla si scaricano tutte le ambiguità e le ambivalenze relative all’accoglienza.

Minori non accompagnati accolti in Italia, infatti, sono per la maggior parte, per non dire esclusivamente, tardo adolescenti maschi, anzi non è infrequente trovare giovani adulti che dichiarano età inferiori per poter usufruire di tutte le protezioni istituzionali che tale «status» assicura. Questi giovani migranti si sentono spesso fuori luogo e fuori tempo, e questo non solo per l’ambiente che li circonda ma anche, e in un certo senso soprattutto, per loro stessi che si ritrovano all’improvviso «ragazzi» in terra straniera, mentre sono partiti da «uomini» dal loro Paese di origine.

Partiti spesso sulla scorta di un preciso mandato familiare, per gli MSNA una volta giunti nel Paese di immigrazione si allarga lo spazio di un acuto conflitto tra fedeltà al mandato originario e desideri di indipendenza ed emancipazione, conflitto in cui spesso sono precipitati dalle stesse modalità e dalle aspettative implicite nei centri di accoglienza.

Il conflitto tra aspettative familiari e desideri individuali, forse per la prima volta immaginati possibili e addirittura sostenuti dai nuovi interlocutori adulti nel territorio di accoglienza, può risultare insostenibile, cosicché il rischio di un crollo psichico diventa molto concreto.

Il compito centrale dell’adolescenza è riconosciuto in un doloroso lavoro di lutto delle idealizzazioni dell’infanzia: è in questa sofferta accettazione della realtà, in questa scoperta di sé, delle proprie risorse come delle proprie vulnerabilità, in questo transito tra le illusioni della partenza e le difficoltà dell’arrivo, che spesso gli operatori dell’accoglienza devono accompagnare gli adolescenti migranti.

L’articolo completo “Adolescenza e migrazioni” è disponibile sul numero di giugno 2022 della rivista della rivista Erickson “Lavoro sociale”.

Leggi anche...
Ti potrebbero interessare...