Il Green Social Work — la cui teorizzazione è riconducibile in particolare a Lena Dominelli — è un modello di lavoro sociale, un insieme di linee guida, una forma di lavoro di comunità la cui pretesa è di essere il più possibile olistico e al passo con i tempi. Esso riconosce e promuove l’interdipendenza e la solidarietà tra persone, flora e fauna del Pianeta, nella concezione che tutto è interconnesso: la relazione persona-Terra non è divisibile, né può il benessere di una essere sconnesso da quello dell’altra, come il cambiamento climatico sembra ricordarci.
Catastrofi ambientali, cambiamento climatico, povertà, diseguaglianze sociali e ambientali, insicurezza alimentare e migrazione forzata sono alcuni tra i problemi contemporanei di maggior rilievo e sono le questioni-chiave di cui si occupa il Green Social Work. Tali problematiche hanno come elementi cardine comuni politiche e interventi umani non sostenibili e iniqui che hanno dato le risorse naturali, sociali ed economiche per scontate, sfruttandole a beneficio di pochi e a danno delle componenti più vulnerabili delle nostre società.
Obiettivo del Green Social Work è lavorare per riformare le forze sociopolitiche ed economiche che hanno un impatto dannoso sulla qualità di vita delle persone, per assicurare i cambiamenti politici e le trasformazioni sociali necessarie ad accrescere il benessere degli esseri umani e del Pianeta, in una dimensione transgenerazionale, promuovendo, in un’ottica di reciprocità, il dovere di prendersi cura (to care) degli altri e dell’ambiente.
L’articolo completo “Green Social Work” è disponibile sul numero di giugno 2021 della rivista Erickson “Lavoro sociale”