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Il labirinto virtuale verso le mie origini 1

Il labirinto virtuale verso le mie origini

Il racconto di un’esperienza personale di ricerca della propria famiglia d’origine attraverso i social network

Tutto cominciò con un’improvvisa domanda di curiosità: e se LEI fosse su Facebook? Fino a quel giorno non mi ero mai permessa di esprimere ad alta voce il desiderio di ritrovare mia madre, non che ciò mi fosse stato proibito, ma dall’opinione pubblica avevo appreso che manifestare un tale bisogno sarebbe stato come dichiarare che la mia famiglia adottiva non era stata in grado di farsi amare da me. Questo però era quanto di più lontano dalla realtà. Io li amavo con tutta me stessa, pertanto tentai di scacciare questo pensiero, finché la diffusione dei social network non divenne un modo di ricercare informazioni, senza necessariamente doverlo comunicare a qualcuno. Iniziai a cercarla su Facebook, con le dita tremanti che a fatica riuscivano a digitare i tasti, e intanto ripetevo a me stessa che era semplice curiosità. Dunque, se la ricerca non avesse dato esiti, mi sarei fermata lì e nessuno avrebbe saputo nulla.

Trovai tre persone. Data l’età, nessuna di loro avrebbe potuto essere mia madre, eppure continuai lo stesso a guardare le loro foto, nella speranza di riconoscere un parente che avrebbe potuto ricondurmi a lei. Estesi la ricerca anche a Google, Twitter e Instagram e andai avanti così per giorni, diventando schiava della mia curiosità! Avrei voluto chiamare mia madre (adottiva), poiché nella vita era sempre stata lei la mia più grande confidente, stavolta però sentivo di non poterle raccontare dell’altra madre, che forse avrei dovuto dimenticare. Provai a confidarmi con alcuni amici, ma la loro reazione fu per me la dimostrazione che ciò che stavo facendo e desiderando era sbagliato e immorale. La vergogna per me stessa mi spinse a non farne più parola con nessuno e a proseguire la ricerca da sola, mettendo in pausa tutte le emozioni che mi stavano assalendo. Ricreai nella mia mente ogni possibile scenario, così da essere pronta a tutto. Inoltre, pensai che condurre la ricerca su internet mi avrebbe concesso il lusso di terminarla in qualsiasi momento e di gestirla con i miei tempi, alle mie condizioni, lontana da pericoli o delusioni.

Le prime settimane non portarono a nulla, un fallimento dopo l’altro che suscitarono in me una frustrazione e un disorientamento mai provati.
Ben presto, però, la mia cocciutaggine mi spinse a estendere la ricerca oltre i confini italiani, navigando su qualunque sito straniero legato all’adozione e alla ricerca delle origini.

L’articolo completo “Il labirinto virtuale verso le mie origini” è disponibile sul numero di aprile 2021 della rivista Erickson “ rivista Erickson “Lavoro sociale

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