Non si può capire la gente senza interagire con essa da un punto di vista umano. Cliff ord Geertz, antropologo, citato in M. Foucault, Storia della follia, p. 9
Ciò che gli antropologi insegnano può essere di grande utilità per gli operatori sociali. Possono aiutare a ricordare l’importanza di principi fondamentali, a volte perciò stesso dimenticati.
Nella relazione di aiuto, il rapporto che si instaura, affinché l’aiuto «si produca» davvero, è sempre da «uomo a uomo».
Allorquando gli esperti di welfare inavvertitamente presumono, o pretendono, di connettersi in via oggettiva ad un «problema» o a una «disfunzione» delle persone che incontrano, bypassandone la soggettività essi finiscono per disumanizzarle, trattandole come «cose».