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La didattica a distanza può essere una grande opportunità per gli studenti

10 sfide da cogliere con la DaD da parte degli studenti, dal punto di vista di Cristina Fabbri e Carolina Tironi, formatrici Associazione Italiana Dislessia

1. RESPONSABILITÀ

“Consideriamo che, anche per altro verso,
c’è ragione di sperare che tutto ciò sia un bene.”
(PLATONE, APOLOGIA DI SOCRATE)

La costituzione italiana colloca lo studio tra i diritti fondamentali nel nostro Paese. L’articolo 34 ricorda che “La scuola è aperta a tutti”. Se da un lato quindi è dovere dello stato mettere tutti gli studenti nella condizione di avere accesso all’istruzione, dall’altro è dovere di ogni studente riconoscere il proprio ruolo di cittadino attivo. In un sistema sociale che sta cambiando, oggi gli studenti si trovano di fronte ad una nuova sfida: reinventare e reinventarsi per poter vivere la scuola in maniera efficace attraverso la didattica a distanza. Si rende necessario, quindi, riconoscere di trovarsi in un momento di complessità sociale in cui la storia non solo la si studia, ma la si sta vivendo direttamente. È molto probabile che le vicende che caratterizzano questo segmento storico, verranno studiate in futuro dai figli degli studenti di oggi.

È importante che ogni studente si assuma le proprie responsabilità e provi ad affrontare con determinazione la sfida che la scuola lancia: adattarsi e crescere all’interno di un sistema rinnovato, la cui innovazione si costruisce giorno per giorno.

Se è vero che oggi si stanno gettando le basi per la scuola di domani, è doveroso agire affinché la didattica a distanza si costituisca come una occasione di crescita, di apprendimento e di scambio. Diventa fondamentale fare in modo che questo nuovo modo di vivere la scuola non ne snaturi la funzione primaria, che si esprime nel dovere di contribuire alla crescita culturale, sociale e umana degli uomini e donne di domani. Si tratta di un obiettivo raggiungibile solo se docenti e studenti imparano a riconoscersi co-protagonisti di uno stesso percorso.
Ma come si può agire il proprio senso di responsabilità all’interno della didattica a distanza?
Prima di tutto tenendo presente che è prioritario rispettare la privacy di compagni e docenti. Conoscere le norme che regolano la sicurezza del web dovrebbe costituirsi come una condizione imprescindibile. La conoscenza dei rischi a cui gli scambi sul web possono condurre, rappresenta una necessità non solo nel pieno rispetto degli altri, ma anche come tutela di se stessi. La scelta di password con un ampio margine di sicurezza, l’utilizzo responsabile delle videocamere e dei microfoni, il rispetto del divieto a registrare se non autorizzati, rappresentano alcuni tra i principali atteggiamenti che sarebbe importante adottare. È innegabile infatti che nel momento in cui lo studente agisce il proprio ruolo in maniera responsabile, si pone nella condizione non solo di poter apprendere nella maniera più efficace, ma anche di offrire il proprio contributo concreto al miglioramento del sistema scolastico e quindi sociale. Uno studente responsabile è soprattutto un cittadino in grado di offrire e coltivare il meglio di sé.

2. APPROCCIO METACOGNITIVO

“Conosciti, perché una volta che conosciamo noi stessi,
possiamo imparare a prenderci cura di noi, altrimenti non succederà”
(SOCRATE)

“Imparare senza riflettere significa sprecare energia.”
(CONFUCIO)

La metacognizione, così come definita da Cesare Cornoldi, rappresenta l’insieme delle “idee che un individuo possiede sul proprio funzionamento mentale e che includono le impressioni, le intuizioni, le autopercezioni (…) e tutte le attività cognitive che presiedono a qualsiasi funzionamento cognitivo e che includono la previsione, la valutazione, la pianificazione, il monitoraggio”. Possedere un atteggiamento metacognitivo nei confronti dello studio significa quindi prestare attenzione alle specifiche modalità che caratterizzano i propri processi di apprendimento scolastico. Lo studente, adottando un approccio metacognitivo, è in grado di stabilire, ad esempio, se la lezione online ha un ritmo troppo incalzante per poter essere sostenuta, ed adottare, in tal caso, strategie specifiche per far fronte alle difficoltà di attenzione. Attraverso l’attenzione sistematica ai propri processi di apprendimento, lo studente è in grado anche di stabilire se le attività legate ai compiti per casa siano sostenibili in maniera autonoma o se si rende necessario il supporto di altri ausili. In tal caso, il riconoscimento delle proprie difficoltà può costituire un’ottima occasione di crescita personale in un’ottica di promozione dell’autonomia.

Anche l’attenzione alla propria risposta emotiva nei confronti delle nuove esperienze scolastiche, ad esempio nel corso delle prove di verifica orali o scritte, può costituire un’occasione per imparare ad adottare strategie efficaci per migliorare la prestazione.

Nella scuola secondaria di primo e secondo grado, infatti, diventa fondamentale sviluppare competenze personali che mettano lo studente nella condizione di “fare da solo”, sganciandosi, in maniera graduale, dal supporto metodologico e psicologico dell’adulto. Lo sviluppo delle abilità metacognitive può consentire allo studente, per esempio, di rendersi consapevole dell’eventuale complessità percepita, relativamente al carico di studio nelle differenti discipline e di stabilire un sistema di organizzazione che sia realmente funzionale alle proprie caratteristiche.

3. ORGANIZZAZIONE

“Non è importante quanto sei occupato, trova il tempo per riflettere, pensare, dare e pianificare.”
( JIM ROHN)

La parola organizzazione rappresenta la capacità di programmare le attività da svolgere e di pianificare il tempo necessario.
La didattica a distanza può in parte aiutare la programmazione settimanale, perché gli eventi sono spesso collegati ad un calendario digitale, ma questo potrebbe anche non accadere. Un buon utilizzo del calendario digitale ha le stesse potenzialità del diario, ma aumentate nell’efficacia dalla possibilità di avere notifiche in mail degli eventi programmati, assegnando anche colori specifici a determinati eventi e promemoria delle varie azioni.
È sempre utile avere un planning settimanale chiaro: possono esser utilizzate immagini o brevi frasi per descrivere ciò che deve esser svolto.
Un planning organizzato e preciso riguarda anche l’aspetto “compito”, ovvero le richieste fatte: la quantità, la modalità di svolgimento, il materiale occorrente, le scadenze e le modalità di presentazione del prodotto.
Una delle variabili importanti da considerare è il tempo: gli intervalli di lavoro dovrebbero permettere anche un momento per il recupero e per il rilassamento. A tal proposito il D.lgs n. 81 del 2008 stabilisce che chi lavora al computer ha diritto a 15 minuti di pausa ogni 2 ore continuative davanti al pc per tutelare la salute psico-fisica, soprattutto la vista e la postura. Nella didattica a distanza questo deve esser tenuto ben a mente tanto per i docenti quanto per gli studenti: entrambi, infatti, al di là della lezione live dovranno destinare altro tempo al pc, ad esempio, per la preparazione di materiale o per la ricerca di notizie.
La questione “tempo” riguarda anche l’alternanza tra impegni scolastici ed extrascolastici: è bene ricordare che, nonostante si stia seguendo una didattica a distanza, i momenti di svago, di libertà personale in cui scegliere cosa fare, come farlo e per quanto tempo, non devono assolutamente mancare.

4. RICONOSCIMENTO DEI PROPRI PUNTI DI FORZA

“Chi non ha mai sbagliato
non ha mai fatto nulla.”
(BARONE ROBERT BADEN-POWELL)

Una volta riconosciute le caratteristiche legate ai propri processi di apprendimento, è altrettanto fondamentale saper riconoscere il proprio punti di forza. La scoperta delle proprie difficoltà, assume in questo senso, il medesimo valore attribuito all’errore da Postman: la ricerca dell’errore e la relativa scoperta ad esso legato, consente all’insegnante e allo studente di compiere un viaggio insieme. Il riconoscimento dell’errore deve quindi costituirsi come occasione di crescita e di scoperta di sé. Allo stesso tempo le difficoltà costituiscono lo strumento privilegiato per far emergere le risorse personali di ogni studente. L’errare, inteso come vagare può diventare l’occasione privilegiata per scoprire risorse personali che, eventualmente, non avevano mai avuto occasione di emergere. La didattica a distanza pone nuove sfide anche in questo senso. Lo studente può iniziare, ad esempio, a sperimentare sé stesso nell’utilizzo di strumenti digitali che velocizzino i processi di scrittura, lettura, ricerca, organizzazione e comprensione dei contenuti, scoprendosi in alcuni casi, più competente rispetto alle modalità tradizionali.

La didattica a distanza può offrire l’occasione per scoprire e/o potenziare la propria capacità di prendere appunti in maniera accessibile, attraverso il foglio digitale e la costruzione simultanea di mappe concettuali personalizzate.

Di fatto, la didattica a distanza impone a tutti gli studenti, e ai docenti, l’utilizzo del computer. Lo sviluppo delle competenze digitali, può incrementare fortemente il senso di autoefficacia percepito dagli studenti. In questo senso è fondamentale però, concedersi il tempo per imparare. Vi sono certamente studenti esperti nell’approccio al digitale e studenti meno esperti. Questi ultimi, possono e devono iniziare ad utilizzare i canali digitali con gradualità, concedendosi di scoprire gli strumenti con i quali si sentono più a proprio agio.

5. IMPARARE A RICONOSCERE LO STRUMENTO PIU’ ADATTO ALLE PROPRIE CARATTERISTICHE

“Amo ascoltare. Ho imparato un gran numero di cose ascoltando attentamente.
Molte persone non ascoltano mai.”
(ERNEST HEMINGWAY)

Ogni individuo ha accesso alle informazioni attraverso quattro canali sensoriali: visivo- verbale, visivo non verbale, cinestetico e uditivo. In ambito scolastico, ciò si traduce nell’attivazione di strategie di apprendimento differenti in base alle preferenze nell’utilizzo di determinati canali. Lo studente che predilige il canale visivo verbale, per esempio, mostra una preferenza per l’apprendimento tramite la lettura, mentre quello che predilige il canale uditivo si sentirà maggiormente a proprio agio nell’ascolto di una lezione o nella condivisione di gruppo. Il canale cinestetico sarà preferito dagli studenti che prediligono attività concrete e che per questo apprendono più facilmente nelle attività laboratoriali, mentre il canale visivo non verbale attiverà le abilità degli studenti che apprendono preferibilmente per immagini. Nella modalità a distanza, attraverso l’utilizzo del computer e delle risorse digitali, la didattica attiva, necessariamente, i canali visivo-verbale, non verbale e uditivo.

È fondamentale che ogni studente presti attenzione alle situazioni che lo mettono maggiormente a proprio agio nei processi di apprendimento.

Ad esempio, può accadere che alcuni studenti si trovino favoriti nell’ascolto di una video lezione in modalità offline, grazie anche all’eventuale possibilità di interrompere la spiegazione per ascoltarne nuovamente un segmento non compreso. Altri studenti, invece, potrebbero prediligere la spiegazione in diretta del docente, supportata da numerose immagini, ed altri ancora si troveranno a loro agio nelle attività di condivisione all’interno della classe virtuale. È probabile che lo studente riscontri una congruenza tra le preferenze sperimentate nella didattica a distanza e le proprie abitudini quotidiane. Ad esempio, gli adolescenti che amano in maniera particolare la visione di film, idealmente saranno i medesimi studenti che anche a scuola si sentono agevolati da proposte di insegnamento che includano immagini, spiegazioni, ritmo incalzante. Difficilmente uno studente che non ama leggere, per difficoltà legate ad una diagnosi specifica o semplicemente per cattiva abitudine, si sentirà motivato a studiare in autonomia, diversi capitoli assegnati. Considerando però, l’indiscutibile eterogeneità nell’applicazione della didattica a distanza nei differenti istituti scolastici, diventa fondamentale che laddove venga percepita una carenza metodologica o strumentale in relazione al proprio stile di apprendimento, lo studente si attivi in prima persona per colmarla.

6. POTENZIARE I PROCESSI DI APPRENDIMENTO ATTRAVERSO LE RISORSE DIGITALI E L’ESPERIENZA QUOTIDIANA

“C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.”
( HENRY FORD)

L’esercizio della didattica impone ad ogni docente di considerare l’eterogeneità del contesto classe.

Il sistema scolastico deve quindi prevedere una flessibilità metodologica che garantisca la libertà di apprendimento per ogni studente, attraverso l’attivazione di strategie d’insegnamento il più possibile variegate.

Tale accorgimento dovrebbe trovare applicazione sia nel contesto tradizionale in presenza, che nella didattica a distanza. Tuttavia è innegabile che, talvolta, la possibilità di applicare una didattica che soddisfi le esigenze di tutti gli studenti, può risultare difficile, soprattutto in un momento di complessità come quello attuale in cui, di fatto, alcuni docenti si stanno sperimentando per la prima volta nell’insegnamento a distanza. Ecco perché si rende necessario che lo studente, attraverso l’attivazione delle proprie abilità metacognitive, inizi a cercare e sperimentare, anche in autonomia, modalità che gli possano consentire di integrare le informazioni ricevute. In che modo? Una strategia utile può essere quella di consultare le sitografie delle case editrici al fine di trovare materiali didattici di approfondimento consultabili senza vincoli di orario. Diverse case editrici mettono a disposizione, ad esempio, presentazioni in Power Point, mappe concettuali modificabili e risorse audio. Anche i canali digitali per il caricamento dei video, possono costituire una risorsa importante per approfondire alcuni argomenti in maniera più accattivante, attraverso la visione di videofilmati che spesso, grazie alla presenza di numerose immagini e di voci fuoricampo, riescono a spiegare chiaramente concetti complessi. L’utilizzo di software gratuiti per la costruzione di mappe concettuali, può risultare estremamente utile per organizzare le informazioni ricevute dal docente e integrarle con quelle apprese in autonomia attraverso altri canali. Alcuni di questi software consentono anche la possibilità di registrare la costruzione digitale della mappa, consentendo allo studente, ad esempio, di mostrare al proprio docente non solo il prodotto del proprio lavoro, ma anche il processo con il quale è stato realizzato. Un’altra risorsa molto utile è rappresentata dagli audiolibri, in cui un attore legge il testo integrale di un libro. Attualmente molte case editrici hanno messo a disposizione gratuitamente un gran numero di romanzi adatti alle differenti fasce di età. L’ascolto dell’audiolibro può compensare in maniera significativa le difficoltà di lettura, ad esempio negli studenti dislessici, favorendo l’arricchimento del patrimonio lessicale, esattamente come un libro tradizionale svolge la propria funzione per i normolettori. Resta inteso che una buona abitudine sarebbe quella di condividere sempre con i propri docenti, la tipologia e i contenuti dei materiali utilizzati in autonomia, al fine di collaborare attivamente per il raggiungimento degli obiettivi disciplinari.

7. PENSIERO DIVERGENTE

“Non soffocare la tua ispirazione e la tua immaginazione,
non diventare lo schiavo del tuo modello.”
(VINCENT VAN GOGH)

Creatività, innovazione, pensiero divergente, gioco.
In un momento così particolare in cui le istituzioni scolastiche escono forzatamente dalle loro mura fatte di obblighi, regole e strutture statiche, la creatività e l’innovazione possono condurre ad un cambiamento epocale nella scuola. In un momento in cui le poche certezze riguardano il dover fare qualcosa (si attua comunque una didattica), ma non il come farla (le cinque ore di lezione frontale sono inevitabilmente presenti solo in rari casi), la creatività degli studenti può far la differenza.

Se per i primi gradi di scuola è ancora la creatività del docente che stimola e indirizza quella degli alunni, negli anni successivi potrebbe verificarsi il contrario.

Ogni studente può contribuire all’innovazione del sistema scuola proponendo nuove forme di organizzazione scolastica (non fare lezione le prime ore del mattino, ma nel primo pomeriggio), nuove modalità di condivisione (lavorando su lavagne condivise, su documenti condivisi e modificabili), nuove modalità di restituzione di ciò che si è appreso. Soprattutto relativamente alle modalità di restituzione gli studenti possono creare qualcosa di nuovo ricordando che per pensiero creativo si intende “la capacità dello studente di generare e applicare nuove idee in contesti specifici, vedere le situazioni esistenti in modo nuovo, identificare spiegazioni alternative e creare nuovi collegamenti che generano un risultato positivo”. Le ricerche dimostrano come la creatività abbia un’influenza positiva sugli apprendimenti in quanto presuppone una riorganizzazione delle conoscenze individuali che agevola a sua volta la memorizzazione dei concetti e quella flessibilità cognitiva necessaria per fronteggiare cambiamenti. Essere innovativi e cercare soluzioni nuove, promuove il senso di autoefficacia e la motivazione ad apprendere, nonché il senso di responsabilità e l’autonomia.

8. ALLEANZA DOCENTE-STUDENTE: RESTIAMO PROTAGONISTI DEL NOSTRO PERCORSO

“L'insegnamento non è solo un freddo passaggio di informazioni,
ma è una relazione tra due esseri umani,
in cui uno è assetato di conoscenza e
l'altro è votato a trasmettere tutto il proprio sapere, umano ed intellettuale.”
(RUDOLF STEINER)

“C'è un vantaggio reciproco,
perché gli uomini,
mentre insegnano,
imparano.”
LUCIO ANNEO SENECA

Docenti e studenti, seppur a distanza, vivono diversamente la loro relazione e possono contribuire nel sostenere o nel limitare la profondità del legame.
Le ricerche dimostrano quanto le emozioni siano importanti per l’apprendimento e influenzino il modo con cui si impara: le emozioni positive, infatti, aiutano a ricordare più facilmente rendendo alcune conoscenze indelebili nella mente; permettono di pianificare le attività da svolgere ponendo maggiore attenzione sulle varie fasi; incoraggiano la soluzione di problemi. Al contrario emozioni negative possono peggiorare l’attenzione e la memorizzazione e incidere sfavorevolmente sulla motivazione ad apprendere.

La presenza di fiducia e di stima reciproca fra docente e studente agevola la presenza di emozioni positive e la creazione di relazioni sociali che sono alla base dell’apprendimento.

Cosa porta alla creazione di fiducia e stima?
È importante che il docente sia appassionato e ispirato: tali elementi conducono ad una maggiore conoscenza delle caratteristiche degli studenti e alla conseguente possibilità di fornire loro feedback efficaci. Gli studenti necessitano di feedback, soprattutto di quelli relativi ai processi affettivi che permettono di ridurre le distanze dal “punto in cui sono” al “punto in cui dovrei arrivare” attraverso la motivazione che consente di aumentare l’impegno; sostenendo i loro processi cognitivi e elogiando modalità personalizzate di riorganizzazione delle proprie conoscenze; mostrando la disponibilità ad ulteriori confronti; descrivendo il livello di comprensione dell’attività; suggerendo alternative possibili e nuove strade da percorrere ed infine manifestando senso dell’umorismo e un atteggiamento positivo ed ottimistico.

9. IL VALORE DELLA RELAZIONE: CONTINUARE A COLTIVARE LA RELAZIONE CON I COMPAGNI DI CLASSE

“ Da bambina non avevo legami, e ciò mi turbava costantemente.
Se solo avessi saputo che un giorno la mia diversità si sarebbe rivelata un dono,
la mia infanzia sarebbe stata molto più facile”
(BETTE MIDLER)

Uno dei rischi che può indurre la didattica a distanza è quello di snaturare la componente relazionale che caratterizza uno dei capisaldi dell’ambiente scolastico. Non si può infatti prescindere dall’importanza delle relazioni sociali, anche a scuola. Laddove la didattica a distanza obbliga alla lontananza fisica, gli studenti dovrebbero poter coltivare anche l’interazione sociale, convertendo la prossemica, la comunicazione e la componente emotiva, in comportamenti che possano favorire gli scambi con i compagni e con gli insegnanti. Venendo a mancare la vicinanza fisica, l’impossibilità di manifestare e condividere le emozioni insite in ogni dinamica relazionale, rischia di rendere il contesto classe un ambiente in cui le informazioni seguono una traiettoria unilaterale in cui il docente spiega e lo studente ascolta o, semplicemente, sente.

Le caratteristiche del contesto classe, inteso come gruppo, devono essere assolutamente mantenute al fine di sviluppare e consolidare le abilità relazionali.

Anche Goleman (1995), citando Hatch e Gardner, ricorda l’importanza delle quattro componenti dell’intelligenza interpersonale: la capacità di organizzare gruppi, la capacità di negoziare soluzioni, la capacità di stabilire legami interpersonali e la capacità d’analisi della situazione sociale.
Prese nel loro insieme, tutte queste abilità costituiscono l’essenza stessa della brillantezza nei rapporti interpersonali” (Goleman, 1995, Intelligenza Emotiva, pag. 148). Ogni studente dovrebbe quindi assumersi la responsabilità, anche con il supporto dei propri docenti, di coltivare i rapporti interpersonali all’interno della classe in un’ottica di promozione del benessere scolastico e della crescita personale. Ma in che modo?

In primo luogo sentendosi libero di esprimere a docenti e compagni le eventuali difficoltà che sta vivendo o le personali strategie messe in atto per far fronte alla situazione contingente. L’utilizzo responsabile e funzionale delle emoticon, che generalmente vengono utilizzate in contesti informali, soprattutto nella messaggistica con i telefoni cellulari o nei più comuni social, potrebbe costituire un mezzo per conferire un’identità emotiva ad alcuni interventi in chat, anche nel contesto classe virtuale. Anche l’attivazione della funzione “alza la mano” presente in alcune piattaforme, potrebbe essere utile per stabilire una disciplina di classe all’interno degli scambi comunicativi. Inoltre, in un momento in cui l’impatto psicologico legato alla situazione d’emergenza può determinare significative difficoltà di autogestione emotiva, la possibilità di confrontarsi con i compagni di classe, sulle emozioni e sensazioni che si stanno vivendo, può risultare non solo utile, ma, in alcuni casi, addirittura determinante per l’evoluzione della propria crescita personale e di quella di propri compagni. Non sentirsi soli e riconoscere l’eventuale solitudine dell’altro può e deve rappresentare lo stile di interazione privilegiato affinché anche la classe virtuale si configuri come un ambiente di apprendimento in grado di garantire il benessere di ogni studente.

10. CHE COSA POSSO OFFRIRE DI ME ALLA RIAPERTURA DELLA SCUOLA?

“Il premio per una cosa bene fatta,
è averla fatta.”
(RALF WALDO EMERSON)

“Io devo studiare sodo e preparare me stesso perché prima o poi verrà il mio momento.”
( ABRAMO LINCOL)

La responsabilità sociale che ogni studente deve agire, in quanto cittadino, impone una riflessione sul che cosa possa e debba restituire alla scuola, una volta terminata l’emergenza. Quali abilità digitali ho sviluppato? Come ho migliorato il rapporto con i miei compagni e i miei docenti? Quali consapevolezze ho sviluppato rispetto al mio modo di apprendere? Sono diventato più autonomo? Che cosa ho scoperto rispetto al mio ruolo di studente all’interno del contesto classe e dell’istituzione scolastica in generale?

Il saper dare risposta a queste domande può costituirsi come un’occasione preziosa affinché ogni studente, assumendosi il ruolo di protagonista, possa contribuire in prima persona al miglioramento e al cambiamento della scuola italiana.

Sarà infatti importante tornare tra i banchi di scuola più consapevoli e responsabili dell’importanza dell’istituzione scolastica, del valore della cultura e della dimensione di socialità.

C’è da considerare, inoltre, che lo sconvolgimento del sistema di istruzione ha messo in evidenza in maniera evidente il peso che le differenze individuali possono avere in una situazione sociale caratterizzata da un improvviso ed inaspettato cambiamento. Non tutti gli studenti, e non tutti i nuclei familiari, ad oggi, sono in grado di vivere la didattica a distanza con gli strumenti necessari, sia in termini di risorse digitali, personali, sociali e familiari. L’essere consapevoli che le differenze individuali impongono l’attivazione di atteggiamenti empatici e la messa in atto di strategie di apprendimento e di insegnamento flessibili e ragionate, può costituirsi come una irripetibile occasione di crescita per il nostro sistema scolastico. L’obiettivo della nuova scuola dovrebbe concentrarsi sull’urgenza di accorciare le distanze, nel pieno rispetto delle differenze individuali. Ad ogni studente, prezioso e unico, viene offerta l’occasione per dimostrare la propria responsabilità sociale al fine di favorire la costruzione di una scuola che sia realmente a misura di tutti.

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