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Case Manager per i disturbi dello spettro autistico 1

Case Manager per i disturbi dello spettro autistico

Chi è? Quali sono le sue competenze? In quali ambiti opera? Facciamo il punto sulle caratteristiche di questa figura professionale.

Il Case manager è un/una professionista impegnato/a nella gestione e nel coordinamento della rete che accompagna e supporta la persona con autismo nel suo progetto di vita.

Nel disturbo dello spettro dell’autismo l’intervento di rete è fondamentale perché solo attraverso il coinvolgimento dell’intero sistema composto da famiglia, scuola, servizi sanitari e riabilitativi, servizi sociali, mondo occupazionale è possibile promuovere appieno le potenzialità, l’autonomia e l’inclusione sociale della persona con autismo con esiti importanti sulla qualità di vita della persona stessa e della sua famiglia. Il Case manager ha un ruolo attivo di mantenimento e coordinamento di questo sistema: conosce la persona con autismo, sa comprenderne i bisogni in relazione alle varie fasi della vita, è aggiornato sul piano di intervento, sa rapportarsi con tutte le figure della rete, è in grado di pensare e prevedere una progettualità futura lavorando sul e con il territorio di appartenenza e considerando le specificità dell’individuo. 

 

 

Quali sono le competenze del Case manager per i disturbi dello spettro autistico?

Il Case manager deve avere consapevolezza e informazioni adeguate sul disturbo dello spettro dell’autismo, in particolare deve conoscerne caratteristiche e manifestazioni, programmi e approcci di intervento psicoeducativo e abilitativo/riabilitativo evidence-based, aspetti giuridici e amministrativi. Dovrebbe inoltre essere aggiornato sulle novità della ricerca e su come è cambiata la visione dell’autismo nel tempo, consapevole del fatto che certe concezioni sono ormai superate. Deve conoscere approfonditamente il contesto in cui opera e ciò che esso offre per programmare interventi utili a integrare la persona con autismo nel suo territorio di appartenenza. 

Il suo ruolo richiede, inoltre, alcune competenze fondamentali, tra queste ci sono:

  • la capacità di osservare i comportamenti e accogliere i bisogni dell’individuo per indirizzare adeguatamente l’intervento di tutti coloro che, a vario titolo, lavorano con la persona con autismo;
  • le competenze comunicative, una buona predisposizione al dialogo, all’ascolto, alla comprensione delle situazioni e alla mediazione, così da riuscire a interagire efficacemente con i suoi interlocutori; 
  • le competenze organizzative e manageriali, fondamentali per poter coordinare l’azione delle diverse persone coinvolte nella rete e per saper gestire i rapporti con realtà molto diverse tra loro (scuola, famiglia, servizi sanitari e sociali);
  • la capacità di progettare e pianificare azioni e obiettivi sia nel presente che nel futuro, senza perdere di vista i bisogni dell’individuo e della sua famiglia, bisogni che possono cambiare nei vari momenti della vita;
  • la capacità di fare ricerca e informarsi in modo da tenersi in continuo aggiornamento sulle novità della ricerca, sugli aspetti giuridici e amministrativi che riguardano l’autismo, sulle proposte, le iniziative e i servizi che offre il territorio;
  • avere uno sguardo a 360°, una visione libera capace di non giudicare specifici approcci di intervento ma che tenga conto di come questi si possono integrare nel progetto di vita della persona con autismo, con l’obiettivo di promuovere la sua autodeterminazione, autonomia e qualità di vita.
 

In quali ambiti opera e/o può operare?

Il Case manager può operare in diversi ambiti: riabilitativo, sanitario, assistenziale, scolastico, educativo, sociale. Questo perché diverse figure che lavorano in centri, istituzioni, cooperative possono specializzarsi e assumere un ruolo di coordinamento all’interno del sistema che accompagna la persona con autismo: dallo psicologo, al riabilitatore, all’educatore professionale.

Anche l’insegnante di sostegno o altri professionisti della scuola con esperienza o formazione nell’ambito dei Bisogni Educativi Speciali (BES), possono assumere il ruolo di Case manager sia per seguire gli/le alunni/alunne con autismo in tutto il loro percorso scolastico, sia per acquisire una visione più ampia e competenze utili per gestire i BES nel contesto scolastico. 

 

Perché la sua figura è necessaria e importante?

La sua figura è necessaria per avere una visione complessiva relativa al piano d’azione pensato per la specifica persona con autismo e per coordinare e mettere in comunicazione le diverse azioni: educative-scolastiche, abilitative-riabilitative, sanitarie, di inclusione sociale sul territorio. Allo stesso tempo è un punto di riferimento per la famiglia in quanto può rivolgersi al Case manager per cercare supporto emotivo/psicologico e/o per avere risposte organizzative e pianificatorie anche relative ad aspetti della quotidianità. 

 

Quali approcci e metodologie applica?

Il Case manager non applica nessuno approccio specifico perché non si occupa di intervento diretto con la persona con autismo, come fa invece un riabilitatore. Tuttavia, è importante che conosca i programmi e gli approcci di intervento psicoeducativo e abilitativo/riabilitativo basati sulle evidenze scientifiche al fine di osservare e capire come questi si possono integrare nel progetto di vita della persona con autismo. In questo modo può dare indicazioni utili alle diverse figure della rete in modo che possano intervenire nel modo più efficace, condividendo obiettivi e strategie di lavoro comuni che mirino a migliorare le competenze e la qualità di vita della persona in ogni contesto. Oltre a ciò, il Case manager può mettere in campo le conoscenze e competenze trasversali di cui si parlava precedentemente (competenze comunicative, pianificatorie, organizzative etc.) perché così può essere davvero di supporto e un punto di riferimento per tutte le figure coinvolte nel lavoro di rete.

 

Quali sono gli elementi fondamentali per la sua formazione e aggiornamento professionale?

Un professionista per diventare Case manager deve avere delle conoscenze di base sul disturbo dello spettro dell’autismo, acquisite sia tramite esperienze dirette, ad esempio lavorative, che tramite esperienze formative. Può provenire da ambiti diversi (riabilitativo, sanitario, scolastico, educativo, sociale, assistenziale) ma che in qualche modo gli abbiano dato o gli diano la possibilità di conoscere l’autismo da vicino. 

Dopodiché è importante che frequenti una formazione altamente professionalizzante capace di fornire tutte quelle conoscenze e competenze utili ad assumere un ruolo con funzioni di coordinamento e pianificazione come quello di Case manager. 

 

La proposta formativa Erickson sul Case manager per i Disturbi dello Spettro Autistico 

Il corso professionalizzante Case manager per i disturbi dello spettro autistico è stato organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università degli Studi di Trento. Vede alla direzione scientifica la prof.ssa Paola Venuti, professoressa ordinaria di psicopatologia clinica e psicologia dinamica presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive (Università di Trento) e responsabile del Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione presso lo stesso Dipartimento dove si occupa da anni di ricerca, diagnosi e trattamento dei disturbi del neurosviluppo, con particolare attenzione ai disturbi dello spettro autistico.

L’obiettivo della proposta formativa è fornire al e alla professionista conoscenze, strumenti e competenze utili alla progettazione di un intervento integrato con attenzione specifica alla gestione e al coordinamento della rete sanitaria, scolastica, educativa, assistenziale e sociale a supporto della persona con autismo e della sua famiglia.

Il corso prevede 125 ore di attività formativa divisa in: formazione in presenza e in modalità streaming, momenti di supervisione di gruppo e di studio individuale ed elaborazione di un Project work finale.

Il corso può aiutare il professionista ad acquisire conoscenze e strumenti per gestire l’intervento di rete nell’autismo con un’attenzione particolare alle azioni di progettazione e coordinamento. 

Per maggiori informazioni sulla proposta formativa Erickson consulta la scheda https://www.erickson.it/it/case-manager-per-i-disturbi-dello-spettro-autistico-07-06-2024

 

In che modo il titolo di Case manager può aiutare il/la professionista nel mondo del lavoro e/o nell’ambito in cui opera?

Il professionista al termine del percorso ha la possibilità di acquisire 50 crediti ECM, 5 Crediti Formativi Universitari e l’Open Badge, certificazione digitale delle competenze acquisite durante il percorso formativo che può sfruttare nel mondo del lavoro. Inoltre, ha l’opportunità di iscriversi al Registro Esperti Erickson, grazie al quale può avere maggiore visibilità ed essere contattato direttamente dalle realtà che sono in cerca di questa specifica figura professionale.

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