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I mini gialli dei dettati 2
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L’emergenza COVID-19 può essere un’occasione per ripensare anche il processo inclusivo?

Gli elementi fondamentali per una scuola inclusiva che valorizzi ciascun alunno

La didattica a distanza attivata per fronteggiare l’emergenza COVID sicuramente ha incontrato, nonostante gli ammirevoli sforzi messi in atto dai dirigenti scolastici, dai docenti e dalle famiglie, non poche difficoltà e, soprattutto, nel caso di allievi con disabilità; ma a questi ultimi andava forse data la possibilità alla maniera dei compagni, di fruire di programmi integrativi di apprendimento, e non della possibilità di reiscrizione al medesimo anno di corso.

Come, del resto, ribadito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, divenuta nel 2009 la Legge dello Stato Italiano 18/09, è discriminazione trattare le persone con disabilità, intese come una categoria indistinta, in modo diverso dalle altre, per il solo fatto della loro disabilità.

Se numerosi alunni con disabilità hanno incontrato difficoltà nel seguire la didattica a distanza al punto da richiedere un tale provvedimento legislativo, allora forse è il caso che l’emergenza COVID-19 ci induca ad una seria riflessione anche sulle modalità di implementazione del processo inclusivo.

Si rendono, senza dubbio, necessari:

  • una personalizzazione reale che con flessibilità incontri i diversi bisogni formativi;
  • un maggiore coordinamento e proficuo dialogo tra gli insegnanti curricolari e quelli specializzati su sostegno;
  • un coinvolgimento determinante di assistenti specialistici;
  • una formazione seria, sistematica e di qualità del personale docente e non docente relativamente alle misure organizzative ed alle strategie pedagogiche funzionali alla realizzazione di un processo sempre più inclusivo.

Una rivisitazione della via per l’inclusione, insomma, che porti ad una scuola in cui ciascuno si senta realmente “visto”, accolto e valorizzato all’interno di una personalizzazione che non sottolinei le differenze ma le armonizzi come i pezzi di un unico, grande puzzle.

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