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I mini gialli dei dettati 2
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La misteriosa forza degli alberi

Ascoltando gli alberi bambine e bambini imparano l’ecologia e la resilienza

La vita di un albero è complessa. Sin dal concepimento in forma di seme alle raggiunte dimensioni di un manufatto monumentale che occupa decine di metri di altezza e prende possesso di un pezzo di paesaggio, l’entità albero deve affrontare molte sfide: costruire e costruirsi, agire e reagire, difendersi e talora offendere; conquistare luce e raggiungere sorgenti, fonti d’acqua. Deve alzare barriere contro insetti, parassiti, funghi, milioni di bocche pronte a mangiarsi il suo tronco, diventare quel che ogni giorno diventa. E se non bastasse poi c’è il cielo, col suo vento brontolone, le sue saette laceranti, il fuoco che mastica ogni legno avidamente, le inondazioni che spostano montagne e sommergono villaggi, le carestie, i repentini cambiamenti climatici e, non ultime, le imprese dei nostri simili, gli umani, che ad oggi rappresentano comunque la prima causa di morte per molte piante. Un albero combatte ogni giorno per restare al mondo, anche se ci consegna spesso l’immagine, e il sentimento, di un posto sicuro, ai piedi del quale poterci rannicchiare e sentirci calmi, ove rilassarci, meditare, contemplare, riposare. E magari schiacciare anche un bel riposino!

Ma che cosa mai potrebbe dire un albero se potesse parlare come parliamo noi, se potesse astrarre ogni pensiero e azione e ricondurlo a simboli fonetici in qualche modo pronunciabili e dicibili? Probabilmente non lo sapremo mai, per quanto la scienza potrà inventarsi conoscenza e progredire nella comprensione delle forme di esistenza di altri regni, un albero resterà pur sempre ignoto, irraggiungibile, a suo modo incomprensibile.

Certo, noi oggi ne sappiamo di più, indoviniamo alcune frontiere e le capacità che soltanto la generazione dei miei padri non poteva intuire, e chissà quante novità saranno disigillate dal silenzio geometrico degli anelli, nei prossimi decenni. Eppure qualcosa rimarrà impossibile, soltanto la poesia, e forse la magia, che caricano ogni vita di potenzialità insondabili, potranno forse decifrarle, o meglio suggerirle, osarle.

C’è un mistero che abita i nostri alberi, un qualcosa che ce li rende commoventemente prossimi, amati, fraterni, e al contempo un qualcosa che li rende alieni, impassibili, addirittura impossibili: come possono raggiungere certe età? Come possono restarsene lì a fare sempre le stesse cose mentre il nostro mondo rischia di implodere? Sono saggi oppure sono totalmente indifferenti ai destini degli altri abitanti del pianeta? Ad alcune di queste domande epocali cerca di rispondere l’avventurosa storia scritta da Luca Sciortino, Vita di un albero raccontata da sé medesimo, che si pone il problema non soltanto di immaginare e descrivere, ma anche di educare, e infatti l’opera porta come sottotitolo «l’ecologia spiegata ai bambini e alle bambine». E dunque, care bambine e cari bambini, buona lettura, e subito dopo uscite all’aria aperta, avvicinatevi agli alberi, accarezzateli, parlateci, provate anche ad ascoltarli, nel loro oscillare dinoccolato, nel loro respirare in una splendente giornata estiva, nel loro rivestirsi di colori in primavera o nel loro ibernarsi, in autunno, all’arrivo del gelo, della neve, del nuovo anno che tutti ci fa crescere un poco di più.

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