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“Mille modi di leggere”: percorsi di educazione all’ascolto

Cristina Gaggioli, formatrice dell’Associazione Italiana Dislessia, spiega qual è la valenza della pratica della lettura, quali sono le barriere e i progetti attivati con Audible per promuovere l’educazione all’ascolto

L’importanza della pratica della lettura

Sebbene si tenda ad associare la pratica della lettura ad un’azione prettamente didattica, legata per lo più alla scuola e ai saperi formali (dal consolidamento della lettura strumentale all’acquisizione di nozioni e concetti) la sua importanza, a tutte le età, viene oggi riconosciuta sotto differenti punti di vista da quello psicologico e sociale, in termini di costruzione del sé e della propria identità, anche in relazione al confronto con gli altri, passando per quello educativo, che sempre accompagna la crescita delle persone. In letteratura le pratiche di lettura hanno dimostrato infatti una notevole efficacia circa la capacità di gestire e controllare il proprio futuro, sulla capacità di comprendere gli altri, sulle potenzialità e capacità di immaginazione, sulle capacità di immaginare possibilità alternative per la traiettoria della propria vita, divenendo così lo strumento capace di liberare il soggetto dal dover necessariamente percorrere strade già tracciate e disegnate (Batini, 2012).

Le barriere che ostacolano l’incontro tra l’individuo e il mondo della lettura
Dall’altro lato per poter cogliere il significato di ciò che viene narrato e farlo proprio è necessario che questo venga adeguatamente compreso. La comprensione del testo può essere considerata un’abilità cognitiva complessa che implica una moltitudine di abilità linguistiche sia a livello di parola che a livello della frase. Inoltre, per capire un testo, sono necessarie abilità di elaborazione di ordine superiore, come la generazione di inferenze, le conoscenze e il controllo metacognitivo e la capacità della memoria di lavoro (Carletti & Zamperlin, 2010). Sappiamo per esempio che un ragazzo con dislessia presenta generalmente scarse competenze fonologiche e di lettura, che lo portano a leggere lentamente senza, spesso, riuscire a comprendere ciò che ha letto (Gaggioli, 2015, 2018).

È nel momento in cui una persona incontra delle difficoltà con una o più di queste abilità o che non le viene concessa la possibilità di avere a disposizione libri di cui poter usufruire che il rischio di allontanarsi dalla lettura si fa più alto, con una serie di conseguenze che vanno ben oltre la scarsa fluidità e correttezza del testo letto ad alta voce.

La povertà educativa si manifesta infatti anche nella mancata opportunità di leggere libri, una privazione a sua volta molto spesso condizionata dalla situazione educativa e culturale della famiglia, dall’assenza di libri a casa, e purtroppo non sempre adeguatamente compensata dall’offerta delle biblioteche pubbliche, nel territorio o a scuola, nonché da attività di promozione della lettura. In media in Italia il 52% dei bambini e degli adolescenti tra i 3 e i 17 anni ha letto almeno un libro, a parte quelli scolastici, negli ultimi 12 mesi (Save the Children 2018, 2020).

Un passaggio fondamentale per contrastare questo fenomeno è senza dubbio l’abbattimento delle barriere che ostacolano l’incontro tra l’individuo e il mondo della lettura. L’accessibilità, da questo punto di vista, passa prima di tutto attraverso la disponibilità di testi distribuiti anche attraverso diversi formati, consentendone da un lato l’ampia diffusione e dall’altro la possibilità di fruirne attivando canali sensoriali differenti (CAST, 2011).
Infatti, se per la maggior parte delle persone ascoltare un testo anziché leggerlo rappresenta solo un’esperienza di lettura differente, per altri è una vera e propria necessità. È il caso delle persone con Disturbo Specifico di Apprendimento e altre tipologie di Bisogni Educativi Speciali.

Alcuni studi dimostrano infatti che i soggetti che non hanno ben automatizzato i processi di lettura, trovano maggiore vantaggio nella comprensione di un testo da ascolto che non da lettura silente.
Ma davvero ascoltare un testo facilita la sua comprensione? È questa la domanda che un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova si sono posti (Zamperlin & Carretti, 2011) somministrando a 419 studenti dalla classe prima della scuola primaria alla classe terza della scuola secondaria di primo grado due test di comprensione (uno da lettura silente e uno da ascolto) e uno di lettura (per valutare la velocità di lettura). La ricerca sottolinea come da un’analisi delle differenze individuali, non emerga un legame diretto tra lettura e comprensione, a conferma dei dati in letteratura che sostengono una certa indipendenza fra lettura strumentale e comprensione del testo, ma prendendo in esame l’incidenza della modalità di somministrazione della prova sul livello di comprensione, emerge un vantaggio a favore della modalità di ascolto soprattutto per quegli studenti con basse competenze nella lettura strumentale. La lettura di questi dati suggerisce come l’ascolto di un testo può apportare dei vantaggi alla comprensione in studenti con dislessia.

Tuttavia gli strumenti che oggi le persone con difficoltà di lettura hanno a disposizione per poter ascoltare un testo anziché leggerlo sono per lo più software di sintesi vocale che convertono in file audio un testo digitale. La lettura della sintesi vocale, sicuramente funzionale all’autonomia di questi soggetti, risulta spesso essere demotivante, anche a causa della voce robotica e priva di intonazione tipica dei software text to speech.

L’audiolibro consente invece di promuovere processi di autonomia e autoregolazione, rendendo l’ascolto anche piacevole e quindi maggiormente motivante. L’audiolibro è infatti una storia, narrata in un libro, che viene letta da un attore e che può essere fruita da chi intende ascoltarla tramite file audio e podcast. L’ascolto solleva infatti le persone con dislessia dalla fatica della lettura strumentale garantendo un accesso più diretto al significato contenuto nel testo.

L’impiego dell’audiolibro può divenire quindi uno strumento fondamentale per l’ascolto di classici, testi narrativi o saggi a tutte le età fino all’università e oltre. Alcuni studi (Abreu-Ellis&Ellis, 2006; Boyle, 2003) dimostrano infatti non solo come gli strumenti più comunemente utilizzati dagli studenti con DSA, nel contesto americano (Canada e Stati Uniti), sono proprio la sintesi vocale e l’audiolibro, ma sottolineano anche gli effetti positivi che gli studenti con dislessia possono trarre dall’impiego di questi strumenti.

Tuttavia, come ricordano alcuni autori (Meloni et al. 2006) «non è sufficiente mettere a disposizione degli strumenti informatici specifici: è altrettanto importante che venga adottato un atteggiamento educativo che tenga conto delle difficoltà di questi ragazzi e dei loro punti di forza (primo fra tutti l’intelligenza), unitamente a un atteggiamento degli educatori che sia rispettoso dei ragazzi e delle loro potenzialità e quindi motivante e stimolante».

La collaborazione tra AID e Audible per promuovere l’educazione all’ascolto e la lettura

Da qui l’incontro tra Audible e Associazione Italiana Dislessia, non solo per promuovere la conoscenza degli audiolibri, ma anche percorsi formativi sull’educazione all’ascolto per accompagnare i genitori prima, e gli insegnanti poi verso la conoscenza di questi strumenti, rendendoli non solo consapevoli delle possibilità inclusive offerte da questo strumento, ma anche capaci di progettare e realizzare interventi didattici volti ad educare gli alunni ad acquisire informazioni attraverso l’attivazione di canali diversi da quello visivo, come appunto il canale uditivo implicato nell’ascolto.

“Mille vite in un libro: leggere con le orecchie per esplorare il mondo” è stata infatti la prima iniziativa di collaborazione tra Audible e AID. Un’iniziativa digitale, strutturata prima in 4 incontri online gratuiti e aperti al pubblico, tenuti da alcune delle più grandi voci di Audible, in cui gli attori, oltre a leggere dei brani tratti da alcuni degli audiolibri più ascoltati, hanno anche raccontato qualcosa di sé e delle emozioni legate al libro ascoltato live dagli iscritti.
Alla prima iniziativa segue il progetto “educare all’ascolto”, avviato a ottobre 2021. Il progetto si svilupperà su più livelli: per i docenti, per far crescere la loro dimensione professionale, sviluppandone le competenze di educazione all’ascolto; per gli studenti, attraverso la realizzazione di laboratori con i quali entrare in relazione sia con lettori qualificati dal vivo sia con testi registrati; per le famiglie, per sensibilizzare e formare le famiglie al potenziamento della relazione educativa attraverso l’ascolto e la lettura. La prima fase, dedicata a docenti, genitori e studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, sta coinvolgendo in via sperimentale quattro scuole italiane.

La formazione ai docenti è già stata aperta, a livello nazionale, grazie all’implementazione del corso online “educare all’ascolto”, rivolto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, statali, paritarie e private. Nella piattaforma e-learning i docenti possono trovare un vero e proprio patrimonio di strategie e strumenti da impiegare nella didattica in classe in ottica inclusiva. Il corso, caricato anche sulla piattaforma Sofia, viene erogato su piattaforma formazioneaid: ha una durata di 20 ore, in cinque moduli formativi. Ciascun modulo è caratterizzato da video lezioni e materiali di approfondimento curati da esperti del settore. Dopo aver fornito un inquadramento teorico alla tematica dell’educazione all’ascolto anche attraverso le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, vengono trattate nello specifico le metodologie e gli strumenti da impiegare per progettare a scuola interventi di educazione all’ascolto, con approfondimenti che consentiranno di conoscere meglio il mondo degli audiolibri.

Le parole di Cesare Beccaria “Il miglior metodo per la lettura dei libri è quello di seguir la legge del piacere...” ci ricordano l’importante compito di promuovere l’interesse per la lettura trasmettendo prima di tutto l’amore per questa pratica, fondamentale per la crescita di ciascun individuo.

Bibliografia
Abreu–Ellis C., Ellis J.B. (2006), The challenge of accommodation in higher education: A survey of adaptive use in Ontario universities, Journal of Teaching and Learning, vol. 4, 31-41.
Batini, F. (2012). Lettura e lettura ad alta voce. Lifelong Lifewide Learning, 8(20), 15-22.
Boyle E. (2003), Effects of audio texts on the acquisition of secondary–level content by students with mild disabilities, « Learning disability quarterly », vol. 26(3), pp. 203–214.
Carretti B. & Zamperlin C., in "RICERCHE DI PSICOLOGIA " 3/2010, pp. 361-373, DOI:10.3280/RIP2010-003003
CAST, UDL Guidelines — Version 2.0: Research Evidence Checkpoint 4.2: Optimize access to tools and assistive technologies. Disponibile in: http://www.udlcenter.org
Gaggioli C. (2015). Comprensione e produzione del testo per alunni con DSA. Schede e attività didattiche per facilitare il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria. Erickson.
Gaggioli C. (2018). I DSA in classe. Pratiche di insegnamento e processi di apprendimento nelle classi digitali. Aracne.
Meloni A., Savelli E., Ciceri F., Stella G., Lampugnani G., Grandi L., Peroni M., Berton M.A., Craighero M., Staffa N., Dazzi V. (2006), Strategie e tecnologie per l’apprendimento. Risorse educative per famiglia e scuola, Dislessia, Vol. 3, n. 3, pp. 295-307.
Save The Children (2018) Nuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia. Report 2028. Disponibile in: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/nuotare-contro-corrente-povert%C3%A0-educativa-e-resilienza-italia
Save The Children (2020) Riscriviamo il futuro. L’impatto del coronavirus sulla povertà educativa. Report 2020. Disponibile in: https://www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/impatto-del-coronavirus-sulla-poverta-educativa
Zamperlin C. & Carretti B. (2011) Ascoltare un testo facilita la sua comprensione? Dislessia, 8(2), 135-142

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