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DSA e BES tra Didattica a Distanza e Didattica Digitale Integrata: strategie operative per la didattica alla scuola secondaria di secondo grado  1

DSA e BES tra Didattica a Distanza e Didattica Digitale Integrata: strategie operative per la didattica alla scuola secondaria di secondo grado

Alessandro Venturelli e Elettra Cerruti, formatori dell’Associazione Italiana Dislessia (AID) espongono alcune metodologie didattiche utili per migliorare l’efficacia di DAD e DDI

Punti di forza e limiti della Didattica a Distanza (DAD) e della Didattica Digitale Integrata (DDI)

Per quanto riguarda i punti di forza di DAD e DDI, fermo restando il rispetto dei ruoli differenti, è pur vero che l’interazione tra docente e discente risulta semplificata in modalità online, lasciando spazio maggiore a domande su dubbi e incertezze, nonché ad interventi sulla lezione.
La tecnologia permette un potenziamento dell’apprendimento attraverso la semplice condivisione del proprio schermo, cosa non sempre possibile nella realtà di tutte le aule del nostro territorio (ricordiamo che nelle scuole superiori non sempre la LIM è disponibile). Si rende ad esempio possibile la costruzione di una mappa o di uno schema in “diretta” con contributi di ogni studente, il pieno utilizzo delle risorse multimediali messe a disposizione delle case editrici e la possibilità di attingere ad altri contenuti video, sia di terzi sia autoprodotti o realizzati in collaborazione con gli alunni.
Non ultima, la possibilità di dedicare alla didattica l’intera lezione, certamente nel rispetto delle norme della sicurezza sulle tempistiche di esposizione allo schermo del PC / smartphone / tablet.
Per quanto riguarda i limiti e le criticità di DAD e DDI, la prima considerazione da fare è che la partecipazione effettiva dello studente può risultare falsata: non potendo osservare le espressioni degli alunni non si può comprendere appieno il loro livello di attenzione. Ė pure fisiologico il collegamento silente da parte di una minoranza di ragazzi, i quali, pur lasciando attiva la connessione, non seguono attivamente la lezione.
Una grande criticità della DDI è osservabile quando, per comprensibili ragioni di spazio, non vengono alternate le intere classi, bensì una porzione delle stesse. Il docente si trova nella difficile situazione di gestire una modalità ibrida mentre gli alunni che seguono in remoto si trovano forzatamente in condizioni svantaggiate e spesso le lezioni necessitano di essere ripetute.

Le strategie per migliorare l’efficacia di DAD e DDI

L’accompagnamento degli studenti nell’apprendimento della materia
Innanzitutto occorre monitorare gli alunni che compongono la classe ed il gruppo nella sua globalità. L’osservazione può essere attuata con test d’ingresso, correzione di esercizi, esercitazioni, piccoli lavori di gruppo. Per verificare l’effettiva partecipazione a DAD e DDI, occorre coinvolgere gli studenti con domande, completamento di esercizi e stimolare la loro curiosità utilizzando esempi concreti.
Un modo per rendere attivo lo studente è accompagnarlo nel percorso di comprensione, applicazione e memorizzazione della materia. In tal senso l’utilizzo della mappa può costituire uno strumento operativo disponibile.

L’accessibilità dei testi
La risoluzione di un problema parte dalla comprensione del testo. Due disturbi specifici, dislessia e, per l’appunto, disturbo della comprensione del testo, possono intervenire in maniera importante sul risultato. È comunque bene non dimenticare che molti problemi richiedono una seconda e anche una terza lettura al docente stesso.
I testi proposti devono essere prima di tutto comprensibili: spetta al docente una modifica per renderli accessibili (ad esempio rendendo esplicita la richiesta) e, qualora non siano modificabili ma siano parte imprescindibile della propria attività, occorre supportare con indicazioni, tra le quali eventualmente un disegno, la parte scritta.

La condivisione delle informazioni
Le piattaforme multimediali utilizzate nella DAD e nella DDI permettono, tra le altre cose, la condivisione di materiale da parte del docente e il caricamento di file da parte degli studenti. In questo modo si può avere una traccia costante di quanto svolto in classe, o attraverso il salvataggio delle schermate del PC utilizzate come lavagne o con la costruzione in diretta di schemi e mappe illustrative di quanto svolto in classe.

L’utilizzo di mappe concettuali
È opportuno ricordare le molteplici possibilità di utilizzo della mappa in classe: presentazione della lezione, costruzione in diretta con gli studenti, focus riassuntivo.
La costruzione passo passo, per fissare gli argomenti che si stanno spiegando, ha innanzitutto il vantaggio di mostrare come realizzare una mappa, poi quello di interagire con gli alunni e capire le loro differenti modalità di apprendimento visuale, infine quella di coinvolgerli e stimolarli anche a livello mnemonico.
Seguendo il nostro ragionamento, constatata la soggettività di ogni alunno, va da sé che non può essere definita una mappa perfetta, ma solamente una più funzionale allo studente, che deve essere messo in grado di poterla scrivere o comunque modificare secondo il suo funzionamento.
È logico concludere che sarebbe sempre meglio fosse l’alunno a scriversi la propria mappa ma, qualora debba ancora far pratica o si rifletta in schemi proposti, nulla vieta di utilizzare i prodotti di terzi! È inoltre opportuno sottolineare che la realizzazione stessa di una mappa può essere elemento valutativo per il docente.

Un’esperienza di DAD con l’utilizzo delle mappe concettuali

Partendo dalla volontà di incrementare la partecipazione durante le ore in DAD, si è provato ad utilizzare in modi differenti le mappe, in particolare quelle raccolte, assieme a schemi ed esercizi svolti, nei volumi “Diario di Matematica”, dei quali gli scriventi sono coautori.

Utilizzo della mappa per presentare l’argomento
La mappa viene esposta in modalità presentazione, facendo scorrere i nodi.

Esplicitare un esempio aiuta nella comprensione e nella memorizzazione

L’utilizzo di un codice cromatico, ove possibile, aiuta l’alunno

Utilizzo di una mappa come base per la lezione
Partendo da una mappa già realizzata e opportunamente tagliata, si aggiungono gli esempi

Si può utilizzare un semplice programma di modifica immagini per scrivere a mano su schermo capacitivo

Se si è pratici nella scrittura di formule, si può utilizzare un software specifico (nella figura è proposto un esempio con Supermappe EVO).

Costruzione di una mappa con la classe
La mappa, probabilmente meno “editoriale” è scritta con il contributo degli studenti, con i suggerimenti per le immagini e per la posizione dei nodi.

Anche questa può essere o riassunto della lezione o base di partenza per gli esercizi, in modo da avere le formule sotto controllo.

Il ruolo dei docenti in DAD e DDI

La ricerca di accorgimenti utili per gli studenti in difficoltà, finalizzati in prima battuta a non perdere lo studente stesso, è una prerogativa ancor più forte per l’insegnante che, attraverso un prezioso lavoro di osservazione della classe, propone le metodologie di insegnamento più idonee per il gruppo.
Quest’ultimo presenta criticità per le condizioni oggettive in cui le relazioni tra gli studenti, e tra loro e il docente, nascono ed evolvono. Così può essere che vengano meno il senso di appartenenza e lo spirito di gruppo tra i primi e la “distanza” diventi il fulcro della relazione tra i secondi.
Come docenti dobbiamo essere consapevoli che non siamo operatori neutrali all’interno dell’emergenza. Ponendoci come primo obiettivo la vicinanza emotiva, possiamo dare un valore relazionale allo schermo.
All’interno di questa cornice, attività interattive, micro attività per sottogruppo, mappe scritte insieme agli studenti, esercizi che promuovano la metacognizione del singolo e del gruppo classe, conducono a puntare sui processi e non sui contenuti.
Da non sottovalutare, infine, la percezione di autoefficacia come docente e di efficacia rispetto allo studente in una fase didattica che, comunque, oltre a rappresentare una grande opportunità, mostra quotidianamente grandi difficoltà, compensate di continuo da un lavoro meticoloso e alla costante ricerca di miglioramento.

Per approfondire ulteriormente questo argomento, leggi anche l’articolo
“DSA e BES tra Didattica a Distanza e Didattica Digitale Integrata: spunti di riflessione per la didattica alla scuola secondaria di secondo grado”

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