L’emergenza coronavirus ha messo in seria difficoltà i bambini con disturbi del neurosviluppo e le loro famiglie. Terapisti e clinici hanno cercato di accompagnarli e sostenerli in questo periodo complesso e stressante, facendo fronte a nuove sfide e cambiamenti nel loro lavoro quotidiano.
Deny Menghini, psicologa e psicoterapeuta presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e presso l’Istituto di Neuropsichiatria, Ricerca e Terapia ReTe, ci spiega quali sono i punti di attenzione per il prossimo periodo.
L’intervento a distanza: un’opportunità per le famiglie
Terapie e interventi che prima della pandemia erano svolti in presenza, durante l’emergenza sono stati sostituiti da interventi a distanza. Ciò ha permesso di poter continuare a lavorare sulle abilità dei bambini, mantenendo quindi le competenze acquisite nel tempo, e di supportare i genitori in un periodo particolarmente stressante.
Ad esempio, nel caso dei bambini con autismo è stato possibile lavorare con quella che viene definita terapia mediata dai genitori, grazie al coinvolgimento diretto dei genitori, diventati i primi promotori della terapia. La registrazione di filmati dei figli ha permesso agli operatori di osservare ciò che succedeva a casa, così da fornire utili suggerimenti al genitore su come comportarsi e interagire con il figlio. In questo modo è stato possibile inoltre condurre incontri di parent training, rivolti principalmente ai genitori che hanno difficoltà di gestione dei comportamenti disfunzionali dei bambini e ragazzi. Gli incontri sono stati maggiormente fruibili da entrambi i genitori, visti i vantaggi che la modalità da remoto permette in termini di tempo e conciliazione degli orari.
L’intervento a distanza, se pur da validare in termini di efficacia, clinicamente sembra quindi funzionare in molti casi.
Sebbene non si riveli adeguato per ogni paziente, si pensi ai bambini molto piccoli o con gravi disturbi del comportamento, può essere un’opportunità da utilizzare anche in futuro per raggiungere soprattutto gli adolescenti, che sembrano aver beneficiato della psicoterapia a distanza, e i genitori di bambini con difficoltà del neurosviluppo.
Supportare gli insegnanti nel promuovere una didattica a distanza adatta alle esigenze di ogni alunno
Clinici e terapisti, anche attraverso i resoconti dei genitori, hanno riscontrato alti livelli di stress, agitazione, difficoltà nel sonno nei bambini con disturbi del neurosviluppo. Ciò a causa della situazione di emergenza, dell’isolamento sociale forzato, della perdita delle routine e in parte anche della didattica a distanza. Purtroppo non sempre questa modalità si è dimostrata efficace per i bambini con difficoltà. In alcuni casi si sono trovati a seguire lezioni frontali che richiedevano un impegno e un’attenzione di diverse ore, in altri la didattica online è stata pressoché assente e questa brusca interruzione ha fatto perdere ogni punto di riferimento. Ciò ha reso le cose complicate per questi bambini che, oltre a non riuscire a seguire le lezioni, hanno provato alti livelli di stress e frustrazione.
I professionisti in questo senso possono sostenere gli insegnanti e guidarli nell’individuare delle strategie adeguate a coinvolgere tutti gli alunni, anche quelli con disturbi del neurosviluppo, affinché la didattica, anche se svolta a distanza, possa essere un’esperienza inclusiva per tutti.
Strutturare attività interattive attraverso l’utilizzo di video, dare al bambino la possibilità di esprimere le proprie preoccupazioni e ansie, promuovere l’approccio della flipped classroom possono essere alcuni consigli utili in questa prospettiva.
La formazione online come risorsa per i professionisti
La formazione online, se ad esempio consideriamo i master, si è dimostrata una grande risorsa in questo periodo, soprattutto se rivolta a piccoli gruppi (10-15). Ha reso infatti possibile una didattica interattiva grazie alla discussione, condivisione di casi e all’opportunità di svolgere esercitazioni. Inoltre la possibilità di registrare le lezioni ha permesso di renderle disponibili ai partecipanti in qualsiasi momento. Si è dimostrata efficace sia la lezione sincrona (con la presenza contemporanea del docente e dei partecipanti) che asincrona (registrata).
Una modalità di formazione che alterna attività in presenza ad attività a distanza, è quindi un modello che si può proporre in futuro visti i suoi molteplici vantaggi come, ad esempio, la riduzione dei costi e dei tempi del viaggio per raggiungere la sede della formazione.