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Imparare il significato delle parole è una questione di interazione 1

Imparare il significato delle parole è una questione di interazione

Una psicologa e una logopedista ci spiegano come avviene l’apprendimento lessicale nei primi anni di vita del bambino

L’apprendimento della parola è il prodotto della mente attiva del bambino. I bambini si sforzano di imparare le parole che esprimono quello che hanno in mente. Qualsiasi linguaggio non sarà mai acquisito senza la partecipazione attiva in un mondo di persone, oggetti ed eventi (Bloom, 1993).

La frase di Bloom ci ricorda che i bambini hanno bisogno di esperienze di interazione per imparare il significato delle parole e ci stimola a cercare strumenti operativi che sostengano il cammino del bambino verso un uso funzionale del linguaggio nel mondo reale.
L’attività di accoppiamento rappresenta una fase di un processo più complesso. L’abbinamento, insegnato attraverso il «nome delle figure», espone il bambino all’ascolto della parola durante il compito. Per lo stesso motivo è importante nominare l’immagine anche nelle fasi di aiuto di fronte a una risposta corretta (ad esempio «Metti la casa»). Allenare la capacità di ascolto appare fondamentale per supportare l’abilità di rispondere come ascoltatore di fronte a parole pronunciate da altri nei contesti di vita e saperle quindi riconoscere e distinguere.

L’acquisizione delle parole si manifesta con una progressione regolare, generalizzabile, che passa dalla prima parola prodotta intorno al primo anno di età fino a un consistente numero di vocaboli adoperati a sei anni (Ferreri, 2005).

L’insegnamento del lessico deve tenere in considerazione l’estrema variazione delle conoscenze individuali, sembra che la correlazione tra ampiezza quantitativa e profondità qualitativa sia un fattore che influenza favorevolmente l’espansione della conoscenza lessicale.
Nei bambini in fase di apprendimento del linguaggio un posto di rilievo è occupato dalle cosiddette formule di routine, che rappresentano circa un quarto della estensione del vocabolario individuale medio. Con «routine» ci si riferisce a espressioni costituite da uno o più vocaboli, relative ad azioni o eventi frequenti, come ad esempio «buonanotte» o «evviva», la cui acquisizione è determinata dalla forza della funzione pragmatica e dalla reiterazione di questo tipo di scambio comunicativo. La percentuale delle espressioni routinarie prodotte decresce con l’aumentare dell’età e parallelamente all’aumentare del numero complessivo di parole.

Teniamo anche in considerazione che in tutte le lingue, i bambini sembrano inizialmente imparare i sostantivi più facilmente degli altri tipi di parole.
Il processo di iniziale apprendimento delle parole cambia nel corso dello sviluppo:

  • dall’espressione delle proprie intenzioni alla comprensione di quelle degli altri

  • da altamente referenziale a conversazionale e narrativo.

Un lavoro che stimola l’apprendimento e l’uso del lessico deve favorire la memorizzazione delle parole attraverso i concetti di categoria e funzione, caratteristiche che facilitano la rappresentazione. Focalizzare l’attenzione sui rapporti di senso tra le parole e sulla loro collocazione nell’ambito della sintassi sostiene la conoscenza di regole di funzionamento e lo sviluppo di un apprendimento capace di continuare ad autogenerarsi in base alle necessità comunicative.

Un programma di incremento del lessico tiene in considerazione gli aspetti pragmatici del linguaggio e di conseguenza comprende un percorso di generalizzazione. L’uso delle conoscenze apprese in contesti diversi, nel gioco simbolico, in situazioni di richiesta e di condivisione, favorisce l’espansione delle conoscenze.

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