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L’educazione sensoriale con il Metodo Montessori

Partire dallo sviluppo della sensibilità consente di sostenere il bambino nello sviluppo della sua intelligenza e del potere dei sensi che usa per conoscere l’ambiente

Nel periodo che va dai 3 ai 6 anni il bambino vive un periodo di sviluppo sensoriale, scopre il potere dei sensi che usa per conoscere il suo ambiente.

Proponendogli un certo tipo di attività lo sosteniamo nel suo sviluppo spontaneo. Partire dallo sviluppo della sensibilità consente di sostenere lo sviluppo dell’intelligenza: la mente assorbente del bambino piccolo non conosce limiti e integra in continuo i numerosi stimoli dall’ambiente, ma queste impressioni e sensazioni vengono immagazzinate a seconda delle circostanze, senza seguire un ordine preciso.

Per rendere il bambino protagonista di questo lavoro di catalogazione e non un mero esecutore, vengono messi a disposizione oggetti precisi e chiari, facili da manipolare, che gli consentono di elaborare concetti precisi e chiari.

Il materiale Montessori presenta una «qualità» alla volta, la grandezza, il peso, la ruvidezza, ecc.: in questo modo si dirigono «metodicamente gli stimoli sensoriali, affinché le sensazioni si svolgano razionalmente», come sosteneva la stessa Maria Montessori.

Non si procede quindi dal semplice al complesso, ma da un elemento abbastanza difficile in grado di svegliare l’interesse, per poi, in un secondo momento, tornare all’analisi dei dettagli.

Si presentano prima pochi stimoli fortemente contrastanti per passare poi a stimoli differenziati tra loro in modo sempre più sottile e impercettibile. Con l’educazione sensoriale si mira ad allargare il campo della percezione in modo da rendere i bambini più consapevoli del loro ambiente: è un’educazione «dilatatrice».

Il materiale sensoriale funge da meccanismo che fa scattare un processo interiore presentando piccole sfide all’intelligenza, suscitando la sua attività senza ostacolarla. Sono attività che forniscono al bambino una chiave che sblocca la sua intelligenza.

Se consideriamo che l’intelligenza è la «capacità di discriminazione» allora un’intelligenza che è in grado di distinguere è più forte. Una mente confusa potrà difficilmente distinguere sfumature di colori o grandezze che a prima vista sono simili. 

Usando il materiale sensoriale, il bambino impara a selezionare, mettere in relazione, discriminare, appaiare, classificare le caratteristiche, individuare serie coerenti, ma anche intuire concetti come interdipendenza o relatività.

Il bambino inizia con l’identificare (scegliere spolette di colori identici, comporre aste di stessa lunghezza...) e il classificare (sistemare i colori secondo la gradazione, i cilindri col diametro crescente...). 

Si tratta quindi di una vera e propria ginnastica mentale, che lo prepara a svolgere gli stessi esercizi di giudizio e di valutazione dell’ambiente che lo circonda.

Maria Montessori aveva notato che prima dei 6 anni l’attenzione del bambino è attratta dagli stimoli, ma nella natura non si trovano oggetti precisi, graduati scientificamente. Il materiale sensoriale vuole quindi «dirigere metodicamente» 

Quali sono le caratteristiche che differenziano i pezzi di legno colorati, chiamati materiali sensoriale, da altri giocattoli che si trovano in commercio?

È un materiale sistematico e limitato, cioè tutti gli oggetti fanno parte di una serie, spesso composta di dieci elementi. Si tratta di un numero «sufficiente»: se si danno troppi oggetti l’attenzione rischia di disperdersi. 

Rispondo al criterio dell’isolamento della «qualità» (in ogni serie di materiale cambia un solo aspetto) e della gradazione della «qualità» (la differenza tra ogni elemento di una serie è regolare e, in numerosi casi, questa gradazione è stabilita in modo matematico. Inoltre sono materiali che rendono il bambino attivo, sono oggetti attraenti e contengono il controllo dell’errore: grazie al controllo dell’errore il bambino è invitato a ragionare, si rende conto da solo dell’errore e vi rimedia grazie al feedback autoregolatore.

L’adulto deve dare la spinta necessaria, e non gli rimane che meravigliarsi di fronte alla crescita dei bambini e rallegrarsi di fronte alle loro scoperte.

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