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L’estate è bella, con compiti delle vacanze stimolanti anche di più

Alcune riflessioni della Ricerca e Sviluppo Erickson per rendere i compiti estivi più efficaci e piacevoli, puntando sulla motivazione e la voglia di apprendere di bambine e bambini

La fine dell’anno scolastico è un momento molto atteso da bambine e bambini. Dopo un anno scolastico intenso, iniziano le agognate vacanze estive: un tempo di svago, in cui ci sono più possibilità di stare all’aperto e di dedicarsi ad attività diverse da quelle abituali. Con un’eccezione importante: quella dei compiti, che alunne e alunni si trovano a svolgere anche durante i mesi in cui le attività scolastiche sono in pausa. 

Come devono, o dovrebbero essere, i compiti delle vacanze per risultare efficaci? Su quali aspetti vale la pena focalizzare l’attenzione, da parte del corpo docente? Come devono essere le consegne? E qual è il ruolo dei genitori rispetto ai compiti estivi?

La Ricerca e Sviluppo Erickson ha elaborato alcune riflessioni, che possono essere utili come spunto di riflessione per il lavoro delle/degli insegnanti.

I compiti delle vacanze: evitare la dicotomia sì - no, ma focalizzare l’attenzione sul come

Il dibattito sui compiti delle vacanze è sempre aperto. Da una parte, si sottolinea che i compiti delle vacanze sono fondamentali per confermare e potenziare gli apprendimenti: danno l’opportunità a bambine e bambini di mantenere vivi gli argomenti, di rielaborarli cognitivamente, fare esercizio, allenarsi e automatizzare strategie e conoscenze. Si ritiene che ciò sia importante soprattutto per chi ha bisogni educativi speciali. Dall’altra, c’è chi sottolinea che durante l’estate bambini e bambine hanno il diritto di riposare, di giocare liberamente e fare altre esperienze. Viene inoltre messa in dubbio l’efficacia dei compiti. Dal momento che alla maggior parte di bambine e bambini vengono assegnati dei compiti per le vacanze, è importante focalizzare l’attenzione sul come queste proposte possano essere pensate per coniugare le diverse istanze sollevate da chi li sostiene e chi è contrario.

Compiti pensati per bambine e bambini in vacanza, non per alunni o alunne

L’estate è un momento importante per l’apprendimento perché smette di essere il tempo del “devo” per lasciare spazio al tempo del “posso” o del “mi interessa”. Durante il periodo estivo, bambini e bambine vivono esperienze diverse dalla quotidianità scolastica: frequentano attività ludiche, sportive, artistiche, musicali proposte dai centri estivi. C’è chi ha l’opportunità di andare in vacanza con i genitori e fare esperienze nuove e stimolanti. Ci sono anche bambine e bambine che durante l’estate vivono momenti di noia e lunghi tempi in casa da soli con la tv come babysitter. In ogni caso l’estate è un tempo in cui bambine e bambine possono perseguire i propri interessi personali, e scoprire che imparare è bello. Ecco, quindi, che è importante che i compiti delle vacanze siano pensati per bambine e bambini in vacanza, non per alunni o alunne. Devono essere motivanti, divertenti e permettere a bambini e bambine di perseguire i propri interessi, ma anche di ampliarli.

Centralità al gioco e al divertimento

Si parla spesso del gioco come dello svago dopo l’apprendimento serio ma per bambini e bambine il gioco è apprendimento serio, è il vero lavoro dell’infanzia (Fred Rogers)
Bambine e bambini imparano tramite il gioco, senza che noi adulti ci accorgiamo che non era un momento di lavoro quello in cui hanno appreso. Apprendere tramite il gioco permette di rendere l’apprendimento piacevole, perché ad esso viene associata un’emozione piacevole, che stimola a voler apprendere di nuovo. Se noi adulti crediamo che i compiti delle vacanze siano un momento piacevole – e i compiti stessi sono piacevoli e giocosi – bambine e bambini li percepiranno come qualcosa di piacevole. L’aspetto ludico deve essere quindi in primo piano e ben visibile, sia per quanto riguarda la struttura sia i contenuti dei compiti delle vacanze. Devono essere più un gioco che un compito.

Tempi chiari, condivisi, brevi e veloci

L’estate è un tempo per riposare e fare esperienze diverse. È importante che i compiti delle vacanze vengano gestiti con coerenza nell’arco della giornata e dei mesi estivi. Solitamente è sempre maggiore il tempo di negoziazione per iniziare a fare i compiti, di quello effettivamente speso nell’esecuzione del compito. Per evitare che i compiti siano causa di continue tensioni, è importante programmarli in maniera condivisa e prevedere momenti brevi nel corso della giornata, di massimo qualche decina di minuti. Ciò permette di svolgerli in maniera rapida. Questo fa sì che essi possano essere integrati nella giornata senza limitare la possibilità di fare altre attività ed esperienze necessarie per il benessere e lo sviluppo di bambini e bambine, così come di conciliarsi con gli altri impegni dei genitori, tra lavoro e gestione della quotidianità.

Equilibrio tra allenamento e rielaborazione

La grande innovazione richiesta alla scuola è di smettere di concentrarsi sull’insegnare le risposte corrette e dedicarsi a educare bambine e bambini a farsi le domande giuste. Per fare ciò è necessaria una didattica costruttiva ed attiva, che capovolge l’impostazione trasmissiva. Nella didattica attiva, il compito diventa quindi una ‘costruzione’, una rielaborazione, non una ripetizione, un allenamento o un addestramento. Se la rielaborazione è fondamentale per l’apprendimento, una parte di allenamento estivo ha il suo senso, e si ritiene sia utile soprattutto per bambine e bambini con maggiori difficoltà. Una proposta equilibrata di compito delle vacanze dovrebbe quindi fare convivere momenti di allenamento e rielaborazione delle conoscenze ad attività attive, costruttive, creative, basate sull’uso di materiali diversi, che possano essere assemblati, rimodellati, integrati, distrutti, usando immaginazione e creatività.

Differenziazione e autoregolazione

È opportuno che il corpo docente proponga compiti delle vacanze adattabili alle caratteristiche e alle esigenze di ciascun bambino e ciascuna bambina. Il libro delle vacanze può essere unico, ma non è necessario che venga svolto in maniera univoca da tutti dalla prima all’ultima pagina. Bambine e bambini sono tutti diversi e hanno bisogno di tempi e modalità diverse. Ci deve essere la possibilità di lavorare su quello che interessa maggiormente, su quello di cui si ha più bisogno, sviluppando nei bambini e nelle bambine la capacità di regolarsi in base a quello che interessa loro di più, quello che li stimola di più, o quello che serve di più a loro.

Connessione con il mondo e significatività

L’apprendimento in generale e a maggior ragione i compiti delle vacanze dovrebbero conciliarsi con la vita quotidiana. Il periodo delle vacanze estive può rappresentare un’ottima occasione per fare esperienze autentiche di apprendimento, mettendo a frutto le molteplici e svariate vicende estive. I compiti delle vacanze devono proporre idee per figurarsi le diverse esperienze estive come compiti di realtà, compiti quindi con una esplicita significatività per bambine e bambine, che vengono sollecitati e motivati dalle sfide che in essi si propongono. L’impegno di lavoro richiesto per svolgere il compito deve collocarsi nella zona di sviluppo prossimale, in cui non si «conosce ancora bene» la situazione o il problema, ma si possiedono tutti gli strumenti cognitivi per affrontarla e risolverla.

Sviluppo dell’autonomia di bambini e bambine

I compiti delle vacanze sono un’occasione per sviluppare l’autonomia di bambine e bambini. Le consegne devono quindi essere semplici e immediate, per permettere a bambine e bambine di svolgere i compiti in autonomia. È importante esplicitare a bambini e bambine che l’obiettivo dei compiti delle vacanze è l’autonomia (gestione del tempo e delle pause, comprensione autonoma delle consegne, richiesta attiva e consapevole di aiuto).

Alleggerire il peso che sentono i genitori

Qual è il ruolo dei genitori rispetto ai compiti delle vacanze? Non è quello di trasformarsi in controllori e correttori degli errori. Il ruolo fondamentale è quello di sostegno alla motivazione, mostrando interesse e partecipazione rispetto a quanto fatto dai figli e dalle figlie. Inoltre i genitori dovrebbero cercare il più possibile di gestire il tempo dei compiti per fare in modo che figli e figlie li possano svolgere con serenità. Prevedere quindi un tempo rilassato in un contesto appropriato, in cui si possano concentrare, incuriosire e anche divertire.

Una questione di equità e pari opportunità

I contesti di vita di alunni e alunne sono molto diversi gli uni dagli altri e quindi la situazione in cui fanno i compiti può includere barriere per alcuni o essere fortemente facilitatrice per altri. I compiti delle vacanze non devono tradire una delle funzioni fondamentali della scuola, quella di garantire pari opportunità ad alunni con background socio-culturali diversi e sostenere lo sviluppo dei talenti. Da un alto, quindi, i compiti non devono supplire a quello che deve fare la scuola. Dall’altro, la scuola stessa si deve impegnare a gestire e offrire supporti ad alunni e alunne che a casa trovano un ambiente che fatica a supportarli nel loro apprendimento. Una possibile soluzione è che la scuola, in collaborazione con le realtà territoriali, offra attività estive ludiche e di rinforzo agli apprendimenti, che siano economicamente accessibili a tutte le famiglie.

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