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I mini gialli dei dettati 2
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Come possiamo sostenere gli alunni durante e dopo la pandemia?

I bambini devono sentirsi sostenuti e non in allerta, solo così possono imparare a gestire le loro emozioni e disporsi nel modo giusto ad apprendere

Sostenere i bambini in momenti difficili non significa solo adottare specifiche strategie e applicare modelli di comportamento particolari, ma anche offrire uno spazio relazionale empatico e rassicurante. 

L’origine del senso di sicurezza dimora, infatti, in una relazione significativa e responsiva.

Non si può pretendere che i bambini abbiano lo stesso controllo emotivo degli adulti, i quali dovrebbero mostrare loro come acquisirlo. I bambini osservano e imitano i grandi con cui si relazionano: nel corso della pandemia, ancor più delle parole, sono stati i gesti, gli atteggiamenti e i comportamenti dei punti di riferimento adulti a comunicare stabilità o, al contrario, tensione e agitazione.

Nell’ambiente di casa, il bambino necessita di sentirsi protetto, amato e pensato; nell’ambiente scolastico, ha bisogno di sentirsi al sicuro, apprezzato nelle sue caratteristiche e immerso nelle condizioni adatte per imparare dalle esperienze, anche da quelle difficili. 

È nella relazione che i docenti possono accorgersi delle esigenze dei bambini, ed è nella relazione che hanno la possibilità di insegnare loro a gestire le emozioni.

Può accadere che anche l’insegnante si senta sopraffatto dalle proprie emozioni, il che non è un problema di per sé, anzi, potrebbe essere una straordinaria occasione per gli allievi di osservare strategie di autoregolazione efficaci. Un esempio potrebbe essere quello di prendere tempo evitando di reagire se molto arrabbiati, respirare profondamente per ritrovare la calma, dichiarare e nominare il proprio sentire.

Può essere utile anche apprendere per se stessi e insegnare ai bambini semplici esercizi di respirazione e di rilassamento. Se ad esempio un bambino in una situazione spiacevole manifestasse una paura intensa, avesse un’esplosione di rabbia, fosse confuso e agitato, l’adulto potrebbe rispondere con gesti semplici come un sorriso genuino. Finché non sarà possibile nuovamente ridurre le distanze, è necessario sostituire i gesti di conforto con altri che rappresentino metaforicamente l’abbraccio, la consolazione e l’affetto.

In momenti come quello che stiamo vivendo è necessario che i bambini ricevano spiegazioni chiare ed esaustive e indicazioni su come comportarsi: sapere cosa fare e quali sono i limiti li aiuta a sviluppare senso di padronanza, a non sentirsi in balia degli accadimenti e ad accrescere il senso di autoefficacia.

Naturalmente non si tratta di applicare una ricetta in modo meccanico, bensì di far sentire ogni bambino accolto e visto nella manifestazione delle sue emozioni.

La scuola è il terreno ideale per offrire a tutti in egual misura uno sguardo sul futuro speranzoso e ottimista, anche in una situazione complessa come l’attuale.

L’adulto in questo contesto dev’essere la base sicura da cui il bambino potrà partire per esplorare la relazione con gli altri e il mondo. 

È indispensabile, quindi, fare in modo che i bambini si sentano sostenuti e non in allerta, perché l’allarme non li aiuta a disporsi nella condizione giusta per apprendere.

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