IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Un percorso per raccontare storie di pace 1

Un percorso per raccontare storie di pace

Next Generation Agenda 2030. Digital storytelling per la giustizia e la pace sostenibile

Come sostiene l’UNESCO (Global Citizenship Education. Topics and Learning Objectives, 2015), educare alla pace significa educare alla cittadinanza globale, al fine di «indurre un processo trasformativo, attraverso la costruzione di conoscenze, abilità, valori e atteggiamenti per contribuire a costruire un mondo più inclusivo, equo e pacifico». L’Agenda 2030, con l’obiettivo 16, mette al centro della sostenibilità la pace, fondamento delle società inclusive e offre una serie di indicazioni per lavorare in questa direzione perché la pace è movimento, lavorio costante, impegno individuale e collettivo.

«Se vuoi la pace prepara la pace»: la scuola è il luogo privilegiato dove pensare a una forma positiva della pace, che parta dal presupposto che solo la pace costruisce la pace, rifiutando l’assunto «se vuoi la pace prepara la guerra».

Raccontare la storia di chi fa della propria vita uno strumento per la tutela dei diritti umani, della nonviolenza, della cooperazione internazionale diventa un modo per mettere al primo posto la pace. Incontrare queste storie, raccoglierle e diffonderle è un modo per costruire una narrazione differente. È questo l’obiettivo che si è posto il progetto Next Generation Agenda 2030. Digital storytelling per la giustizia e la pace sostenibile. Nato con la Fondazione Fontana — organizzazione del terzo settore che opera nei territori di Padova e Trento — e in collaborazione con l’associazione Amici dei Popoli Padova, insieme a una nutrita rete di attori dei territori coinvolti, il progetto si è rivolto a studenti, studentesse e docenti delle scuole secondarie di secondo grado, licei, tecnici e professionali.

Il progetto ha voluto avvicinare ragazzi e ragazze a persone che di mestiere o in maniera volontaria «si occupano di pace» con la convinzione che la pace si faccia ogni giorno rispettando i diritti, usando un linguaggio che riconosca e legittimi le differenze e che non semini odio, mettendo al primo posto la vita delle persone e l’inviolabilità del diritto a esistere e a vivere in un ambiente sano, sicuro, giusto per tutti.

Il progetto ha portato i giovani protagonisti a scrivere e raccontare storie, azioni che richiedono capacità di ricostruzione del contesto e delle esperienze vissute e sensibilità che nascono dalla profonda e umile conoscenza dei fatti. Raccontarle è stato un modo per conoscerle e interpretarle, ma anche per custodirle e tramandarle. Attraverso le storie e la loro narrazione si costruisce la realtà, le sue immagini e gli immaginari che l’accompagnano e si impara a leggere e a comprendere il cambiamento.

Le circa trecento storie di pace raccolte sono un risultato importante. Ma fare la pace non è questione che si risolve con un approfondimento sul tema o con una unità di apprendimento. È la Questione: quella sulla quale vale la pena investire sempre e ovunque, perché la pace è vita. Prima di ogni altro diritto, quello alla pace è il cuore di ogni possibilità di sviluppo e di cambiamento.

L’articolo completo “Un percorso per raccontare storie di pace” è disponibile sul numero di settembre 2022 della rivista Erickson DIDA

Leggi anche...
Ti potrebbero interessare...