La supervisione pedagogica è uno strumento meta-riflessivo attraverso cui chi lavora nell’ambito dell’educazione — scolastica o extrascolastica — può essere accompagnato ad acquisire maggiore consapevolezza della progettualità e dell’intenzionalità sottesa alla propria pratica.
La supervisione pedagogica è, dal punto di vista educativo e scolastico, un trampolino di lancio verso la profondità dell’essenza educativa, in cui fondamentale è il ruolo del supervisore educativo.
L’intreccio con la mindfulness educativa
Il ruolo del supervisore educativo si intreccia con alcuni punti cardine della mindfulness educativa e dell'inclusione: la gestione delle relazioni nei team e delle riunioni di équipe, l’allenamento alla gratitudine e al cambiamento basato su piccoli passi legati al momento presente.
Il supervisore educativo a scuola
Il supervisore educativo a scuola è una figura importante per le aree di intervento educativo e scolastico, e opera in sinergia con il gruppo per la definizione del piano educativo del progetto pedagogico di ciascuno e ciascuna.
Il suo ruolo di «esperto dei processi riflessivi» non consiste nel porsi come «risolutore dei problemi», ma piuttosto come attivatore di processi per chi si occupa di scuola volti alla moltiplicazione delle domande e dei punti di vista, intrecciando tra di loro sia competenze emotivo-sociali sia competenze di gestione del contesto classe.
Perché la supervisione pedagogica può fare la differenza
Lo strumento di supervisione educativa è occasione di cambiamento e consapevolezza di sé come professionista e allo stesso tempo favorisce l’instaurarsi di relazioni emotivo-sociali tra i colleghi positive, aperte, partecipative e non giudicanti, mettendo in luce valori, identità e obiettivi educativi che si desiderano intraprendere collegialmente, dando il giusto spazio alla valorizzazione di ciascuna pratica educativa.
L’articolo completo “Innovazione, inclusione e consapevolezza” è disponibile sul numero di settembre 2022 della rivista Erickson DIDA