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Spazio e voce ai docenti 1

Spazio e voce ai docenti

La collaborazione tra ricercatori e pratici in ambito educativo-didattico

Nell’ambito della ricerca educativa, forse ancor più che in altri settori, valorizzare l’esperienza dei pratici e le ricadute operative delle teorie e dei modelli che da essi emergono è fondamentale per migliorare le pratiche educative e la formazione dei docenti. In particolare, l’attuazione sistematica di pratiche riflessive sulle proprie azioni di insegnamento-apprendimento, un costante confronto con i colleghi nella pratica didattica quotidiana, ma anche una stretta e attiva collaborazione tra ricercatori e pratici, possono portare vantaggi incisivi e ricadute concrete che rispecchiano fedelmente la realtà e il fenomeno oggetto di indagine.

Il percorso metodologico che presenta questa tipologia di caratteristiche viene definito approccio bottom-up, ossia che parte dal basso (l’esperienza diretta e concreta dei pratici) per far emergere direttamente dai dati elementi significativi per formulare categorie che andranno via via a delineare e comporre teorie e/o modelli di riferimenti in relazione al fenomeno oggetto di indagine. Mentre quando si adotta una strategia del tipo top-down si parte da una teoria generale già esistente che si va a verificare ed elaborare sempre più nei dettagli, il punto di partenza della strategia bottom-up è il materiale concreto proveniente dall’esperienza, che — generalizzato attraverso un lavoro analitico articolato in diversi passaggi — porta induttivamente a far emergere categorie generalizzabili in relazione al focus della ricerca.

Il processo bottom-up si mostra particolarmente utile in un ambito educativo e formativo, dove i metodi e i concetti devono essere continuamente adattati alle situazioni concrete e ai mutamenti socio-culturali che avvengono nel tempo. 

Inoltre, è vantaggioso per raccogliere informazioni utili sui principali bisogni formativi degli insegnanti. Le informazioni che emergono, infatti possono essere utilizzate per migliorare o ricalibrare le attuali proposte formative o farne emergere di nuove in risposta ai bisogni evidenziati. Nei vari passaggi di una ricerca impostata in questo modo, è evidente la circolarità della collaborazione tra ricercatori e pratici, un continuo e costante «ritorno ai dati» che ci garantisce una forte aderenza alla realtà che stiamo studiando e, di conseguenza, una ricaduta applicativa concreta nel contesto di riferimento.

L’articolo completo “Spazio e voce ai docenti” è disponibile sul numero di maggio 2022 della rivista Erickson “DIDA

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