IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Non è facile far diventare liberi i bambini 1

Non è facile far diventare liberi i bambini

Ripartiamo dalle parole gentili

Nella primavera del 1969 arriva da Bergamo una lettera scritta da Rita Gay, una maestra che legge regolarmente il giornalino «Insieme» composto e spedito un po’ in tutta Italia dai bambini di Piadena, alunni di Mario Lodi. La maestra Rita chiede loro un consiglio perché i suoi alunni «si rifiutano di cantare, di disegnare, di drammatizzare. Si vergognano e preferiscono accettare tutto quello che piove loro dall’alto».

«Cara amica» rispondono gli allievi di Lodi «noi abbiamo discusso la lettera e abbiamo deciso di pubblicare come risposta la nostra conversazione».
Tra i suggerimenti dei bambini e delle bambine alla maestra, ci sono quello di cominciare a parlare della vita, scoprire com’è bella la natura, dipingere ogni giorno, invitare alunni e alunne a dire il loro parere e abituarli così a essere liberi.

In questi suggerimenti alla maestra in difficoltà ci sono alcuni elementi chiave del metodo che Mario Lodi andò via via sempre più raffinando ed ebbe la capacità di narrare in modo cristallino nei suoi diari didattici. Prima di tutto c’è il grande valore dato all’espressione di bambine e bambini. Scegliere insieme un dipinto e ridipingerlo in grande - uno dei suggerimenti dati - è un modo di restituire e valorizzare la creatività infantile trasformando l’opera di uno in impresa collettiva di tanti.

C’è poi il grande valore dato all’oralità e alla conversazione, come principale luogo di conoscenza ed elaborazione culturale, tanto che viene scelta dai bambini di Piadena come forma di risposta corale alla maestra di Bergamo. La conversazione permette infatti a bambine e bambini di moltiplicare i loro suggerimenti: dalla proposta della lettura come spunto perché ciascuno possa esprimere il suo punto di vista al proporre la natura come irresistibile calamita in grado di «spingerli a fare da soli».

Nella proposta di fare un film c’è infine un ulteriore dettaglio che illumina il fare scuola che si andava sperimentando in quegli anni a Piadena. Mario Lodi ritiene necessario moltiplicare i linguaggi perché ciascuno trovi il suo e dunque non esita a utilizzare le nuove tecnologie di cui cerca di dotarsi all’inizio a sue spese: dal limografo alla cinepresa, al magnetofono, utilizzato per scambiarsi nastri registrati con la classe di Bruno Ciari.

L’articolo completo “Non è facile far diventare liberi i bambini” è disponibile sul numero di gennaio 2022 della rivista Erickson “DIDA


 

Leggi anche...
Ti potrebbero interessare...