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La didattica della Memoria è sincrona 1

La didattica della Memoria è sincrona

Tempo. Spazio. Domande.

Fare Memoria. Giorno della Memoria. Sono parole che sentiamo e che utilizziamo, in particolare ogni anno nel mese di gennaio, ma non sempre riflettiamo sul loro significato.

Provo allora a farmi aiutare da altre parole, e ne scelgo in particolare tre, sperando che possano sorreggere adeguatamente la mia idea di Memoria, se pensata in relazione alla didattica. Le tre parole sono tempo, spazio, domande.

Tempo

Quando si fa ricerca sulla Shoah, le questioni di tempo sono fondamentali. Gli episodi, le storie personali, le vicende dello sterminio sono collocate per forza in una linea temporale. La Shoah non è stata un fenomeno astorico o sovrannaturale, ma umano, terribilmente concreto.

Fare Memoria, in relazione al tempo, è conservare il ricordo degli eventi principali? Credo proprio di no. Quello è fare Storia.

Fare Memoria, in relazione al tempo, è custodire nel presente la vita vissuta dagli ebrei tra eventi storici del passato. Il passato non è più un generico passato, ma la vita passata trova una relazione con la vita presente. Umanità di ieri e umanità di oggi.

Spazio

Il modo più umano che conosciamo per comprendere le cose è avvicinarsi. Vuoi capire Vincent Van Gogh? Vai a vedere i suoi dipinti in un museo. Vai a visitare i luoghi dove ha abitato e lavorato. Avvicinati a ciò che ha visto, a ciò che ha fatto. Vuoi capire la città di Tokyo? Vai a viverci per qualche anno, e qualcosa capirai. Vuoi capire una persona? Passa del tempo con lei, ascoltala, stalle vicino. Quando si tratta di Storia, e di storie, le questioni si complicano.

Fare Memoria, in relazione allo spazio, significa dunque avvicinarci al passato? Credo proprio di no. È un’illusione.

Fare Memoria, in relazione allo spazio, è considerare il passato alla luce di questo distacco, è instaurare una relazione con quel passato preciso, lo sterminio degli ebrei, nella consapevolezza di una lontananza incolmabile. Ma è una lontananza sana, che ci aiuta a comprendere.

Domande

Se osserviamo ogni evento fondamentale,ognuno di quegli straordinari highlight che come nel trailer di un film ci raccontano per sommi capi quel che accadde, non possiamo fare a meno di porci numerose domande. Ogni evento storico è frutto di eventi precedenti e ha conseguenze su quelli successivi. Ogni evento storico porta in sé tutte le domande sul suo senso, che trovano risposta, spesso, nel livello successivo, quello di poco più profondo.

Fare Memoria, in relazione alle domande, significa dunque dare una risposta alle grandi questioni? In parte sì, ma è bene andare per gradi.

Fare Memoria, in relazione alle domande, significa comprendere da vicino quelle domande del passato che ancor oggi si dimostrano forti e attuali, e vedere come quelle domande abbiano rappresentato la base per costruire un progetto di violenza e uccisione contro milioni di persone. Significa in fondo lasciarsi interrogare dagli stessi interrogativi che sconvolsero il mondo. E farli propri, nella certezza che le risposte giuste, a volte, non sono facili da trovare.

La Memoria è sincronia

Proviamo a riassumere.

Fare Memoria, in relazione al tempo, è custodire nel presente la vita vissuta dagli ebrei tra eventi storici del passato. Il passato non è più un generico passato, ma la vita passata trova una relazione con la vita presente.

Fare Memoria, in relazione allo spazio, è considerare il passato alla luce di un distacco, è instaurare una relazione con quel passato preciso, lo sterminio degli ebrei, nella consapevolezza di una lontananza incolmabile ma necessaria a comprendere.

Fare Memoria, in relazione alle domande, significa comprendere da vicino quelle domande del passato che ancor oggi si dimostrano forti e attuali, significa lasciarsi interrogare dagli stessi interrogativi.

Se cerchiamo un filo rosso che leghi queste tre intuizioni sul fare Memoria, lo troviamo nel desiderio di stabilire una comunicazione con il passato composta da domande forti e umane, di instaurare un dialogo diretto, di generare una relazione che insieme valorizzi lo spazio e il tempo e contemporaneamente li superi.

È una sincronia.

L’articolo completo “La didattica della Memoria è sincrona” è disponibile sul numero di gennaio 2022 della rivista Erickson “DIDA

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