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I mini gialli dei dettati 2
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Leggere per includere - Erickson 1

Leggere per includere

Anna Maria Esposito, Lina Bellucci, Rosa Curcio e Lorenzo Somelli, insegnanti presso l’Istituto comprensivo Nino Cortese Casoria (Napoli), rispondono alla suggestione “Qual è stato il più grande traguardo che hai raggiunto o la più grande soddisfazione che hai avuto come insegnante?”

Siamo quattro colleghi, appassionati di libri, che lavorano nello stesso Istituto comprensivo in maniera verticale, condividendo da circa 6 anni un’esperienza di ricerca-azione che ci ha permesso di raggiungere un grande traguardo.

La nostra ricerca, incentrata sulla promozione della lettura ci ha posto di fronte ad un interrogativo: è utopistico pensare di appassionare alla lettura anche gli alunni con Bisogni Educativi Speciali? Abbiamo creduto che non lo fosse e ne abbiamo avuto conferma nell’attuazione del progetto “Liber*e letture in Biblioteca”. Non avendo qui lo spazio per illustrarlo esaurientemente tenterò di riassumerne l'essenza, ossia principi ispiratori, metodologia ed obiettivi.

Un docente-lettore un lunedì (ad esempio) passa per le classi dello stesso ordine (tutte le prime della Secondaria), affigge alla porta dell'aula una locandina che segnala un evento: in Biblioteca, alla terza ora di giovedì, sarà letto un libro ad alta voce (fiaba, albo, capitolo di romanzo). Se (e solo "se") vogliono, due-tre alunni potranno partecipare alla lettura prenotandosi. Il giorno stabilito, gli alunni delle classi prime formeranno una classe aperta in Biblioteca e si siederanno in cerchio ad ascoltare la voce narrante. A fine lettura scriveranno su nuvolette di carta (tipo quelle dei fumetti) le loro impressioni, dopo ci sarà una discussione sul testo. Nient'altro: né esercizi né interrogazioni. L'entusiasmo per l'attività è tale che ne garantisce l'efficacia; nel tempo gli alunni stessi sono diventati lettori: girano per le classi, affiggono la loro locandina, scelgono il testo e invitano i compagni in Biblioteca. Ragazzi che leggono per altri ragazzi: l'alunno è al centro del processo educativo.

Abbiamo attuato il Progetto in orario curricolare, creando tempi e spazi di libertà e questo - a nostro parere - è fondamentale per una scuola inclusiva. Includere chi rischia di rimanere escluso per noi ha significato coinvolgere letteralmente tutti, dai più bravi ed autonomi a quelli con bisogni speciali, nel cerchio sospeso, dell'epochè ugualitaria della libera lettura e del libero ascolto. Le libereletture non necessitano di strategie ad hoc per gli alunni fragili, non sottolineano le differenze, ma offrono a chiunque la possibilità di dire la propria senza temere di sbagliare, regalano la gioia di lasciarsi affascinare da una storia, sentendosi "naturalmente" alla pari con gli altri. È sorprendente la sintonia che si crea tra ragazzi di classi diverse ma parallele, che in cerchio ascoltano una storia, creano un ambiente dove le diverse modalità di essere e di agire hanno un intenso e consapevole valore, in un libero gioco d’interpretazioni.

È in via di pubblicazione, sulla rivista “Dida”, un articolo su Liber*e Letture. Per approfondire, si veda anche https://sites.google.com/view/libereletture/home 

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