Sono un’educatrice e ho seguito una ragazza con problemi psichiatrici che per praticità chiamerò C.
Negli anni la ragazza è stata ricoverata in psichiatria perdendo per lunghi periodi il rapporto con i compagni e gli insegnanti, al suo rientro si sentiva persa e piena di cose da recuperare.
Nel 2019/2020 purtroppo è arrivata la pandemia che ha costretto gli alunni a stare a casa e chi è riuscito ha iniziato ad utilizzare canali virtuali per contattare gli alunni ed è stata introdotta la Dad.
Quest’anno però la scuola è riuscita ad utilizzare la didattica a distanza in modo più efficace, in maniera più organizzata, e anche se molti pensano che la Dad non sia scuola, gli alunni sono stati meno soli e più seguiti.
C. quest’anno doveva sostenere gli esami di stato, ed ha avuto ben tre ricoveri, tranne nei giorni in cui stava male, è riuscita a seguire le lezioni e nel pomeriggio, sempre in modalità online, si collegava con me per studiare e prepararsi all’esame di stato.
C. contrariamente a ogni aspettativa è riuscita a fare un buon esame e si è diplomata.
Questa per me è stata una grandissima soddisfazione, molti non credevano che C. sarebbe riuscita a prepararsi in modalità online, eppure grazie al mio aiuto, quello di alcuni insegnanti, alla didattica a distanza e alla sua buona volontà è riuscita a sostenere l’esame.
Come tutti spero di tornare presto alla normalità, alla scuola in presenza e alla socialità, ma dobbiamo fare tesoro degli insegnamenti. Non cancelliamo la Dad per tutti quei ragazzi che purtroppo per problemi di salute sono costretti a casa o in ospedale, tutti hanno diritto allo studio e anche se in maniera virtuale, questo è un modo, in determinate condizioni, per non sentirsi esclusi!
L’inclusione è anche questo, essere lontani ma vicini, seppur attraverso un monitor.