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Concorso “Officina Inclusione”: ecco tutti i protagonisti , e i vincitori!

I risultati del concorso Erickson dedicato agli “artefatti inclusivi”

«L’inclusione si costruisce giorno dopo giorno, azione dopo azione. Si fa inclusione con la testa e le idee, ma anche con le mani. Creando materiali e strumenti che vadano incontro ai bisogni specifici degli alunni. Ognuno trova il suo modo per fare inclusione».

Nei mesi precedenti alla dodicesima edizione del convegno “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale”, abbiamo lanciato il concorso “Officina inclusione” chiedendo di inviarci qualche artefatto inclusivo realizzato in classe o in altri contesti educativi. 

L’idea era quella di condividere il lavoro fatto a favore dell’inclusione attraverso creazioni artistico-tecnologiche che risultassero fruibili da tutti e valorizzassero le differenze individuali. Si tratta di un modo di fare inclusione che molti insegnanti utilizzano nella quotidianità del loro lavoro in classe e che pensiamo sia bello e utile far conoscere.

Dopo aver lanciato il concorso, abbiamo iniziato a ricevere cartelloni, software, schede didattiche, attività, giochi, storie… Alla fine, sono stati ben 30 gli artefatti inclusivi che ci sono arrivati un po’ da tutta Italia. La nostra giuria di esperti, composta da Claudia Munaro (docente specializzata sul sostegno), Carlo Scataglini (insegnante specializzato, formatore e autore), Sofia Cramerotti (psicologa dell’educazione e pedagogista) e Dario Ianes (docente universitario e co-fondatore di Erickson), ha avuto bel po’ di lavoro per valutarli tutti! I criteri di valutazione seguiti sono stati quattro: originalità e creatività; facilità di utilizzo nel contesto classe; inclusività e livello di personalizzazione.
Il lavoro della giuria alla fine ha portato all’individuazione di tre vincitori. Ecco quali sono e quali sono state le motivazioni per ogni riconoscimento.

1° classificato

Artefatto “Che cibo posso essere?” ideato da Laura Arietti, insegnante di sostegno a Cossato, in provincia di Biella
Si tratta un gioco di carte ideato da una classe seconda di una scuola secondaria di primo grado, in cui è stato elaborato il lessico dell’alimentazione in LIS e in molte altre lingue lingue.

Motivazione: «La qualità di questo artefatto sta proprio nella sua costruzione, ad opera degli stessi alunni. È facilmente utilizzabile nel contesto classe, collegabile alla realtà esperienziale di ciascuno e decisamente molto inclusivo. Un’altra qualità di questo strumento ludico è la sua flessibilità, essendo stato creato con fine arte pedagogica per aguzzare i sensi e con il coinvolgimento attivo di tutti gli alunni nel pensare-fare-sperimentare.
Senza dubbio interessante il fatto di aver considerato come riferimento la scuola secondaria di primo grado che ha davvero bisogno di “artefatti” pensati e costruiti appositamente per questo grado scolastico e partendo proprio da compiti di realtà. Molto inclusivo il progetto a cui si riferisce. Il gioco si prospetta molto avvincente». 

2° classificato

Artefatto “Lavagna multifunzionale e blocchi logici multisensoriali” ideato da Francesca Sindoni, insegnante di sostegno di Villafranca Tirrena in provincia di Messina.
Questo artefatto ha preso spunto da un sussidio didattico già esistente arricchendolo in base alle esigenze emerse in classe, con l’utilizzo di materiali poveri e di riciclo.

Motivazione: «Questa lavagna multifunzionale con blocchi logici multisensoriali è un supporto portatile, multisensoriale, giocabile, che crea suggestioni e legami di apprendimenti permanenti. L’artefatto prende spunto da un sussidio già esistente e lo arricchisce in base alle esigenze emerse in situazione. È questo l’approccio giusto da utilizzare per l’adattamento di tutti gli strumenti scolastici, a cominciare dai libri di testo. Un artefatto costruito in legno, l’impiego di materiali poveri e di riciclo, il feltro, il sughero, le essenze profumate… a tutto questo si aggiunge l’attenzione per la continua prospettiva inclusiva nella proposta delle varie attività. Non si può che rimanere entusiasti da tutto questo».

2° classificato (parimerito)

Artefatto “5 StorielLISsime” ideato da Silvia Callocchia di Aielli in provincia de L'Aquila.
Si tratta di un dado che, a ogni lancio, permette di costruire e raccontare storie, con varie opzioni linguistiche (LIS, CAA e Braille), coinvolgendo tutti gli alunni della classe con modalità di comunicazione alternative.

Motivazione: «È un piccolo manufatto che accoglie le mani di tutti gli alunni per aiutarli a capire ed a esprimere i propri pensieri in modi diversi. È sicuramente molto originale la scelta del dado per costruire e raccontare storie. Le varie opzioni (LIS, CAA ed eventualmente Braille) consentono a tutti gli alunni della classe di conoscere diverse possibilità comunicative alternative. Interessante il fatto di essere riusciti a coniugare un’attività volta allo sviluppo delle abilità manuali, l’uso della LIS e della CAA, il tutto in un’ottica fortemente inclusiva. Non da meno anche l’attenzione allo sviluppo delle capacità relazionali, aspetto fondamentale in attività di questo tipo».

3° classificato

Libro tattile “Il mito di Arianna e Teseo” ideato da Monica Saraullo, insegnante di sostegno di Fossacesia in provincia di Chieti.

Motivazione: «È un libro che crea un ponte tra il vedere e il non vedere, che si può leggere ad occhi chiusi, che stimola i sensi e la sensibilità verso l'altro. Questo sussidio sfata “il mito” che gli artefatti sono utili solo nella scuola dell’infanzia e primaria. E dimostra che si può e si deve ricercare un percorso alternativo e pratico anche nel secondo grado. Il libro si pone in modo ottimo all’interno del filone dell’adattamento dei materiali didattici, in un’ottica decisamente inclusiva. Oltre al valore dell’artefatto va sottolineata la bellissima realizzazione che cattura davvero tutti i nostri sensi!»

Menzione speciale
Infine, il premio speciale del pubblico, costituito dai partecipanti al convegno, è andato a:
“Tablet rasperry lettore mp4 con telecomando wifi a schede o con comandi vocali” ideato da Jonathan Ferrua, genitore di Busca, in provincia di Cuneo.
Si tratta di un tablet con lettore mp4 personalizzato, abbinato a due telecomandi diversi che permettono a bambini con autismo, anche non verbale, di selezionare in autonomia i video da vedere e di apprendere ulteriori contenuti attraverso i video del loro personalissimo tablet.
Davvero ammirevole l’inventiva e l’abilità di questo papà nel riadattare degli strumenti tecnologici in maniera che andassero incontro ai bisogni specifici dei suoi figli, aiutandoli nell’apprendimento e nella conquista di spazi di autonomia personale!

Chiudiamo ringraziando tutti coloro che ci hanno inviato un contributo e diamo appuntamento a tutti alla prossima edizione del concorso “Officina Inclusione”!

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