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Come prendersi cura della persona con demenza con il Metodo Gentlecare - Erickson 1

Come prendersi cura della persona con demenza con il Metodo Gentlecare

Una strategia per rendere migliori i luoghi di cura per le persone anziane

La demenza, patologia cronica e degenerativa per cui al momento non ci sono cure farmacologiche, ci pone davanti a grandi fatiche e nello stesso tempo opportunità dal punto di vista della cura. Infatti è proprio là dove la cura non è possibile che dobbiamo costruire il «prendersi cura».


Queste persone, che perdono ogni giorno qualche abilità, ma che anche ogni giorno stanno nel mondo con ricordi, emozioni, desideri, ci pongono davanti a grandi questioni, come: qual è il limite tra sicurezza e contenzione? Quando vanno utilizzati i sistemi di tutela e protezione?


Sappiamo che la «contenzione» non è soltanto legare una persona con demenza “così non si fa del male”; contenzione è anche chiudere le porte degli armadi personali a chiave, non far indossare gli occhiali, non aver nulla da fare o da guardare e così via. 


Una delle strategie che favoriscono la limitazione ed eliminazione della contenzione è
il ricorso al Metodo Gentlecare, che riconosce la valenza curativa dell’ambiente come luogo protesico, per il quale il benessere dell’individuo è raggiungibile mediante la correlazione dinamica di tre componenti: le persone, la programmazione delle attività, lo spazio fisico


Negli ultimi anni, con buona produzione di evidenze scientifiche, si è notevolmente incrementata la ricerca sugli interventi psicosociali orientati a promuovere il benessere e la qualità di vita delle persone con demenza e dei loro familiari e anche del personale.


Per togliere dobbiamo aggiungere. Per togliere — limiti, contenzioni, spondine, farmaci — dobbiamo aggiungere — tempo, attività, colori, stimoli, verde, parole, sguardi occhi negli occhi, cerchi tra persone, consapevolezza intesa come possibilità di scelta tra uno stimolo e una risposta. La soggettività dell’anziano passa attraverso la soggettività di tutte le persone che operano in un Servizio, perché tutti abbiamo bisogno di essere visti.


La contenzione si elimina
quindi attraverso pratiche professionali che alimentano la soggettività e la partecipazione di tutte le persone che abitano la comunità di cura e si concretizza attraverso spazi di parola che siano spazi di pensiero che diventa azione, con interventi su più livelli, fra cui:

  • Gruppi di narrazione condivisa tra anziani

  • Progetti individuali elaborati in vere riunioni interprofessionali, in cui le persone si mettono attorno a un tavolo e si confrontano

  • Raccolta della biografia degli anziani con i familiari e gli anziani stessi e condivisione delle storie di vita tra il personale

  • Percorsi di formazione, aggiornamento e supervisione per il personale.

  • Si tratta in estrema sintesi di una questione di fiducia, connessa all’importanza di essere visti, di fidarsi e di affidarsi, di essere consapevoli, di costruire legami e costruire comunità.

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