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I mini gialli dei dettati 2
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Chi deve redigere il PEI? Quando? Ogni quanto va rivisto?

Le domande aperte sono molte, ma la normativa e il buon senso ci aiutano a trovare risposte.

Se, come abbiamo visto, l’entrata di diritto del modello bio-psico-sociale della disabilità nella «macchina del PEI» costituisce una sfida stimolante, che apre a interessanti sviluppi sia sul piano culturale sia sul piano operativo, rimangono alcuni dubbi che vale appena approfondire. 

Innanzitutto, spesso emergono domande o perplessità rispetto all’attribuzione delle responsabilità: per esempio, chi, fra il personale della scuola, deve collaborare con l’UVM e quindi alla stesura del Profilo di funzionamento? E a chi tocca, di fatto, la responsabilità della stesura del PEI? Sono due domande diverse, le cui risposte sono però tenute insieme da un filo rosso: quello dell’approccio globale. Tutto il modello bio-psico-sociale della disabilità si fonda proprio sull’importanza del contesto in cui la persona è immersa e sul valore delle relazioni che la circondano. 

In quest’ottica appare chiaro che più le responsabilità sono condivise fra coloro che conoscono e hanno a cuore la salute e i processi di insegnamento-apprendimento della persona con disabilità, meglio è. Ecco allora che, nel caso della collaborazione con l’UVM, sarebbe ideale che a partecipare fossero docenti che conoscono bene l’alunno, capaci di lavorare alla costruzione di solide alleanze con professionisti socio-sanitari e ancor di più con la famiglia. Allo stesso modo, e su questo la normativa rimane molto chiara e coerente col passato, la stesura del PEI è una responsabilità condivisa dall’intero consiglio di classe e non dovrebbero esistere deleghe a un solo insegnante. 

Altri dubbi riguardano i tempi e i modi della stesura del PEI: entro quando va redatto? È possibile rimaneggiarlo nel corso dell’anno? Va rifatto da capo all’inizio di ogni anno scolastico? 

Anche in questo caso, esistono indicazioni esplicite nella normativa e indicazioni «di buon senso». La scadenza per la stesura del PEI si situa fra la fine di ottobre e novembre, proprio per fornire un tempo sufficiente a conoscere l’alunno e la sua situazione; è comunque possibile stabilire, entro questo termine, scadenze differenziate, per esempio a seconda che si tratti di situazioni note o di situazioni nuove. 

Per quanto riguarda scadenze e modifiche, la normativa fornisce alcune indicazioni: la scadenza del PEI è annuale e il suo aggiornamento è previsto in caso di «nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona». Occorre inoltre tenere a mente che il PEI è a tutti gli effetti uno strumento operativo, pensato per accompagnare l’azione didattica: il costante monitoraggio dell’adeguatezza degli obiettivi e delle strategie e le eventuali modifiche che derivano dall’osservazione di possibili disallineamenti sono una garanzia del fatto che se ne stia facendo un buon uso. Allo stesso modo, anche se può sembrare paradossale, la scadenza annuale del PEI non equivale a cestinare a ogni nuovo inizio di anno scolastico il lavoro svolto in precedenza: alcuni obiettivi potranno essere ripresi, alcune scelte confermate, sempre nell’ottica di sostenere e incentivare le potenzialità di sviluppo dell’alunno.

L’articolo completo a cura di Francesca Gatto è disponibile sul numero di settembre 2019 della nuova rivista Erickson DIDA

 

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