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Come gestire la presenza di bambini iperdotati in classe? - Erickson 1

Come gestire la presenza di bambini iperdotati in classe?

Chi sono i bambini ad altissimo potenziale intellettivo, quali sono le loro difficoltà e quali problemi di gestione comportano in classe

In una classe di venticinque bambini può trovarsi un bambino ad altissimo potenziale intellettivo. Questo bambino è diverso dagli altri, soprattutto nelle particolarità che riguardano l’apprendimento. Comprende più rapidamente, gli vengono in mente più domande cui le spiegazioni dell’insegnante, di solito, non rispondono in modo esauriente o non rispondono affatto, non ha il senso del limite di un argomento, ma desidera andare «oltre». Le associazioni che gli vengono spontanee spesso non sono neppure comprese dagli altri bambini.

Può essere più lento degli altri in alcune risposte, perché pensa di più o deve scegliere fra più idee e soluzioni. Tutto ciò comporta la difficoltà di sintonizzarsi con i compagni, la sensazione di diversità, di inadeguatezza — non certo di superiorità —, che può concretizzarsi in sentimento e, in parecchi casi, in complesso di inferiorità.

Per compensare il sentimento o il complesso di inferiorità, il bambino può reagire cercando di farsi comprendere e valorizzare almeno dall’insegnante, ad esempio facendo molte domande, alzando sempre la mano, insistendo per parlare prima e più degli altri.

 

Anche se le osservazioni sono pertinenti, questo comportamento disturba classe e insegnante, che spesso scoraggia il bambino rimproverandolo e prestando poca attenzione a ciò che dice. Basterebbe, per risolvere il problema, che l’insegnante dedicasse un po’ di tempo per spiegare personalmente che ha capito quanto sappia e come desideri comunicarlo, quanto sia interessato, ma che i tempi degli altri sono diversi e che li deve rispettare.

Tutto questo, offrendo alternative di lavoro, sia di approfondimento, sia di arricchimento.

Gli errori più comuni nei confronti dei bambini iperdotati intellettualmente

Uno degli errori più comuni degli insegnanti è quello di considerare iperdotati quegli allievi che riescono molto bene a scuola. Questi possono essere bambini iperdotati, ma sono più spesso molto dotati, o semplicemente molto ben strutturati, studiosi e motivati a ben riuscire a scuola.

Un altro sbaglio comune è confondere l’estroversione, la popolarità oppure le doti di leader e la simpatia con la superdotazione intellettiva.

Per quanto riguarda il pensiero creativo, ho troppo spesso osservato insegnanti giudicare drasticamente negative le idee innovative dei bambini e «segnarle in rosso», confondendole con dei «fuori tema» oppure con dimostrazioni di inopportuna, esibizionista e disturbante estrosità. Per quanto riguarda la soluzione di problemi matematici, molti insegnanti considerano casuali le soluzioni anche esatte ottenute per vie diverse da quelle canoniche, e le ritengono prova di insufficiente studio e di colpevole improvvisazione: una sorta di maleducazione, insubordinazione, indisciplina o inganno.

Uno sbaglio frequente e dannoso a tutti i bambini, ma soprattutto a quelli che non corrispondono agli schemi comuni, è filtrare senza una costante attenzione critica le loro comunicazioni. Si interpretano così in modo errato o si scambiano per bugie molti loro messaggi. In questo modo si offendono i piccoli, che perdono fiducia e confidenza negli insegnanti. Tanti adulti mi hanno raccontato di come da bambini si siano adombrati profondamente perché un insegnante non aveva creduto che avessero realizzato da soli qualcosa di straordinario: un tema, una poesia, un disegno.

La formazione degli insegnanti non prevede per ora un percorso obbligatorio rispetto alla conoscenza dei bambini superdotati e della didattica a loro adatta.

Io credo faccia parte dei doveri degli insegnanti sia richiederla ufficialmente sia supplire quanto possibile autonomamente alla carenza dell’istruzione pubblica.

Un cubo di rubik fa un regalo perfetto per ogni occasione. Ulteriori informazioni su questo incredibile puzzle su questo link.

Federica Mormando
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