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Come intervenire nell’apprendimento delle autonomie di base per le persone con disturbo dello spettro autistico?

Domande e risposte sull’applicazione dell’Applied Behavior Analysis and Verbal Behavior

Cosa si intende per autonomie?

L’autonomia è la capacità di una persona di essere indipendente e autosufficiente, di rispondere e assolvere ai propri bisogni, senza doversi servire dell’aiuto di altri. Una persona autonoma è una persona in grado di autodeterminarsi e di fare delle scelte. La finalità di ogni intervento abilitativo è quella di approssimarsi il più possibile a questo obiettivo e, in ogni caso, garantire il perseguimento del più ampio grado di autodeterminazione.

Le aree di autonomia sulle quali è importante intervenire sono innanzitutto:

  • Igiene personale: è importante iniziare a lavorare precocemente sull’introduzione di routine connesse alla cura di sé.

  • Vestirsi/svestirsi: da inserire anch’essa in correlazione alle routine che permettano una corretta cura di sé.

  • Controllo sfinterico: il raggiungimento del controllo sfinterico è considerato uno degli obiettivi più importanti nel programma di intervento relativo alle autonomie di base.

  • Alimentazione: la selettività alimentare risulta essere il comportamento alimentare più frequentemente associato ai disturbi di spettro autistico.

     

Quali sono le difficoltà che possono ostacolare l’apprendimento delle autonomie?

Per le persone con disturbo dello spettro autistico raggiungere l’autonomia è una condizione spesso preclusa a causa della presenza di deficit comunicativi, cognitivi e motori, difficoltà nell’organizzare, mettere in sequenza ed eseguire informazioni. Possono infatti essere rilevati deficit a livello prassico motorio, come la rigidità delle mani o la difficoltà a coordinarle, oppure nell’area dello sviluppo cognitivo come deficit di attenzione e conseguente distraibilità. Nell’area della comunicazione possono essere presenti difficoltà nella comprensione del linguaggio e ciò non agevola la possibilità di essere guidati e istruiti nel portare avanti le varie autonomie. I deficit nella produzione del linguaggio inoltre ostacolano la possibilità di esprimere le necessità e i bisogni.

 

Come si interviene?

È necessario implementare programmi per incrementare le capacità di autonomia personale già nel trattamento precoce. Bisogna guidare i genitori a insegnare abilità connesse all'igiene personale, e non solo, in modo da impostare molto presto per la persona con disturbo le routine necessarie per la cura di sé. L’assenza di motivazione e di collaborazione, può aumentare la tendenza di chi si prende cura della persona con autismo a sostituirsi a lei/lui. È tuttavia importante stimolare i bambini, ma anche i ragazzi più grandi a svolgere alcune attività volte a raggiungere l’autonomia sul piano personale e sociale.

  • Attività domestiche e di collaborazione in casa, come utilizzare attrezzi da cucina/ufficio/laboratorio, riordinare gli oggetti di uso quotidiano, utilizzare prodotti e oggetti per la pulizia dell’ambiente domestico, lavare e asciugare i piatti, apparecchiare e sparecchiare, utilizzare gli elettrodomestici, cucinare, rifare il letto, piegare indumenti, prendersi cura degli oggetti personali, fare acquisti.

  • Autonomie sociali e pre-lavorative, tra le quali l’uso del telefono, orientamento spaziale e mobilità nell’ambiente, educazione stradale, uso dei mezzi pubblici, lettura dell’orologio, comprensione e uso del denaro.

  • Abilità lavorative, attraverso il completamento di compiti a più fasi, ordinare in base al criterio numerico o in base all’ordine alfabetico, seguire un elenco di istruzioni, utilizzare il computer, il telefono e il calendario, applicarsi ai compiti in modo continuativo e senza supervisione, rispettare le norme di sicurezza e i regolamenti.  

Quali tecniche si possono utilizzare per insegnare le autonomie?

Alla base della pianificazione dell’intervento vi è la fase di valutazione che consiste nell’analisi dei prerequisiti cognitivi e prassico-motori e nella valutazione delle abilità da insegnare rispetto all’età cronologica del bambino. Sulla base di quanto rilevato, saranno individuati gli obiettivi e le tecniche d’insegnamento più adatte nel processo di insegnamento delle autonomie.

Le principali tecniche da considerare sono:

  • Prompt di imitazione, consiste nel mostrare il comportamento adeguato.

  • Prompt fisico, che consiste nel guidare fisicamente il bambino per fargli emettere il comportamento corretto.

  • Prompt verbale, si applica dando indicazioni verbali che consentano al bambino di emettere il comportamento corretto.

  • Prompt gestuale, cioè dare al bambino indicazioni sugli strumenti che il bambino deve utilizzare per l’esecuzione del comportamento corretto.

  • Fading, una pratica che permette di ridurre gradualmente e poi eliminare gli aiuti utilizzati.

  • Modeling, prevede che il bambino metta in atto il comportamento meta dopo aver osservato un’altra persona che lo esegue e che per questo viene rinforzata.

  • Video modeling è l’applicazione del modeling con l’impiego di modelli in video.  

Come possiamo intervenire se il bambino mostra ansia o fobie?

Il bambino potrebbe presentare comportamenti di evitamento durante le autonomie legati a specifiche ansie o fobie. È possibile intervenire rinforzando sistematicamente delle risposte che siano approssimazioni successive sempre più simili al comportamento meta, oppure attraverso quella che viene definita “Esposizione graduale in vivo o desensibilizzazione sistematica” che consiste nel presentare al bambino stimoli in grado di provocare ansia, con sempre maggiore intensità mentre questi è in uno stato di profondo rilassamento. Il rilassamento finirà poi per prevalere sulla risposta ansiosa e a sostituirsi a questa, grazie alla desensibilizzazione emotiva relativa a quel preciso stimolo. 

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