IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Alcune riflessioni sulla didattica al tempo dei “giorni strani”

Cosa ci porteremo in classe a settembre da questo strano periodo?

Ora che sono finite le lezioni, che è finita la DaD, se guardiamo indietro a questi tre ultimi mesi vediamo ore e ore passate al computer, in videochiamata, insieme dal mattino presto.

Se guardiamo a tutto il lavoro fatto, alle mille riflessioni, alle continue autovalutazioni che ci hanno portato a cambiare rotta ancora e ancora, ci chiediamo come abbiamo potuto fare, come abbiamo retto.

Siamo due insegnanti di scuola primaria, classe 4°, 25 alunni, quartiere difficile, multiculturale.

Fin dalle prime settimane abbiamo intuito che le nuove condizioni in cui ci veniva chiesto di “fare scuola” erano particolarmente sfidanti e nuove, difficili anzi difficilissime, ma anche ricche di nuove scoperte e possibilità.

Innanzitutto abbiamo riflettuto sui bambini: 25 alunni sono certamente tanti, ma siamo una classe a tempo pieno, condividiamo tanti momenti destrutturati come il pranzo, il gioco e numerosi progetti interessanti... quindi pensavamo di conoscerli bene, di conoscere le loro risorse e le loro debolezze, così come quelle di molte delle loro famiglie.

Eppure nel corso di questi “giorni strani”, così abbiamo chiamato con i nostri bambini il periodo della chiusura, abbiamo scoperto caratteri e resilienze, fragilità e solitudini, che prima non avevamo nemmeno sospettato.

Siamo più volte entrate, virtualmente s’intende, nelle loro case, nelle loro camere, nelle loro tristezze e ci siamo fatti coraggio a vicenda, i bambini e noi. Ora ci conosciamo un po’ di più, ci conosciamo un po’ più in profondità e a settembre questa nuova familiarità sarà un grosso vantaggio.

In qualunque modo arriverà settembre, per esempio, noi non potremo più guardare l’alunna F. con gli stessi occhi di prima. F. è una bambina timida, assolutamente silenziosa, forse affetta da mutismo elettivo, che questa primavera però si è esibita, incredibilmente sciolta e disinvolta, in più di un video in cui presentava la sorella e le loro strabilianti avventure. Una volta ripreseci dalla sorpresa, abbiamo deciso che a settembre utilizzeremo questi suoi stessi strumenti per coinvolgerla in nuovi set di apprendimento e di proporle nuove performance invece di chiederle spiegazioni…

Tornando ai nostri “giorni strani”, dopo alcune settimane di lavoro a distanza, in soccorso alla nostra didattica sono presto arrivate le Google Suite, che ci hanno regalato nuovi strumenti di lavoro e di condivisione. Dopo l’attivazione delle mail personali dei bambini, abbiamo proposto l’utilizzo di Google Drive in modalità Condivisione. Come prima azione abbiamo predisposto una cartella condivisa contenente una scelta delle restituzioni inviate dagli alunni e abbiamo chiesto loro di proporre dei modi per organizzare questi file e argomentarne la scelta. Riflettendo a posteriori, le competenze insite in questa proposta erano molteplici: dalla sperimentazione di una nuova applicazione informatica ad aspetti di carattere logico/organizzativo, di classificazione e comparazione ad aspetti linguistici di costruzione di testi e argomentazione delle ipotesi, includendo anche l’ascolto, la visione e la lettura dei materiali.

Ecco un’altra considerazione che non abbandoneremo a settembre: quante competenze sono sottese ad azioni che implicano la scoperta e il ragionamento intorno agli strumenti informatici. Considereremo le competenze informatiche che gli alunni hanno sperimentato e acquisito, loro malgrado, e certamente le sfrutteremo e ne faremo un punto di forza per ripartire.

Ripercorrendo i nostri “giorni strani”, dopo un primo periodo di grande attivazione e motivazione, a un certo punto abbiamo intuito che diverse famiglie stavano cedendo alla noia e forse ai problemi, di conseguenza alcuni bambini non riuscivano più a gestire da casa, in modo autonomo, le nostre proposte. Ad esempio, qualcuno aveva iniziato a non alzarsi più al mattino… Abbiamo quindi deciso di organizzare delle consegne diverse, non solo nel grado di difficoltà, ma anche nel ritmo. Così ogni mattina alle 9, abbiamo iniziato a inviare ad alcuni bambini una consegna giornaliera, da svolgersi su un documento di Google condiviso con noi, questo ci permetteva di seguire a distanza lo svilupparsi del lavoro. In alcune occasioni abbiamo introdotto la consegna con una breve videochiamata per attivare le preconoscenze e per discutere insieme i materiali inviati. Per i bambini più strutturati abbiamo invece iniziato a proporre fonti di vario tipo da analizzare per trarne tutte le informazioni possibili, all’interno di riflessioni di geo-storia. Queste attività, presentate in brevi videochiamate, sono state svolte in coppia o a piccoli gruppi, attraverso l’utilizzo dei Documenti condivisi. Attraverso la funzione , noi insegnanti abbiamo interagito con i bambini al lavoro, suggerendo riflessioni e revisioni. Commenti ci ha permesso di lavorare in modo molto funzionale sull’errore, aiutando diversi bambini ad acquisire maggiore consapevolezza sulle loro strutture e fragilità ortografiche.

Queste riflessioni sulle diverse capacità di gestire i ritmi e le organizzazioni, che si sono evidenziate ora, in seguito all’assenza della nostra mediazione e della presenza-stimolo dei compagni, ci permetteranno a settembre di predisporre diverse proposte organizzative, per valorizzare le caratteristiche di ognuno.

Sicuramente tutte le difficoltà affrontate, e solo in parte superate, durante questi “giorni strani” ci hanno permesso di fare profonde riflessioni sul funzionamento di ogni bambino e sulle proposte più funzionali per ognuno di loro.

Ogni proposta didattica predisposta l’abbiamo sempre pensata in più versioni, lo stesso contenuto certo, ma presentato, strutturato e piegato a seconda dei bisogni del bambino. Gli strumenti informatici ci hanno particolarmente aiutato in questo. Poi abbiamo mappato queste diverse versioni, per farne un archivio della memoria, per farne autovalutazioni e per analizzare da vicino le abilità procedurali dei bambini.
Tra le proposte più feconde che abbiamo costruito, sicuramente le riflessioni nell’ambito della geo-storia, sul rapporto dell’uomo con il territorio in cui vive.

A settembre quindi ripartiremo da qui.

Lavoreremo più spesso per gruppi di livello.

Proporremo ai più autonomi materiali già predisposti da noi e precedentemente caricati in Google Drive o chiederemo loro di ricercare materiali adatti alla consegna assegnata o di sceglierli tra i tanti a disposizione, su cui poi lavorare in modo condiviso, a piccoli gruppi o in coppia. Ora lo sanno fare. Noi insegnanti potremo così affiancare i bambini più fragili, dedicare loro più tempo, potremo con più facilità organizzativa proporre loro materiali adatti alle diverse esigenze.

Se le classi dovranno essere divise in gruppi più piccoli, questa modalità operativa ci faciliterà tantissimo il lavoro.

Allo stesso modo, se il rientro si strutturerà in parte in presenza e in parte a distanza, questa modalità operativa ci agevolerà.

Invece, se potremo lavorare con l’intero gruppo classe, questa modalità ci aiuterà, ci permetterà di dedicare più spazio a proposte sartoriali, piegate su misura dei vari bambini. E bimbe come F. potranno esprimere le loro idee, i loro desideri attraverso la costruzione e la conduzione di video che, se vorranno, potranno poi condividere con i compagni attraverso Google Drive.

Leggi anche...