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I mini gialli dei dettati 2
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Nove principi per assistere gli anziani

Dalla giustizia sociale allo sviluppo delle capacità residue

Che aiuto può dare il lavoro sociale agli anziani fragili e alle loro famiglie? La risposta a questa domanda può sembrare una banalità.

Infatti, se pensiamo a cosa fanno in concreto gli assistenti sociali, gli educatori, gli operatori socio-assistenziali, ci vengono subito in mente funzioni legate all’assicurare direttamente o indirettamente assistenza concreta alla persona (aiutarla a nutrirsi, tenersi pulita, gestire le varie incombenze domestiche, seguire le indicazioni dei sanitari sulle varie terapie da effettuare) e, se la persona è ancora abbastanza lucida, al “farle compagnia”. Questa risposta non è sbagliata, ma è molto parziale e rischia di portare a dei fraintendimenti.

 

Ci sono anche dei "valori profondi" ai quali dovrebbero far riferimento i professionisti dell'aiuto per un “buon” lavoro sociale con gli anziani e le loro famiglie. Ecco quali sono.

1. Agire per promuovere giustizia sociale e comprensione intergenerazionale

2. Opporsi agli stereotipi nei confronti degli anziani

3. Impegnarsi per il rispetto dei diritti umani delle persone anziane

4. Avere una visione plurale dell’età anziana e dell’invecchiamento

5. Comprendere l’oppressione molteplice che si può subire

6. Dare valore all’esperienza soggettiva degli anziani

7. Promuovere una visione riflessiva dell’invecchiamento

8. Valorizzare prospettive differenti

9. Lavorare in modo creativo per promuovere le capacità residue delle persone anziane

Andrea Canevaro, padre della pedagogia speciale, spiega come ascoltare davvero i bisogni degli anziani fragili
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